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Guerra in Ucraina: la Russia rinuncia alle celebrazioni nell’inferno di Mariupol

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Guerra in Ucraina: celebrazioni russe a Mariupol il 9 maggio impossibili secondo il portavoce del Cremlino. Zelensky: “È l’inferno”

È stallo sui negoziati per l’Ucraina. Ad affermarlo è il vicedirettore del dipartimento di informazione e stampa del ministero degli Esteri russo Alexei Zaitsev. Il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko, alleato fedele di Putin, in una intervista ammette che la guerra sta durando troppo. Al momento, annuncia il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, le celebrazioni a Mariupol il 9 maggio per il giorno della vittoria sono impossibili.

“È l’inferno”, denuncia il presidente ucraino Zelensky comem riferisce la Dire (www.dire.it). A Mariupol, ancora sotto pesanti bombardamenti, non si riesce a far evacuare i civili. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, in un colloquio con l’omologo ucraino, ha garantito la massima apertura degli ospedali per accogliere i profughi bisognosi di cure. Speranza ha ribadito la disponibilità dell’Italia alla ricostruzione dell’Ucraina al termine del conflitto. Intanto il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, assicura di non voler usare armi nucleari.

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