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Fenofibrato rallenta la retinopatia diabetica

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Fenofibrato associato a un rischio inferiore di progressione della retinopatia diabetica secondo i risultati di un nuovo studio

Il fenofibrato è associato a un rischio ridotto di progressione verso forme di retinopatia diabetica pericolose per la vista, secondo quanto emerso in un nuovo ampio studio di coorte pubblicato sulla rivista JAMA Ophthalmology. 

«La retinopatia diabetica può progredire, passando da non proliferativa a retinopatia con rischio per la vista. Il fenofibrato è stato valutato in qualità di misura protettiva, con risultati contrastanti, e attualmente non viene preso in considerazione dagli oftalmologi nella gestione della retinopatia diabetica» hanno premesso gli autori.

Il fenofibrato, un farmaco orale normalmente prescritto per ridurre i livelli di lipidi è in valutazione in una serie di studi clinici in corso per la prevenzione del peggioramento della retinopatia diabetica. È stato approvato per tale indicazione in Australia nel 2013.

Precedenti risultati contrastanti
Due piccoli studi, lo studio ACCORD (Action to Control Cardiovascular Risk in Diabetes) Eye e lo studio FIELD (Fenofibrate Intervention and Event Lowering in Diabetes), hanno mostrato che il fenofibrato è efficace nel ridurre il rischio di retinopatia diabetica pericolosa per la vista.

Tuttavia i risultati erano decisamente contrastanti in termini di progressione complessiva della retinopatia diabetica, e le linee guida per l’uso del farmaco per questa indicazione non sono coerenti tra le diverse società scientifiche. Il modello di pratica preferito dell’American Academy of Ophthalmology per la retinopatia diabetica non prende in considerazione l’uso del fenofibrato, mentre l’American Diabetes Association sostiene un approccio collaborativo all’uso del farmaco.

Valutazione del rischio di progressione della retinopatia
Nell’attuale studio di coorte multicentrico il team guidato da Elana Meer, ricercatrice presso l’Università della Pennsylvania a Filadelfia, ha analizzato i dati dell’Optum Clinformatics Data Mart Database in un intervallo di 17 anni, dal 2002 al 2019. L’obiettivo era valutare l’associazione tra l’uso di fenofibrato e la progressione da retinopatia diabetica non proliferativa a pericolosa per la vista (un risultato composito di retinopatia proliferativa o edema maculare diabetico), a retinopatia proliferativa oppure a edema maculare diabetico.

Su un totale di circa 150mila pazienti adulti con retinopatia diabetica non proliferativa al basale, quasi 6.000 stavano assumendo fenofibrato per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo.

I ricercatori hanno effettuato gli aggiustamenti tenendo conto di numerose covariate, ossia gravità della retinopatia diabetica non proliferativa, età, sesso, razza, istruzione, reddito, posizione geografica, uso di statine, uso di insulina, diagnosi di ipertensione, uso di droghe, ipercolesterolemia, cardiopatia ischemica, cardiopatia cronica, ictus ischemico, malattia epatica cronica, malattia vascolare periferica, qualsiasi tumore maligno, malattie del sangue/cancro, indice di gravità delle complicanze del diabete, emoglobina glicata, anemia e velocità di filtrazione glomerulare stimata. Hanno quindi calcolato l’ hazard ratio (HR) della progressione verso stadi più gravi della retinopatia diabetica.

Rischio inferiore di malattie proliferative
Rispetto ai pazienti che non assumevano fenofibrato, quelli in trattamento avevano un rischio dell’8% inferiore di sviluppare retinopatia diabetica pericolosa per la vista (HR, 0,92, P = 0,01) e un rischio ridotto del 24% di retinopatia proliferativa (HR, 0,76, P = 0,001).

Tuttavia, contrariamente ai risultati del trial FIELD, i pazienti nello studio attuale non avevano un rischio significativamente ridotto di sviluppare edema maculare diabetico (HR 0,96, P = 0,27).

«La nostra analisi ha rilevato che l’uso di fenofibrato era associato a un minor rischio di progressione verso la retinopatia diabetica pericolosa per la vista, ma tale associazione sembrava essere guidata esclusivamente da una riduzione della retinopatia diabetica proliferativa, dal momento che non è stata osservata alcuna associazione con l’edema maculare diabetico» hanno fatto presente gli autori. «Questi risultati supportano la conduzione di ulteriori trial clinici per determinare se queste associazioni possono essere rappresentative di una relazione causale tra l’uso di fenofibrato e un rischio ridotto di malattia proliferativa o pericolosa per la vista»

Bibliografia

Meer E et al. Association of Fenofibrate Use and the Risk of Progression to Vision-Threatening Diabetic Retinopathy. JAMA Ophthalmol. 2022 Apr 7. 

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