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Conference League: Mourinho nuovo Re di Roma

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La Roma vince la Conference League, l’allenatore Jose Mourinho: “Abbiamo scritto la storia”. Il tecnico portoghese è l’idolo assoluto dei tifosi giallorossi

Trionfo giallorosso nella ‘Little Roma’. Quella che aveva accolto Josè Mourinho al suo arrivo a Tirana, per giocare la prima edizione della finale di Conference League, la nuova coppa organizzata dall’Uefa. Il Feyenoord va ko, sbattendo contro il muro eretto dalla squadra giallorossa nel secondo tempo dopo il vantaggio di Zaniolo alla mezzora del primo tempo.

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Nella vittoria della Roma in Europa, che ha giocato la sua prima finale dopo 31 anni, dopo quella di Coppa Uefa persa contro l’Inter, era il 1991 e allora si giocava andata e ritorno, ci sono ricorsi storici, numeri e soprattutto sentimenti, quelli che hanno spinto i tifosi della Roma a riempire lo stadio Olimpico per una ‘non partita’, per seguire la finale ai maxischermi, ben 50mila hanno gremito l’impianto romano’. O quelli che hanno spinto 166 temerari a volare in Norvegia per vedere la Roma sommersa di gol dal Bodo e a cui la Roma ha regalato i biglietti per la serata di Tirana. E poi Lorenzo Pellegrini, capace di fare meglio di Agostino Di Bartolemei, Giuseppe Giannini, Daniele De Rossi, i capitani della storia della Roma andati vicino al trionfo finale ma poi sfiorato soltanto. E poi Josè Mourinho. Il tecnico portoghese, arrivato a Roma tra le ali di folla dei tifosi, criticato per le difficoltà della squadra in campionato, e ora entrato nella storia perché il primo tecnico capace di vincere tutte le coppe europee. Forti le immagini a fine partita del tecnico con le lacrime agli occhi mentre commentava il risultato. E poi l’Italia. Il nostro paese non vinceva una coppa europea dal Triplete del 2010, quello dell’Inter allenato proprio da Josè Mourinho.

Per quanto riguarda la partita, la Roma è stata brava ad aspettare la squadra avversaria, che aveva iniziato in modo aggressivo, non lasciando spazio ai calciatori giallorossi, senza però creare particolari pericoli. La squadra giallorossa ha così lasciato sfogare la furia avversaria, per poi rispondere con criterio e usando la testa, come aveva chiesto proprio Mourinho. Ed è così che è arrivato poi quello che sarà il gol vittoria quello di Zaniolo. Nel momento migliore dei giallorossi, al 32′, Mancini trova a centro area Zaniolo con un cross perfetto: il giovane attaccante è bravissimo a controllare il pallone nonostante la pressione olandese e con un tocco da centravanti vero ha anticipato l’uscita del portiere. Nel secondo tempo i giallorossi, visibilmente stanchi, hanno abbassato notevolmente il raggio d’azione, difendendo con i denti e con tutto quello che avevano a disposizione lo striminzito vantaggio. Hanno rischiato, gli olandesi hanno preso un palo ed una traversa ad inizio ripresa e Rui Patricio è stato insuperabile in almeno un paio di occasioni. E hanno sofferto, un po’ tutti avevano i calzettoni calati sulle caviglie, distrutti dalla fatica e dalla tensione. Ma tutti hanno stretto i denti, nessuno escluso, portando a casa un risultato che mancava, alla Roma, da oltre 50 anni. Era il 1961, infatti, quando il cremonese Giacomo Losi, ‘core de Roma’, alzava la Coppa delle Fiere, quella che è considerata l’antenata della Coppa Uefa. Al fischio finale il tripudio copre quasi 700 km, 695 per l’esattezza, quelli che dividono Tirana da Roma. È ora di festeggiare, Roma ha vinto.

MOURINHO IN LACRIME: “CON LA ROMA ABBIAMO SCRITTO LA STORIA

“Ci sono tante cose che passano nella mia testa nello stesso momento. Sono da 11 mesi a Roma, e da quando sono arrivato non ho fatto altro che aspettare questo. Come ho detto ai ragazzi nello spogliatoio a Torino, abbiamo fatto il nostro lavoro per qualificarci in Europa League, oggi non era lavoro ma era storia. E l’abbiamo scritta”. Così, riferisce la Dire (www.dire.it), Josè Mourinho in lacrime ai microfoni di Sky dopo la conquista della Conference League.

“VOGLIO RIMANERE ALLA ROMA, NON C’È DUBBIO

“Io rimango, non c’è dubbio: anche se arriva qualcosa, qualche voce, io voglio rimanere a Roma. Bisogna capire cosa vuole fare la prossima stagione la nostra proprietà, gente onestissima, perché possiamo veramente dare seguito a un progetto di gente sana e onesta”.

“OGGI SONO AL 100% ROMANISTA, È UNA FAMIGLIA

“Certo che sono romanista, ma è anche anche un modo di lavorare. Io sono anche portista, interista, ‘chelseasta’, sono pazzo del Real Madrid, di tutti quelli che con me fanno una famiglia e cercano un obiettivo e stanno insieme in momenti come questo. Oggi, con tutto il rispetto per i club con cui ho lavorato e quelli con cui lavorerò in futuro, sono romanista al 100%“.

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