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Il Cnr misura le polveri sottili anche in Niger

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L’Istituto per la bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibe), in partenariato con la Direzione della Meteorologia del Niger (DMN),  ha intrapreso una attività sperimentale di ricerca in Niger, per lo studio delle polveri e gas clima alteranti, misurati laddove hanno origine le polveri sahariane che arrivano in Europa. L’attività si svolge attraverso l’installazione di 3 stazioni low-cost “Airqino” di monitoraggio dei principali componenti di qualità dell’aria installate nella capitale del Paese.

Le grandi città dei paesi in via di sviluppo sono tra i luoghi più inquinati del pianeta, nonostante questi paesi contribuiscano marginalmente al totale delle emissioni. Questi paesi, soprattutto in Africa sub-sahariana, mancano strutturalmente di reti di misura a terra che permettano di monitorare gli inquinanti atmosferici, sia per le difficoltà logistiche legate alla installazione e manutenzione della strumentazione sia per la scarsa attenzione delle politiche locali verso gli effetti socio-sanitari di polveri e inquinanti atmosferici.

Niamey è una città di più di due milioni di abitanti che copre un’area molto vasta di circa 25 mila ettari in continua espansione. Le stazioni di monitoraggio sono state installate presso la DMN, in ambiente urbano, presso l’aeroporto di Niamey, ambiente peri-urbano, e a Sadoré in ambiente rurale. La finalità è quella di testare un sistema di monitoraggio a basso costo in un ambiente estremo. Se le misure risulteranno affidabili e continue si potranno avere importanti informazioni sulla qualità dell’aria e stabilire la base per un sistema locale di monitoraggio utile sia da un punto di vista socio-sanitario sia per il sistema globale di osservazione di polveri e gas clima alteranti.

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