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Guerra in Ucraina: dai Paesi Nato 5 miliardi di dollari per le armi di Kiev

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Guerra in Ucraina, raggiunto l’accordo tra 40 Paesi per lo stanziamento di 5 miliardi di dollari per l’autodifesa di Kiev. Parla il segretario della Difesa americano Austin

“L’accordo raggiunto dai 40 Paesi che si sono uniti agli Stati Uniti consiste in più di cinque miliardi di dollari di attrezzatura per l’autodifesa dell’Ucraina, che includono i 3,7 miliardi di dollari che il presidente Biden ha impiegato per aiutare il paese da quando l’invasione è iniziata”. Queste le parole del segretario della Difesa statunitense, Lloyd Austin, in conferenza stampa dopo il vertice straordinario dei ministri della Difesa di 40 Paesi alla base aerea americana di Ramstein, in Germania, convocata dagli Stati Uniti per discutere della guerra in Ucraina.

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All’incontro, oltre ai 30 Paesi facenti parte della Nato, si sono aggiunti anche i partner di Ucraina, Svezia, Finlandia, Israele, oltre ad alcuni alleati del pacifico (Giappone, Corea del Sud e Australia) e di alcuni Stati africani come la Tunisia e il Kenya. “L’Ucraina è sotto attacco già da 62 giorni, gli ospedali vengono bombardati, i civili uccisi e i bambini sono traumatizzati”, continua Austin. “Sono venuto qui dopo il mio viaggio a Kiev con il segretario americano Blinken, dove abbiamo avuto una discussione produttiva con Zelensky e il suo team sul supporto che stiamo dando loro. Ora l’Ucraina ha cambiato le sue necessità sul campo dal momento che la battaglia è a sud e nel Donbass“.

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Prosegue il segretario della Difesa statunitense: “Voglio ribadire il mio senso di urgenza a questa situazione che tutti condividiamo. Questa invasione, portata avanti dalla Russia per soddisfare le sue ambizioni, è senza senso, infondata e un affronto all’ordine internazionale. Stiamo portando avanti un sistema di coordinamento delle nostre industrie per continuare a difendere l’Ucraina. Il mio viaggio a Kiev ha rafforzato la mia ammirazione per il Paese, c’è bisogno del nostro aiuto per vincere e c’è ancora molto da fare“, conclude Austin.

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