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Da Bella Hadid a Richard Gere: la Malattia di Lyme non risparmia i VIP

Malattia di Lyme: nasce il progetto BABEL per cure mirateil progetto BABEL per cure mirate

Giornata Mondiale per sensibilizzare sulla Malattia di Lyme, l’infezione più comunemente diffusa dal morso di zecca: tanti VIP ne hanno sofferto

L’ultima in ordine di tempo a parlare pubblicamente del calvario vissuto è stata Victoria Cabello. Ma nel tempo diversi personaggi famosi hanno condiviso la loro esperienza: la top model Bella Hadid e sua madre, gli attori Richard Gere, Alec Baldwin Ben Stiller, la cantante Avril Lavigne e persino l’ex presidente George W. Bush. Tutti accomunati dall’aver contratto la malattia di Lyme, della quale si celebra la Giornata mondiale il 1 maggio di ogni anno.

CARATTERISTICHE E SINTOMI

“Conosciuta anche con il nome di Borreliosi di Lyme, la malattia (o morbo) di Lyme è l’infezione più comunemente diffusa dal morso di zecca. Colpisce soprattutto la pelle, le articolazioni, il sistema nervoso e il cuore con disturbi di varia gravità. Poiché interessa più organi e distretti del corpo è definita una malattia ‘multisistemica’“, spiega alla Dire (www.dire.it) Maurizio Ruscio, patologo, ematologo e direttore scientifico del dipartimento di Medicina di laboratorio dell’Azienda Sanitaria Universitaria di Trieste.
I sintomi possono comparire in fasi differenti della malattia: circa nel 60% dei casi esordisce, alcune settimane dopo l’avvenuta infezione, con un arrossamento della pelle nella zona del morso, chiamato eritema migrante per la sua caratteristica lenta e costante progressione nella pelle, talvolta si associa a congiuntivite, sintomi simil-influenzali. Se non trattata, nei mesi successivi, possono presentarsi dolori articolari e muscolari, sintomi neurologici di vario genere, talora interessamento cardiaco. Questi sintomi si accompagnano spesso a spossatezza con sensazione di malessere che può persistere per molti mesi, anche per anni nel caso in cui la malattia non venga diagnosticata e correttamente trattata.

– Se si entra in contatto con una zecca del bosco, è certo che si contrarrà la malattia?

“No- chiarisce Ruscio- si contrae la malattia di Lyme solo se la zecca ha raccolto nei pasti precedenti il batterio Borrelia BurgdorferiIl morso di zecca non è pericoloso di per sé, lo diventa quando il parassita è infetto e agisce come vettore di batteri, virus e altri microrganismi patogeni, responsabili di malattie insidiose e a volte gravi, come la malattia di Lyme. Il passaggio degli agenti infettivi avviene durante il pasto, con la saliva la zecca trasferisce nel sangue dell’ospite gli agenti microbici di cui è portatrice. Nella maggior parte dei casi la puntura non provoca dolore o fastidio, per questo- sottolinea l’esperto- il suo morso può passare inosservato. Per accorgersi della sua presenza bisogna cercarla con attenzione, ispezionando accuratamente tutto il corpo, in particolare le zone dove è presente sudore (testa, ascelle, polsi, inguine, ombelico e giro vita, incavo del ginocchio; nei bambini attaccatura dei capelli e area dietro le orecchie). Talora la sua presenza è svelata da un lieve arrossamento, unito a prurito, nella zona in cui è attaccata”.

COME SI CURA LA MALATTIA DI LYME

“Il trattamento prevede l’assunzione di antibiotici specifici, nelle dosi e per i tempi previsti dai protocolli di terapia. Il tasso di completa guarigione è elevato– assicura il patologo- e supera il 90% quando la malattia di Lyme è riconosciuta e curata in fase iniziale. La percentuale si riduce, invece, in caso di diagnosi tardiva. Circa il 10-20% (in alcuni casi il 30%) dei pazienti, continua a presentare sintomi dopo la terapia. Questo può accadere a causa della persistenza del batterio nei tessuti e negli organi del malcapitato, per la presenza di altre (co)infezioni che accompagnano la Borrelia burgdorferi oppure per le scarse difese immunitarie dell’ospite o anche per l’attivazione di processi di tipo autoimmunitario indotti dall’infezione”.

