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Guerra in Ucraina: le frasi di Lavrov a Rete 4 fanno infuriare Israele

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Guerra in Ucraina, il ministro degli Esteri russo Lavrov a Zona Bianca: “Zelensky? Anche Hitler aveva origini ebraiche”. La comunità ebraica di Roma: “Affermazioni pericolose”

Non c’è una data prestabilita per la fine della guerra in Ucraina. A garantirlo ieri sera in un’intervista a Zona Bianca, su Rete 4, è stato a il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Intervistato da Giuseppe Brindisi Lavrov ha smentito le voci secondo cui la fine conflitto dovrebbe coincidere con il 9 maggio, giorno in cui in Russia si celebra con una grande parata la vittoria sovietica sul nazismo. Il ministro ha parlato anche della posizione assunta dall’Italia nello scacchiere internazionale e della possibilità che si arrivi a un terzo conflitto mondiale. Ma soprattutto Lavrov ha voluto ribadire che quella intrapresa dalla Russia in Ucraina è una campagna di denazificazione. “Anche Hitler era di origini ebraiche. Non significa nulla”, ha dichiarato Lavrov, facendo un parallelo con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Un’affermazione che sta facendo molto discutere.

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Indignato il segretario del Pd, Enrico Letta, che ha parlato di “spot da propaganda di guerra anti-Ucraina”, “un’onta per l’Italia intera”. Mentre il presidente del Copasir, Adolfo Urso, ha annunciato “una specifica istruttoria anche con le audizioni dei vertici di Agcom e Rai”. Il ministero degli Affari esteri dello Stato di Israele ha convocato l’ambasciatore russo in Israele per un incontro di chiarimento con il vicedirettore generale per gli Affari eurasiatici.

LAVROV: “NON INIZIERA’ UNA TERZA GUERRA MONDIALE”

Lavrov ha rassicurato sulla eventualità che si arrivi a un terzo conflitto mondiale: “I mass media occidentali travisano ciò che viene detto dalle istituzioni russe. Una guerra nucleare non avrebbe vincitori quindi non potrà mai iniziare”.

LAVROV: “PENSAVAMO CHE L’ITALIA SAPESSE DISTINGUERE TRA BIANCO E NERO”

Riguardo alla presa di posizione dell’Italia, il ministro russo ha detto: “È in prima fila tra coloro che non solo adottano sanzioni contro la Russia, ma anzi le promuovono. È stata una sorpresa all’inizio, poi ci siamo abituati. Pensavamo che l’Italia sapesse distinguere il bianco dal nero. Che avesse un approccio un po’ diverso rispetto alla giustizia nel mondo. Alcuni politici, per non parlare dei giornalisti, sono andati oltre con le loro dichiarazioni”.

LAVROV: “NAZIFICAZIONE ESISTE. ANCHE HITLER AVEVA ORIGINI EBRAICHE, NON SIGNIFICA NULLA”

Lavrov ha quindi ribadito che “La nazificazione esiste. I militari del battaglione Azov hanno simboli nazisti sul loro corpo. Quando dicono ‘Che nazificazione può esserci se siamo ebrei?’ Anche Hitler aveva origini ebreaiche, non significa assolutamente nulla”.

LAPID (ISRAELE): “IMPERDONABILI PAROLE LAVROV, CONVOCATO L’AMBASCIATORE

“A seguito delle gravi osservazioni del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il ministero degli Affari esteri ha convocato l’ambasciatore russo in Israele per un incontro di chiarimento con il vicedirettore generale per gli Affari eurasiatici“. Così una nota del ministero degli Affari esteri dello Stato di Israele, dopo quanto detto da Lavrov su Rete4.
“Le osservazioni del ministro degli Esteri Lavrov sono sia una dichiarazione imperdonabile e oltraggiosa, sia un terribile errore storico- dice il ministro degli Esteri Yair Lapid- Gli ebrei non si sono uccisi durante l’Olocausto. Il livello più basso di razzismo contro gli ebrei è accusare gli stessi ebrei di antisemitismo”.

BENNETT (ISRAELE): “VERSO MENZOGNE LAVROV MASSIMA SEVERITA’”

“Considero con la massima severità la dichiarazione del ministro degli Esteri russo. Le sue parole non sono vere e le loro intenzioni sono sbagliate. L’obiettivo di tali menzogne è accusare gli stessi ebrei dei crimini più terribili della storia, che sono stati perpetrati contro di loro, e quindi assolvere i nemici di Israele dalle responsabilità”. Così in una nota il primo ministro israeliano Naftali Bennett, dopo quanto detto dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov su Rete4.
“Come ho già detto, nessuna guerra nel nostro tempo è come l’Olocausto o è paragonabile all’Olocausto”, prosegue Bennett, “l’uso dell’Olocausto del popolo ebraico come strumento politico deve cessare immediatamente”.

URSO (COPASIR): “FAKE NEWS LAVROV, SENTIREMO VERTICI AGCOM E RAI”

“Abbiamo già previsto una specifica istruttoria anche con le audizioni dei vertici di Agcom e Rai. L’intervento di Lavrov, per le modalità in cui è avvenuto e per la montagna di fake news che ha propinato, conferma le nostre preoccupazioni”. Adolfo Urso, senatore FdI e presidente del Copasir, lo scrive su Twitter, a proposito di quanto detto dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov su Rete 4.
“Peraltro lo avevamo evidenziato nelle nostre relazioni al Parlamento sulla modalità con cui la Russia agisce per condizionare le democrazie occidentali, di cui la disinformazione è uno dei principali strumenti, come la guerra cibernetica e lo spionaggio”, aggiunge Urso.

