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Psoriasi: nuovi dati a supporto di ixekizumab e ustekinumab

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Psoriasi: secondo un nuovo studio la risposta precoce a ixekizumab o ustekinumab è stata associata a una risposta stabile nel lungo termine

Nella psoriasi da moderata a grave, la risposta precoce a ixekizumab o ustekinumab è stata associata a una risposta stabile nel lungo termine, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Drugs in Dermatology.

«L’identificazione di fattori terapeutici precoci che predicono il successo a lungo termine del trattamento di mantenimento per la psoriasi può aiutare a ottimizzare la terapia individuale» hanno scritto il primo autore Mathias Augustin e colleghi dell’Institute for Health Services Research in Dermatology and Nursing presso l’University Medical Center Hamburg-Eppendorf a Amburgo, Germania.

Prevedibilità della risposta a lungo termine
Come premesso dagli autori dello studio, per gli operatori sanitari, definire e prevedere alti livelli di risposta clinica, nonché identificare quali pazienti sono a rischio di non avere livelli di risposta elevati, è fondamentale quando si adattano i piani di trattamento per i pazienti con psoriasi da moderata a grave.

Per via della disponibilità di terapie biologiche più nuove ed efficaci, il successo del trattamento oggi è generalmente definito come il raggiungimento del 90% di miglioramento dello Psoriasis Area Severity Index (PASI 90), tuttavia potrebbe essere necessario considerare il PASI basale e la durata del trattamento, soprattutto nei pazienti con un carico di malattia inferiore che hanno un coinvolgimento della superficie corporea inferiore al 10%.

È stato infatti dimostrato che una maggiore attività della malattia al basale è un forte predittore per i pazienti che raggiungono il PASI 90 alla settimana 24. Dati preliminari hanno mostrato che una risposta precoce al trattamento è predittiva di un successivo miglioramento clinico nei pazienti con psoriasi. Durante il trattamento con ixekizumab i pazienti che ottengono un miglioramento di almeno il 40% del punteggio PASI (PASI 40) fino ad almeno un miglioramento del 50% alle settimane 4 e 6 spesso raggiunge un miglioramento almeno del 75% alla settimana 12, con una prevedibilità del 90%.

Analisi post-hoc del trial IXORA-S
Nell’analisi dei sottogruppi post hoc dello studio IXORA-S, i ricercatori hanno determinato eventuali relazioni tra i tassi di risposta precoce al trattamento a ixekizumab e ustekinumab e la stabilità della risposta nel lungo termine. L’analisi ha incluso 132 pazienti trattati con ixekizumab e 166 trattati con ustekinumab.

I risultati sulla gravità della malattia sono stati misurati dalla percentuale di pazienti che hanno ottenuto un miglioramento almeno del 50% nello Psoriasis Area Severity Index (PASI 50) entro la settimana 2 o 4 (risposta precoce) ed è stato valutato se la risposta precoce fosse associata al mantenimento di una clearance cutanea completa (PASI 100) o quasi completa (PASI 90) in almeno l’80% delle visite mensili di follow-up tra la settimana 16 e la settimana 52 (risposta a lungo termine).

La risposta precoce predice l’efficacia a lungo termine 
Entro la settimana 4, l’85,2% dei pazienti nel gruppo ixekizumab ha raggiunto la risposta PASI 50, rispetto a solo il 46,4% nel braccio ustekinumab.

Una percentuale numericamente più alta di pazienti trattati con ixekizumab ha ottenuto una risposta precoce (early responders) e aveva una probabilità significativamente più elevata di ottenere una risposta PASI 90 stabile (P<0,0001) o PASI 100 (P <0,0001) rispetto ai pazienti trattati con ustekinumab. I pazienti che rispondevano precocemente a entrambi i farmaci avevano maggiori probabilità di ottenere una risposta stabile PASI 90 o 100 (odds ratio>1).

Indipendentemente dalla risposta precoce, ixekizumab è stato associato a risposte a lungo termine più forti rispetto a ustekinumab. Ad esempio, il 71% dei pazienti trattati con ixekizumab ha raggiunto PASI 90 in almeno l’80% delle visite ambulatoriali, rispetto a solo il 47,6% di quelli trattati con ustekinumab (P <0,0001). Allo stesso modo, il 42,2% dei pazienti nel braccio ixekizumab e il 17,5% nel braccio ustekinumab ha raggiunto PASI 100 in almeno l’80% delle visite (P <0,0001).

«Nei pazienti con psoriasi da moderata a grave trattati con ixekizumab o ustekinumab, la risposta precoce è stata un fattore significativo nel mantenimento stabile della clearance cutanea completa o quasi completa» hanno concluso i ricercatori. «Pertanto, una risposta rapida è un fattore clinicamente rilevante da considerare quando si ottimizzano le strategie terapeutiche individuali».

Bibliografia

Augustin M et al. Early Response is Associated With Stable Long-Term Response in Psoriasis Patients Receiving Ixekizumab or Ustekinumab. J Drugs Dermatol. 2022 Feb 1;21(2):122-126. 

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