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Attivista russa Skochilenko cambia etichette con messaggi contro la guerra

skochilenko

Cambia le etichette dei prezzi con messaggi contro la guerra: l’attivista Skochilenko è stata è stata arrestata con l’accusa di “odio politico nei confronti della Russia”

“Non riesco a sentire mia sorella in Ucraina da otto giorni; non so come sta: fermate la guerra“. O ancora: “Durante la guerra in Afghanistan morirono 26mila nostri soldati. Quanti ne moriranno, se non fermeremo la guerra in Ucraina?”. Messaggi, appelli e punti di domanda comparsi sugli scaffali di un supermercato in Russia, che ora però diventano un caso giudiziario: per aver sostituito alle etichette dei prezzi questi messaggi contro la guerra in Ucraina, infatti, ora Aleksandra Skochilenko è stata arrestata e rischia il carcere. L’accusa è “odio politico nei confronti della Russia“.

Skochilenko è una giovane russa che su Instagram si definisce “artista indipendente e musicista” e che era già stata multata il 24 febbraio, con una sanzione da 10mila rubli, per aver partecipato a una protesta di piazza nel giorno in cui è iniziata la guerra in Ucraina, quella stessa guerra che il governo di Mosca si ostina a continuare a definire “operazione militare speciale”.

La giovane artista, che è stata arrestata sulla base di una legge contro le “false notizie” entrata in vigore alcune settimane fa, ora rischia una multa di tre milioni di rubli, oltre 33mila euro, o anche una detenzione di durata compresa tra i cinque e i dieci anni. Intanto, secondo media locali, un tribunale di San Pietroburgo ha disposto la permanenza di Skochilenko in carcere, a titolo cautelare, fino al 31 maggio. In comunicazioni diffuse dalla corte via Telegram si precisa che gli inquirenti hanno accusato Skochilenko di “aver sostituito alle etichette dei prezzi pezzetti di carta contenenti false informazioni sull’impiego delle forze armate della Russia“. I fatti sono avvenuti il 31 marzo, in un supermercato della catena Perekryostok, a San Pietroburgo.

Skochilenko, spiega la Dire (www.dire.it), è una sostenitrice di Feministskoe Antivoennoe Soprotivlenie, una rete femminista contro la guerra.

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