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La Chiesa e gli abusi: Zuppi della Cei annuncia novità

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Il nuovo presidente della Conferenza Episcopale italiana, Zuppi: “Rapporto sui casi di abuso di minori entro il 18 novembre”. Approvate 5 linee d’azione per prevenire il fenomeno

“Il pensiero è sempre per le vittime, il loro dolore è la prima preoccupazione”: lo ha detto oggi il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Maria Zuppi, annunciando un report dell’organismo sui casi e sulle attività di prevenzione, che sarà pubblicato entro il 18 novembre. L’occasione è stata una conferenza stampa al termine dell’assemblea generale della Cei. “Lo dobbiamo” ha detto il cardinale Zuppi. “La Chiesa è dalla parte delle vittime”. La Cei sui casi di abuso non si affiderà a una commissione esterna sul modello francese anche se sul report, che si baserà anche sugli archivi dell’ex Sant’Uffizio, lavoreranno istituti universitari. Nel documento saranno presi in considerazione i casi dal 2000 al 2021.

CEI APPROVA CINQUE LINEE DI AZIONE PER PREVENIRE GLI ABUSI

L’Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana ha approvato una determinazione con cinque linee di azione per una più efficace prevenzione del fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili: lo si riferisce nel comunicato diffuso oggi al termine della cinque giorni a Fiumicino, alle porte di Roma. Nella nota si legge: “La decisione dei Vescovi ha come obiettivo quello di potenziare la rete dei referenti diocesani e dei relativi Servizi per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Già costituita a partire dal 2019 in tutte le 226 diocesi italiane, questa realtà verrà ora sostenuta con percorsi formativi rivolti agli operatori pastorali (sacerdoti, religiosi e religiose, catechisti, educatori, insegnanti di religione…) e a chi è chiamato a occuparsi degli aspetti giuridici. Con questa azione, si intende infatti promuovere, ancora più capillarmente, una cultura del rispetto e della dignità dei minori e delle persone vulnerabili. È stato poi ribadito l’impegno di implementare la costituzione dei Centri di ascolto, che attualmente coprono il 70% delle diocesi italiane, per accogliere e ascoltare quanti vogliono segnalare abusi recenti o passati, e indirizzare a chi di competenza secondo l’esigenza espressa dalle persone: un medico, uno psicologo, un avvocato, la magistratura, le forze dell’ordine, un accompagnatore spirituale, un consulente di coppia, ecc. I Centri di ascolto sono una porta aperta in luoghi vicini alle persone (un consultorio familiare, un ufficio professionale, ecc.), con responsabili preparati – in buona parte laici e laiche – disponibili al primo ascolto, un servizio che si sta rivelando assai prezioso. I vescovi hanno anche deciso di realizzare un primo Report nazionale sulle attività di prevenzione e formazione e sui casi di abuso segnalati o denunciati alla rete dei Servizi diocesani e interdiocesani negli ultimi due anni (2020-2021). I dati saranno raccolti e analizzati da un Centro accademico di ricerca. I report avranno poi cadenza annuale e costituiranno uno strumento prezioso per migliorare, in termini di qualità ed efficacia, l’azione formativa dei Servizi e quella di accoglienza e ascolto dei Centri. Daranno poi un segnale di trasparenza, dal momento che saranno resi pubblici. Le Chiese che sono in Italia hanno accolto così l’invito rivolto da Papa Francesco alla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, che ha chiesto “un rapporto sulle iniziative della Chiesa per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili”. Quello che scaturirà sarà un monitoraggio permanente dei dati, via via raccolti, e dell’efficacia delle attività messe in campo”.

Nel comunicato si riferisce ancora: “Grazie a un nuovo spazio di collaborazione aperto negli ultimi mesi con la Congregazione per la Dottrina della Fede, sarà possibile poi conoscere e analizzare, in modo quantitativo e qualitativo, i dati custoditi presso la medesima Congregazione, garantendo la dovuta riservatezza. Tali dati fanno riferimento a presunti o accertati delitti perpetrati da chierici in Italia nel periodo 2000-2021. L’analisi verrà condotta in collaborazione con Istituti di ricerca indipendenti, che garantiranno profili scientifici e morali di alto livello, e consentirà di pervenire a una conoscenza più approfondita e oggettiva del fenomeno. Ciò permetterà di migliorare le misure di prevenzione e contrasto, di accompagnare con più consapevolezza le vittime e i sopravvissuti e di affinare i criteri per altre ricerche. Infine, come già reso noto, la CEI partecipa ora in qualità di invitato permanente all’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, istituito con legge 269/1998. I Vescovi hanno preso atto con molto favore di questa possibilità di collaborazione con le istituzioni pubbliche per lo studio e il monitoraggio della prevenzione e il contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale a danno delle persone di minore età in tutta la società italiana”.

