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Sempre più famiglie richiedono un prestito personale

Millennials e prestiti: non più per studio e viaggi, ma per liquidità e auto usate

prestito personale

L’impatto sulle richieste di prestito personale sembra essere più che positivo dopo che la pandemia indotta dal coronavirus ha paralizzato l’economia italiana per ben due anni. Molte famiglie infatti, cercheranno di ottenere più liquidità, soprattutto oggi che si sentono più sicuri di poter ripagare i propri debiti rispetto al periodo in cui – quasi tutto il mondo – era in lockdown.

Analizzando l’andamento di mercato con lo staff di Prestitimag abbiamo notato come sempre più famiglie italiane si trovino a richiedere un prestito personale per far fronte alle spese per acquistare nuovi beni.

Prestiti personali in crescita: focus sui numeri in Italia

I prestiti personali italiani registrano al momento, un trend costantemente positivo. Un numero crescente di famiglie italiane sta optando inoltre, per usufruire di tassi di interesse agevolati stipulando contratti molto comuni: la cessione del quinto della pensione o dello stipendio.

Nel complesso, cresce il volume sia dei prestiti personali che dei prestiti finali. Rispetto ai prestiti personali, però, quest’ultima tipologia è diversa perché in fase di richiesta la banca o la finanziaria si chiederanno perché vorrebbero usufruire di una certa liquidità.

Premessa a parte è che, dai dati estrapolati dal Barometro del credito alle famiglie, risulta evidente che i prestiti personali sono aumentati del 7,1% rispetto all’anno precedente. Per quello finalizzato – sempre rispetto a un anno fa – si registra un +36,1%.

L’unico dato che al momento appare negativo è quello dei crediti ipotecari e surrogativi. Alla fine del trimestre 2021, rispetto allo stesso periodo dell’anno prima (2020), il dato era in lieve calo, ovvero -0,2%.

Tornando a parlare di numeri positivi, cresce anche il numero delle richieste. Infatti l’importo medio di un prestito personale è di 12.909 euro.

Cosa aspettarsi dai finanziamenti personali nel 2022: le previsioni

Il futuro dei prestiti personali sembra essere in piena espansione nel 2022 e nei prossimi anni. Dopo due anni di pandemia, lockdown e continue restrizioni sanitarie (e annesso danno economico), cresce il desiderio di tornare ad alimentare il consumismo.

Senza viaggi, evitamento degli acquisti e una visione della liquidità come un porto sicuro su cui far affidamento come ultima spiaggia, ha fatto sì che molti italiani apprendessero un nuovo modo di vedere: l’allentamento delle misure relative al contenimento del virus ha portato ad aumento di finanziamenti personali.

Alla luce di quanto detto, è probabile che la domanda di prestiti personali continui il trend di crescita se le restrizioni continuano l’allentamento e l’economia globale migliorerà.

Non è un caso che in un momento storico negativo e tragico (come quello del lockdown), molte famiglie italiane hanno optato per conservare più possibile il loro denaro. A tal proposito le richieste di finanziamento proprio in quel periodo, sono calate drasticamente.

Molto spesso però, i tassi di interesse vengono sottovalutati e si incappa nell’errore di non controllare l’eventuale presenza di usura bancaria. Se ciò dovesse avvenire, la percentuale di tassi verrebbe innalzata in modo inappropriato, comportando un costo elevato sul totale dei prestiti.

Domande relative ai finanziamenti personali: quali province registrano maggior interesse

Nonostante l’aumento delle richieste di prestiti personali, secondo il Barometro CRIF, le richieste maggiori provengono non solo da target maschili ma soprattutto, da un pubblico adulto (over 42).

Un terzo dei casi invece, precisamente il 35%, sono giovani di età inferiore ai 36. Tuttavia, anche se la percentuale dei giovani che chiedono un prestito personale è ancora bassa, con il tempo la situazione potrebbe registrare un lieve miglioramento.

La motivazione principale sarebbe legata ad un alto tasso di disoccupazione italiana, che rende impossibile coprire i propri debiti con la certezza che saranno rimborsati. A lungo termine le dinamiche potrebbero cambiare e migliorare, man mano che vengono aggiunti posti di lavoro, così come previsto dagli esperti informatici.

Osserviamo di seguito, le varie richieste ed importi medi di finanziamento delle province italiane con elevata richiesta di accesso al credito:

  1. Bergamo – importo medio 12.824€

  2. Brescia – importo medio 12.682€

  3. Como – importo medio 12.690€

  4. Cremona – importo medio 12.413€

  5. Lecco – importo medio 12.439€

  6. Lodi – importo medio 12.267€

  7. Monza Brianza – importo medio 12.622€

  8. Milano – importo medio 12.715€

  9. Mantova – importo medio 12.710€

  10. Pavia – importo medio 11.849€

  11. Sondrio – importo medio 11.974€

  12. Varese – importo medio 12.596€

Grazie al nuovo PNRR (Piano nazionale per la ripresa e la ripresa), il governo può accelerare lo sviluppo economico del Bel Paese. Ciò non solo assicurerebbe maggior sicurezza economica, ma soprattutto più opportunità di trovare lavoro e quindi solidità del credito.

Avere più liquidità in banca significa poter accedere più facilmente al credito, senza aver timore di sottoscrivere un contratto con un piano di rimborso medio – lungo.

Anche i prestiti ipotecari sono leggermente cresciuti nel 2022, il cui periodo storico potrebbe rivelarsi molto interessante per banche e società finanziarie che sarebbero pronte ad accogliere domande di mutui e prestiti personali.

Resta ancora molto spazio e tanta speranza per gli under 24. In previsione di una maggior possibilità di impiego, i ragazzi potrebbero avvicinarsi molto all’accesso al credito. Una situazione che li gioverebbe grazie ai tassi d’interesse agevolati e piani di rimborso convenienti.

Molte banche e società finanziarie, proprio per venir incontro alle esigenze di liquidità dei giovani, hanno stipulato degli accordi con gli Atenei per far sì che gli universitari potessero accedere al credito in maniera agevolata, usufruendo sia di finanziamenti finalizzati che di quelli personali.

Dunque non resta che attendere il prossimo trimestre per poter valutare la situazione complessiva dei prestiti personali.

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