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Covid, dall’1 aprile 2022 le nuove regole: ecco cosa cambia

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Covid, con la fine dello stato d’emergenza, cosa cambia dall’1 aprile 2022: dall’addio al sistema a colori delle regioni al green pass, ecco le nuove regole

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31 Gennaio 2020 – 31 marzo 2022. Sono le due date che segnano l’inizio e la fine dello stato di emergenza Covid nel nostro Paese. Dall’1 aprile si inizia a riavvolgere il nastro per cercare di tornare, lentamente, alla vita pre-pandemia. Ma la strada verso la normalità è un percorso a tappe e l’Italia si prepara a risalirla trascinandosi dietro una valigia pesante: quasi 15 milioni di casi dall’inizio dell’emergenza, oltre 159.000 vittime e circa 1 milione e 300mila persone attualmente positive al virus.

COVID, COSA CAMBIA DALL’1 APRILE

Cosa cambia da domani? Viene eliminato il sistema dei colori che, a seconda dei contagi, collocava le Regioni in fascia bianca, gialla, arancione o rossa e faceva scattare regole differenziate per ogni territorio, evitando così di far ripiombare il Paese in un nuovo lockdown nazionale. Con la fine dello stato di emergenza vengono meno anche la struttura del commissario straordinario e il Comitato tecnico scientifico (Cts), quel pool di esperti che per due anni ha affiancato il governo nella scelta delle strategie di contenimento da attuare per contrastare la pandemia. Al posto del Cts verrà creata una unità operativa ad hoc, prima al ministero della Difesa (fino al 31 dicembre) e poi al ministero della Salute (dal 1° gennaio 2023), che avrà il compito di accompagnare il periodo transitorio e completare la campagna vaccinale.

GREEN PASS, COSA CAMBIA DALL’1 APRILE

Nuovo capitolo anche per il certificato verde. Dall’1 aprile non sarà più necessario il Green pass base (ossia il tampone) per salire sui mezzi di trasporto pubblico locale (dove però fino a fine mese resta l’obbligo della mascherina) e per entrare nei musei, negli uffici pubblici, in banca, alla posta, nei negozi o dal tabaccaio. La certificazione non sarà più richiesta neanche per mangiare all’aperto, così come per le attività sportive, sempre all’aperto.

Per la ristorazione al chiuso, invece, sia al banco che al tavolo, resta l’obbligo di mostrare il Green pass base. Gli over 50 non dovranno più avere il green pass rafforzato sul lavoro, ma sarà sufficiente (fino al 30 aprile) il green pass base.

FINE STATO D’EMERGENZA: QUARANTENE E CONTATTI, COSA CAMBIA DALL’1 APRILE

Cambiano le regole anche per chi non è vaccinato ma ha avuto un contatto stretto con un caso Covid positivodecade l’obbligo della quarantena e, come già avveniva per i vaccinati, si dovrà solo osservare un’autosorveglianza di 10 giorni indossando la mascherina Ffp2 e sottoponendosi a tampone (antigenico o molecolare) alla prima comparsa dei sintomi. Dovrà rispettare l’autoisolamento solo chi risulta positivo al virus fino al tampone negativo da eseguire dopo almeno 7 giorni se vaccinati o dieci se non vaccinati.

FINE STATO D’EMERGENZA, COSA CAMBIA DALL’1APRILE PER LE SCUOLE

Regole nuove anche a scuola. Dall’1 aprile i docenti non vaccinati potranno tornare al lavoro, non potranno però insegnare ma svolgeranno altre attività all’interno degli istituti. Per quanto riguarda gli alunni, andrà in Dad solo chi è positivo al virus, per tutti gli altri le lezioni continueranno in presenza ma in caso di più di 4 contagi in classe, tutti gli studenti (al di sopra dei 6 anni) dovranno indossare la mascherina Ffp2 per 10 giorni. Dall’1 aprile scatta anche il via libera alle gite scolastiche.

DALL’1 MAGGIO ADDIO A MASCHERINE ANCHE AL CHIUSO

La strada verso la normalità prevede altre quattro tappe importanti. Innanzitutto il primo maggio, quando terminerà quasi ovunque l’obbligo di mostrare il Green pass e decadrà anche l’obbligo di indossare le mascherine nei luoghi chiusi e sui mezzi di trasporto pubblico. Poi c’è il 15 giugno, quando decadrà l’obbligo vaccinale per alcune categorie cui era previsto come il personale scolastico, i militari, gli agenti di polizia e soccorso pubblico, la polizia locale, i dipendenti dell’amministrazione penitenziaria, mentre resterà in vigore (fino al 31 dicembre) per il personale sanitario e per chi lavora nelle Rsa.

Il 30 giugno, spiega la Dire (www.dire.it), è la data che segna la fine dello smart working nel settore privato, salvo accordi individuali. E intanto sul futuro incombono nuovi interrogativi come quello relativo alla quarta dose di vaccino, mentre negli Stati Uniti la Food and Drug Administration ha autorizzato Pfizer e Moderna per gli over 50, l’Europa cerca una linea condivisa e l’Italia per il momento ha previsto il richiamo solo per gli over 12 gravemente immunodepressi.

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