“L’ITALIA RATIFICHI IL TRATTATO CONTRO LE ARMI

I vescovi condividono l’appello ‘Per una Repubblica libera dalle armi nucleari’ e in favore di un’adesione del trattato Onu, che l’Italia non ha ancora ratificato, ha sottolineato oggi il cardinale Matteo Maria Zuppi. In un documento approvato dai vescovi si ricorda che l’appello ‘Per una Repubblica libera dalle armi nucleari’ è stato firmato in primavera “da oltre 40 presidenti nazionali di associazioni cattoliche”.

“LA DIFESA È UN DIRITTO, LA PACE UN DIRITTO PIÙ GRANDE

La legittima difesa è un diritto, ma il diritto più grande è quello alla pace”, ha dichiarato il presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), in riferimento al conflitto in corso in Ucraina.

Di fronte ai giornalisti, Zuppi ha toccato il tema del “piano di pace” elaborato dal governo italiano. “Mi auguro che ci sia e che ci sia consenso, il più possibile europeo” ha aggiunto il presidente della Cei. Infine, ancora sul conflitto, deflagrato il 24 febbraio: “Mi auguro che non si ragioni solo nella logica delle armi e che ci sia una soluzione diplomatica, nel senso più alto del termine, con la collaborazione di tutti”.

CARDINALE ZUPPI: “NON DIMENTICARE ALTRE GUERRE DEL MONDO

“Non dimenticare gli altri pezzi delle guerre mondiali”: è l’appello rivolto dal cardinale Matteo Maria Zuppi, in relazione anche ai conflitti in corso, anche lontano dall’Europa. “Non dobbiamo dimenticare gli altri pezzi delle guerre mondiali, non dobbiamo dimenticarci dell’Afghanistan, della Libia e di tanti pezzi che richiedono risposte“, ha sottolineato il cardinale. “Il coinvolgimento è stato immediato e affettivo verso l’Ucraina, anche per sua importanza, ma non dobbiamo mai dimenticare che ieri ci sono stati 70 dispersi nel mar Mediterraneo”.

CARDINALE ZUPPI A CRONISTI: “L’AFGHANISTAN È COME SE NON ESISTESSE PIÙ

Qualche volta “si spegne il collegamento” e così si rischia che la “tragedia dell’Afghanistan“, che ci aveva “tanto coinvolto”, adesso “non esista più”, ha detto oggi Matteo Maria Zuppi.

In un passaggio dedicato alla “Terza guerra mondiale a pezzi” evocata da papa Francesco, il cardinale Zuppi ha citato l’Ucraina e poi più volte l’Afghanistan. Ricordando di essere figlio di un giornalista e di sapere anche per questo che “comunicare non è facile”, il presidente della Cei ha detto che “qualche volta si spegne il collegamento”. Poi ha denunciato: “Adesso rischiamo che la tragedia dell’Afghanistan, che ci aveva tanto coinvolti, non esista più”.

“FACILE PARLARE SOPRA, MA ORA ASCOLTARE

“È facile parlare sopra, l’ascolto invece è un atteggiamento spirituale“: lo ha detto oggi il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiano, parlando del cammino sinodale della Chiesa. L’occasione è stata la conferenza stampa a conclusione dell’assemblea generale della Cei. “La Chiesa si mette ad ascoltare sia al suo interno sia con tutti” ha sottolineato il cardinale Zuppi. “Interi Consigli comunali si sono confrontati con i responsabili del cammino sinodale e la scelta è di continuare l’anno prossimo anche con Stati generali di incontro nei quali non parlarsi addosso”. Il presidente della Cei ha continuato: “L’ascolto è anche per farci ferire, provoca delle risposte, ci costringe a cambiare e ci darà materiale per le decisioni dei anni prossimi”.

CARDINALE ZUPPI: “A BOLOGNA PER LA PACE CON LA MADONNA DI SAN LUCA

A Bologna il parroco ucraino greco-cattolico e il sacerdote russo ortodosso cammineranno insieme per la pace, domenica, in occasione della visita in città dell’immagine della Beata vergine di San Luca: lo ha riferito oggi il presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei).

“Non possiamo abituarci alla guerra” l’appello del cardinale Zuppi. “È una tragedia e uno scandalo per i cristiani, anche perché è una guerra tra Paesi cristiani”. Poi il riferimento alla conclusione della visita dell’immagine, in programma domani e domenica. “C’è il ritorno della Madonna di San Luca e cammineremo insieme” ha detto il cardinale Zuppi. “Penso che sia una grande sfida per tutti e la Chiesa e i giovani ne sono e ne saranno i protagonisti”.

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