LETTA: “SPOT PROPAGANDA DI GUERRA LAVROV IN TV È UN’ONTA PER L’ITALIA”

“’Buon lavoro, Ministro Lavrov’. L’abisso. Ma quel che è più grave è che la vicenda dello spot da propaganda di guerra anti-Ucraina stia passando, con solo pochi scossoni. Siamo così pochi a pensare che non sia possibile, né accettabile? E che sia un’onta per l’Italia intera? Retequattro”. Enrico Letta, segretario Pd, lo scrive su Twitter stigmatizzando quanto detto dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov su Rete4.

LA COMUNITA’ EBRAICA ROMA: “AFFERMAZIONI LAVROV PERICOLOSE

“Le affermazioni del ministro degli Esteri russo Lavrov sono deliranti e pericolose. Riscrivono la storia sul modello dei Protocolli dei Savi di Sion, il fondamento della letteratura antisemita moderna creato nella Russia zarista. La cosa più grave è inoltre che siano avvenute in una televisione italiana, senza contraddittorio, e senza che neanche l’intervistatore opponesse la verità storica alle menzogne che erano state pronunciate. Questo non è accettabile e non può passare sotto silenzio. Ci domandiamo quale sia il limite, se esista ancora e in quale direzione stiamo andando. Se viene permesso di distorcere completamente la Storia il risultato sarà quello di una democrazia indebolita e priva degli anticorpi necessari a tutelare se stessa”. Lo dichiara Ruth Dureghello, presidente della Comunità Ebraica di Roma.

RADICALI ITALIANI: “LAVROV DOVREBBE ESSERE INCRIMINATO CON PUTIN

“La vergogna di una certa TV italiana ha raggiunto il proprio apice”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.
“La messa in onda su Rete 4 ha dato modo, senza contraddittorio, al ministro degli Esteri russo Lavrov di trasmettere a milioni di italiani le solite fake news, la solita becera propaganda condita, addirittura, con incredibili affermazioni antisemite. Dato che di tutta evidenza Lavrov è un fondamentale anello della catena di comando del Cremlino, con al vertice Vladimir Putin, più che intervistarlo serve incriminarlo, serve un mandato di cattura internazionale per portare questi massacratori di civili di fronte alla giustizia internazionale per i crimini di guerra commessi e per i crimini contro l’umanità. L’invito che facciamo ai media è di dare spazio all’iniziativa che abbiamo lanciato per sostenere l’intervento in Ucraina della giustizia internazionale con la campagna ‘Putin all’Aja’ che potremmo da oggi intitolare ‘Putin e Lavrov all’Aja’: Putin all’Aja – Radicali Italiani. Questa deriva della nostra informazione sta divenendo sempre più complice dell’aggressione russa e continua a tentare di mettere sullo stesso piano aggressori e aggrediti; nel caso di Lavrov, addirittura si forniscono maggiori elementi e spazio a chi si sta macchiando di efferati crimini. Quello che continua a mancare è la voce di chi da 23 anni ha visto, detto, scritto cosa stava accadendo e sarebbe accaduto. La voce dei Radicali”, concludono.

MORETTI (PD): “PAROLE LAVROV GRAVISSIME , OFFESA MEMORIA SHOAH”

Gravissime le parole di Lavrov sulle ‘origini ebree di Hitler’. La propaganda di Putin, diffusa anche sulle nostre televisioni, sta giungendo a un livello di oltraggio mai visto. L’offesa alla memoria della Shoah è imperdonabile . Uno dei primi atti dei russi è stato quello di bombardare il Memoriale ebraico vicino a Kiev dove sono sepolti quasi 34.000 ebrei uccisi dai nazisti. Ieri la memoria è stata offesa con parole intollerabili di cui chiediamo le scuse”. Così in un post su Facebook l’eurodeputata del Pd Alessandra Moretti.

GASPARRI: “CONTESTARE LE PAROLE DI LAVROV MA NO ATTACCHI A STAMPA”

“Mentre in tante televisioni, compresa la Rai, imperversano presunti esperti della tragedia ucraina, alcuni dei quali anche accusati, non da me, di poter essere al soldo di Tizio o di Caio, ci si indigna per l’intervista a Lavrov su Rete 4. Non si capisce se ad alcuni dia più fastidio Lavrov, le cui affermazioni sono ovviamente da contestare, come le ha contestate l’intervistatore, o l’emittente che le ha ospitate. In tutta questa confusione di finti esperti, l’intervista a Lavrov rappresenta comunque dal punto di vista giornalistico un’occasione per incalzare con domande, che sono state puntualmente fatte, chi sta dalla parte sbagliata. Ma per alcuni evidentemente c’è chi è al di sopra di ogni sospetto e può, anche a pagamento, assoldare tizio o caio, mentre altri non dovrebbero fare informazione. Lavrov rappresenta in questo momento quello che è tornato ad essere l’impero del male, ma è pur sempre il Ministro degli Esteri, e non da oggi, della Federazione Russa. È ovvio che le sue affermazioni si possono e devono contestare, soprattutto quelle antisemite. Ma non mi pare che da questo si possa passare ad un attacco ad una parte dell’informazione italiana che fin qui ha tenuto un atteggiamento molto più equilibrato di altri, che sono oggi sotto accusa per aver ospitato personaggi improbabili anche a pagamento. Talmente improbabili che università nelle quali parlavano a vuoto gli hanno tolto gli incarichi che gli avevano affidato”. Lo dice il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri come riferisce la Dire (www.dire.it).

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