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Alta tensione tra Italia e Russia: l’ambasciatore Razov alla Farnesina

Di Maio ancora minacciato dall’Isis: sulla rivista dello Stato islamico "Al Naba" pubblicato un articolo intimidatorio e la foto del nostro ministro degli Esteri

La Farnesina convoca l’ambasciatore russo Razov: “Respingiamo le accuse di amoralità di istituzioni e media italiani”. Di Maio: “La Russia è l’aggressore, giusto così”

Il segretario generale del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Ettore Francesco Sequi, ha convocato questa mattina alla Farnesina, su istruzione del ministro Luigi Di Maio, di concerto con Palazzo Chigi, l’Ambasciatore della Russia in Italia, Sergey Razov. Lo si apprende da una nota. Sequi, rende noto il comunicato, “ha respinto con fermezza le accuse di amoralità di alcuni rappresentanti delle istituzioni e dei media italiani, espresse in recenti dichiarazioni dal ministero degli Esteri russo. Il segretario generale della Farnesina ha inoltre rigettato le insinuazioni relative al presunto coinvolgimento di media del nostro Paese in una campagna anti-russa“.

Sequi, prosegue ancora la nota, “ha rinnovato la condanna per l’ingiustificata aggressione all’Ucraina da parte della Russia e ha ribadito l’auspicio del governo italiano che si possa giungere presto a una soluzione negoziata del conflitto su basi eque e di rispetto della sovranità ucraina e dei principi del diritto internazionale”. Il dirigente della Farnesina, conclude il comunicato, “ha infine sottolineato l’importanza di definire rapidamente un’intesa per sbloccare le esportazioni di grano dai porti ucraini al fine di evitare gravi conseguenze per la sicurezza alimentare globale”.

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È inaccettabile che la Russia dia lezioni di libertà all’Italia, è in Russia che quando si protesta contro la guerra si viene arrestati. Qui siamo in un Paese libero dove i media stanno raccontando la guerra e stanno raccontando che la Russia è l’aggressore ed è giusto che sia così perché fino al 24 di febbraio di questo anno l’Italia e tutti i paesi europei hanno provato con tutte le loro forze a trovare una soluzione diplomatica, ma la notte del 24 febbraio Putin ha deciso di aggredire l’Ucraina e questo è un fatto storico incontrovertibile”. Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a margine di un convegno sul Pnrr in corso al Maschio Angioino di Napoli.

LAVORIAMO PER PACE, PER UN’ESCALATION DIPLOMATICA

Ancora Di Maio, come riferisce la Dire (www.dire.it): “Sono molto contento di essere qui a questo evento stamattina, ovviamente affrontiamo il tema del Pnrr ma non possiamo non tener conto del fatto che anche nel Pnrr abbiamo problemi che stanno scaturendo dalla guerra in Ucraina. Il costo dei materiali e dell’energia purtroppo incidono anche sulla costruzione delle infrastrutture, sulla realizzazione di parte dei progetti del Pnrr. Come Governo con due decreti negli ultimi 5 mesi abbiamo investito circa 30 miliardi di euro per mitigare gli effetti sulle famiglie e sulle imprese della guerra in Ucraina”. “Una guerra che ricordo – ha aggiunto – è stata provocata dalla Russia, che è l’aggressore, e sta mietendo vittime tra i cittadini ucraini, che è l’aggredito. Noi continueremo a lavorare per la pace, continueremo a lavorare per un’escalation diplomatica, ma per volere la pace bisogna essere in due. L’Ucraina ha fatto importanti aperture negli ultimi mesi ma la Russia continua a intensificare i bombardamenti sul Donbass. Ci sono degli effetti devastanti come quello del grano, come quello dell’emergenza alimentare. Qui rischiamo che scoppino nuove guerre a migliaia di chilometri di distanza dall’Ucraina a causa del fatto che la Russia con le navi militari sta bloccando l’export di grano dai porti ucraini. Noi lavoriamo con un’iniziativa che ovviamente coinvolge tutti i paesi del mediterraneo, i nostri partner, le agenzie delle nazioni unite, e questa settimana terremo un importante evento di dialogo con tutti i paesi del mediterraneo per trovare una soluzione che per esempio eviti una crisi alimentare che provocherà maggiori flussi migratori verso l’Italia. La guerra in Ucraina non sta solo provocando a causa della Russia effetti nell’area dove si sta tenendo la guerra, ma anche a migliaia di chilometri di distanza. Questi effetti – ha concluso di Maio – interesseranno ovviamente l’Europa e primo tra tutti un paese come l’Italia”.

AGISCO DA MINISTRO IN BASE A UNA RISOLUZIONE VOTATA DAL PARLAMENTO

“Io sto agendo come ministro degli Esteri sulla base di una risoluzione che ha votato il Parlamento ed è stata votata da quasi tutti i partiti in Parlamento, non solo quelli della maggioranza, ma anche alcuni di opposizione”. Così il ministro degli Esteri Luigi Di Maio rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di una divergenza di vedute tra Conte e il governo sulla guerra in Ucraina a margine di un evento al Maschio Angioino di Napoli.

“Oggi siamo alle porte di un Consiglio europeo – ha spiegato – che si terrà a fine giugno e che vedrà il presidente Mario Draghi andare a discutere al tavolo europeo di importanti temi: il tetto massimo al prezzo del gas, prima di tutto, che è un tema che attiene alla competitività delle nostre aziende. Se oggi noi non aiutiamo le nostre aziende con un tetto europeo al prezzo del gas avremo un problema enorme di competitività delle nostre aziende perché in altri posti del mondo l’energia non costa come in Europa o in aree critiche del mediterraneo. Si discuterà della crisi alimentare e ovviamente della soluzione diplomatica, siamo tutti d’accordo che dobbiamo arrivare alla pace, che serve una escalation che sia diplomatica e non militare e fino ad ora tutti gli aiuti che abbiamo dato all’ucraina, anche sul piano militare, si sono basati su una risoluzione del parlamento e soprattutto su principio di legittima difesa. Vi ricordo – ha aggiunto Di Maio – che in questo momento la Russia sta continuando ad avanzare in un paese che non è la Russia e lo sta facendo con armi, carri armati. Gli ucraini si stanno solo difendendo”.

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