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Diabete e malattia renale: GLP-1 agonisti meglio degli inibitori DPP-4

Terapia del diabete di tipo 2 carboidrati

Diabete di tipo 2 e malattia renale: maggiore sopravvivenza con la terapia di GLP-1 agonisti rispetto agli inibitori DPP-4

Per le persone con diabete di tipo 2 e comorbidità renali, il trattamento con i farmaci GLP-1 agonisti ha mostrato un vantaggio significativo in termini di mortalità per tutte le cause rispetto agli inibitori DPP-4. Sono i risultati di uno studio osservazionale del mondo reale pubblicato sulla rivista JAMA Network Open.

L’uso di un agonista del GLP-1 è associato a una ridotta mortalità e a un miglioramento degli esiti cardiovascolari nella popolazione generale con diabete. Gli inibitori DPP-4 sono agenti antidiabetici comunemente usati per i pazienti con malattia renale cronica (CKD) in stadio avanzato. L’associazione di queste 2 classi di farmaci con gli esiti tra i pazienti con diabete e CKD in stadio avanzato o malattia renale allo stadio terminale (ESKD) non è ben compresa, hanno premesso gli autori dello studio.

Gli inibitori della DPP-4 approvati dalla Fda includono sitagliptin, saxagliptin, linagliptin e alogliptin. Gli agonisti del recettore GLP-1 approvati includono dulaglutide, exenatide a rilascio prolungato, semaglutide, liraglutide e lixisenatide.

Uno studio osservazionale di real life
Lo studio di coorte retrospettivo ha coinvolto oltre 27mila pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica o malattia renale allo stadio terminale in comorbidità allo stadio 5, i cui dati sono stati raccolti dal National Health Insurance Research Database di Taiwan.

L’insufficienza renale cronica è stata definita sulla base di codici amministrativi più una prescrizione per agenti stimolanti l’eritropoiesi, mentre la malattia renale allo stadio terminale in base alla richiesta di dialisi. Avevano ricevuto un inibitore della DPP-4 un totale di 26.578 individui, contro 701 sottoposti al trattamento con GLP-1 agonisti.

In generale, i pazienti che assumevano un DPP-4 inibitore tendevano a essere più anziani, vivevano in aree più rurali e avevano meno probabilità di essere in dialisi ma più probabilità di assumere un ACE inibitore, diuretici e insulina. Per l’analisi finale i ricercatori hanno utilizzato la ponderazione del punteggio di propensione, così da bilanciare tutte queste covariate tra i gruppi.

Rischio inferiore di mortalità con GLP-1 agonisti
I pazienti con CKD o ESKD avevano un rischio inferiore del 21% di mortalità per tutte le cause quando erano in trattamento con un GLP-1 agonista piuttosto che un inibitore della DPP-4 (HR 0,79), hanno riferito l’autore senior Huang-Yu Yang e colleghi del Chang Gung University College of Medicine di Taoyuan, Taiwan.

In un’analisi per sottogruppi, il minor rischio di decesso è stato osservato solo nei pazienti con malattia cerebrovascolare (HR 0,33), mentre per gli altri non è stata evidenziata una riduzione significativa della mortalità (HR 0,89, P=0,04 per l’interazione).

Lo studio ha anche rilevato un rischio inferiore del 39% di mortalità correlata a sepsi e infezioni con gli agonisti del recettore del GLP-1 (HR 0,61) nella popolazione complessiva dello studio, ma nessuna differenza nella mortalità correlata a eventi cardiaci e cerebrovascolari.

«Questi risultati sono di particolare importanza perché l’elevata mortalità tra i pazienti con diabete e CKD o ESKD è attribuibile principalmente a eventi cardiovascolari o correlati alle infezioni» hanno sottolineato gli autori.

Anche se entrambe le classi di ipoglicemizzanti sono basati sulla via dell’incretina, hanno tuttavia mostrato un’efficacia clinica molto diversa nei molti studi precedenti che hanno le hanno confrontate.

«Livelli inferiori di emoglobina glicata (HbA1c), maggiore riduzione del peso corporeo, miglioramento della funzione delle cellule β, miglioramento della funzione cardiaca e riduzione del livello di albumina sono stati osservati in studi clinici randomizzati che hanno confrontato gli agonisti del recettore del GLP-1 con gli inibitori della DPP-4» hanno scritto. «I diversi benefici clinici, ossia migliore controllo del glucosio e beneficio metabolico, apportati dalle due classi potrebbero spiegare i risultati migliori osservati nei pazienti trattati con GLP-1 agonisti».

Per via della natura retrospettiva dello studio gli autori hanno fatto presente di non essere in grado di spiegare altri fattori potenzialmente confondenti che potrebbero aver avuto un ruolo in questi risultati, come il controllo della glicemia, lo stato di fumatore, il peso corporeo, la velocità di filtrazione glomerulare stimata e il grado di albuminuria.

Bibliografia

Chen JJ et al. Association of Glucagon-Like Peptide-1 Receptor Agonist vs Dipeptidyl Peptidase-4 Inhibitor Use With Mortality Among Patients With Type 2 Diabetes and Advanced Chronic Kidney Disease. JAMA Netw Open. 2022 Mar 1;5(3):e221169. 

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