Ci sono comportamenti che possano ridurre il rischio di contrarla? Se si passeggia in aree verdi, prati, boschi, sentieri, ma anche parchi in aree urbane, gli esperti dell’Associazione Lyme Italia consigliano di usare repellenti per insetti sulla pelle scoperta; indossare indumenti chiari così da facilitare l’individuazione delle zecche; coprire gambe e braccia durante le escursioni; camminare al centro dei sentieri evitando l’erba alta; non sedersi o sdraiarsi direttamente sull’erba. La zecca, infatti, morde l’uomo ad un’altezza massima di 1 metro; per questo è bene fare attenzione a bambini e ragazzi. Al termine della passeggiata, mentre si è ancora all’aperto controllare su tutto il corpo perché la presenza delle zecche sulla cute non viene percepita e la doccia non le fa staccare né le uccide.

COSA SONO LE COINFEZIONI

“Le zecche- illustra Ruscio- nutrendosi su diversi mammiferi e uccelli raccolgono diversi agenti microbici, oltre alla Borrelia (come Anaplasmi, Ehrlichie, Rickettsie o virus come il virus dell’encefalite da zecche – TBE)” che trasmettono agli ospiti che parassitano.

EPIDEMIOLOGIA DELLA MALATTIA DI LYME

La malattia di Lyme è la più comune malattia trasmessa dalle zecche nelle regioni temperate dell’emisfero settentrionale, e si stimano circa 230mila casi l’anno nell’Europa occidentale, con un’incidenza media di 22 casi per 100mila persone/anno. Il range di incidenza della malattia è di 73,9-100,6 casi per 100mila abitanti negli ultimi otto anni (2011-2018), ma le incidenze in alcuni Paesi raggiungono il picco di 350 per 100mila abitanti e sono aumentate negli ultimi due decenni. La distribuzione della malattia di Lyme nel continente europeo è legata a quella del suo vettore principale, la zecca Ixodes ricinus, la quale è ampiamente diffusa anche nei Paesi situati a latitudini più elevate. Spesso riscontrata anche oltre i 2.500 metri di altezza.

In Italia, le Regioni maggiormente interessate e ormai considerate endemiche sono Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Lombardia, mentre nelle regioni centro-meridionali e nelle isole le segnalazioni sono sporadiche. La reale incidenza della malattia di Lyme nell’uomo in Italia è tuttavia sconosciuta a causa di una forte discordanza dei dati disponibili.

L’ASSOCIAZIONE LYME ITALIA

“L’Associazione Lyme Italia e coinfezioni- spiega la presidente Daniela Colombo– è una organizzazione di volontariato nata per diffondere la conoscenza della malattia e delle coinfezioni al fine di supportare i pazienti nel complesso percorso diagnostico e terapeutico. Siamo impegnati a realizzare campagne di informazione sui media e organizzare convegni, incontri, rivolti sia alla popolazione sia al personale sanitario, per suscitare una maggiore consapevolezza della malattia di Lyme e di altre coinfezioni a essa correlate, ma anche per rendere abituali pratiche di prevenzione efficaci e pervasive; supportare i malati e le loro famiglie nell’ottenimento di una corretta diagnosi; promuovere il riconoscimento sociale e istituzionale della malattia di Lyme nel nostro Paese, affinché siano garantiti il diritto al lavoro, all’istruzione e all’assistenza psicologica dei malati; promuovere campagne di fundraising per sostenere la ricerca scientifica; informare costantemente sui progressi scientifici raggiunti in Italia e all’estero in merito a questa malattia e divulgare i risultati conseguiti dalla ricerca; promuove la conoscenza della malattia al fine di prevenirla”.

INIZIATIVE PER IL 1 MAGGIO 2022

In occasione del mese dedicato alla sensibilizzazione sulla malattia di Lyme (maggio), l’Associazione Lyme Italia ha organizzato un webinar ECM dedicato alle coinfezioni che si terrà il 28 maggio. Per iscriversi al webinar e per tutte le informazioni sul mese di sensibilizzazione e sulla malattia di Lyme si può consultare il link www.associazionelymeitalia.org.

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