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Diabete e fibrillazione atriale: NOAC meglio di warfarin

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Nei pazienti con diabete mellito e fibrillazione atriale i NOAC mostrano benefici clinici rispetto a warfarin secondo nuovi studi

La terapia di prevenzione dell’ictus con anticoagulanti orali non antagonisti della vitamina K (NOAC) nei pazienti con diabete mellito (DM) e fibrillazione atriale (FA) si è associata a minore rischio di complicanze diabetiche e di mortalità rispetto al warfarin in uno studio appena pubblicato su Annals of Internal Medicine.

Le caratteristiche dell’analisi
Gli autori dello studio, coordinato da Huei-Kai Huang, Institute of Epidemiology and Preventive Medicine, College of Public Health, National Taiwan University, Taiwan, hanno esaminato il National Health Insurance Research Database di Taiwan, valutando i dati di 19.909 pazienti trattati con NOAC e 10.300 trattati con warfarin (età media 73,8 anni; 45,8% donne) con diagnosi sia di FA sia di DM. I pazienti sotto NOAC sono stati ulteriormente suddivisi per farmaco: dabigatran; rivaroxaban; apixaban o edoxaban. I pazienti sono stati seguiti dal primo giorno del 2012 in cui hanno iniziato la terapia fino all’insorgenza di un evento di outcome o morte o alla conclusione dello studio fissata il 31 dicembre 2018.

Obiettivo dell’analisi era valutare l’insorgenza di complicanze diabetiche e la mortalità complessiva.

I risultati emersi 
Quando i ricercatori hanno analizzato i quattro NOAC individualmente, sono emerse tendenze comparabili verso la riduzione dell’outcome primario. Osservando le complicanze individuali, gli utilizzatori di NOAC avevano minori probabilità di malattia coronarica, ictus, dialisi, amputazione degli arti inferiori e mortalità sia CV che non CV.

In particolare, rispetto agli utilizzatori di warfarin, il gruppo NOAC ha avuto il 16% in meno di complicanze macrovascolari, il 21% in meno di complicanze microvascolari, il 9% in meno di emergenze glicemiche e il 22% in meno di mortalità per tutte le cause con un follow-up medio di 2,9 anni.

Le analisi di sensibilità hanno confermato i risultati principali, con minori rischi di complicanze macrovascolari (HR 0,83; IC al 95%: 0,75-0,92), complicanze microvascolari (HR 0,68; IC al 95%: 0,61-0,75), emergenze glicemiche (HR 0,81; IC 95% 0,71- 0,93) e mortalità complessiva (HR 0,63; IC al 95%: 0,59-0,68) nel gruppo NOAC rispetto al gruppo warfarin. Al matching secondo propensity score di 7.677 coppie sono emersi rischi analogamente inferiori per la maggior parte degli esiti ad eccezione dell’emergenza glicemica, che non ha mostrato differenze statisticamente significative tra i gruppi di trattamento.

Il commento degli autori
«I meccanismi esatti attraverso i quali i NOAC possono offrire una maggiore protezione contro le complicanze diabetiche rimangono poco chiari, sebbene alcuni studi precedenti abbiano suggerito che questa classe di farmaci abbia meno probabilità degli antagonisti della vitamina K come il warfarin di compromettere la sensibilità all’insulina e la tolleranza al glucosio», spiega Huang.

«Inoltre, alcuni studi preclinici hanno suggerito che esistono potenziali effetti degli inibitori diretti della trombina o degli inibitori del fattore Xa sulle attività antinfiammatorie e sulla stabilizzazione della placca aterosclerotica – prosegue il ricercatore -. La differenza nel meccanismo anticoagulante tra NOAC e warfarin potrebbe anche spiegare il minor rischio di complicanze macrovascolari osservati con i nuovi anticoagulanti orali». Gli autori sottolineano anche altri aspetti. «Il nostro studio ha anche mostrato che l’uso di NOAC era significativamente associato a un minor rischio di dialisi sia nell’analisi principale sia in quella di sensibilità, escludendo i pazienti con malattie renali croniche al basale», riferisce Huang. Inoltre, mentre esistono pochi dati su retinopatia e neuropatia nei pazienti diabetici che ricevono anticoagulanti orali, lo studio suggerisce rischi inferiori di entrambi gli eventi con i NOAC. «Tuttavia, sono necessari studi futuri per valutare se questo beneficio del NOAC vari tra i diversi farmaci antidiabetici concomitanti”, concludono Huang e colleghi.

Fonte
Huang H-K, Liu PP-S, Lin S-M, et al. Diabetes-related complications and mortality in patients with atrial fibrillation receiving different oral anticoagulants: a nationwide analysis. Ann Intern Med. 2022;Epub ahead of print. Link

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