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Da Letta a Salvini: le reazioni al discorso di Zelensky

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Discorso di Zelensky alla Camera: Letta e Conte plaudono al presidente ucraino, Meloni sottolinea la compattezza di FdI contro l’invasione russa, Salvini dice no alle armi

Il discorso del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky al Parlamento italiano riunito in seduta comune alla Camera ha raccolto diversi applausi nell’Aula e reazioni positive, seppur con qualche distinguo, dai principali partiti italiani. Ma chi ha scelto di disertare l’appuntamento in videocollegamento con Zelensky prosegue nelle sue critiche alla decisione di ospitarlo e ne ha anche per l’intervento, a seguire, del presidente del Consiglio Mario Draghi.

LETTA: “DISCORSO DI GRANDISSIMA DIGNITÀ E PIENO DI SPERANZA”

“Un discorso di grandissima dignità. Pieno di speranza nonostante l’abisso in cui si trova l’Ucraina. In Parlamento un momento di rara intensità che ha fatto onore a tutto il popolo italiano“. Così, su Twitter, il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta.

SALVINI: “QUANDO SI PARLA DI ARMI FATICO AD APPLAUDIRE”

Quello di Zelensky è stato un bell’intervento: ha parlato di pace“. Sono le parole di Matteo Salvini, in Transatlantico alla Camera, uscendo dall’Aula dopo aver ascoltato il messaggio del presidente ucraino. “Draghi ha parlato di armi? Quando si parla di armi fatico ad applaudire – ha spiegato il leader della Lega – . Io sono in difficoltà quando qualcuno parla di armi, non sono mai felice quando lo sento”.

“La telefonata tra Zelensky e il Papa – ha aggiunto il numero uno del Carroccio – è la chiave. L’uomo di governo che sta lavorando più di tutti per la pace è il Santo Padre, quella è la via da seguire. Troppe persone in giro parlano di bombe, missili, armi. Aiutare il popolo ucraino è fondamentale ma le armi non sono la soluzione – ha ribadito Salvini – . La risposta dell’Occidente non può essere solo militare, fatta di eserciti, allargamento e conflitti”.

L’assenza di Pillon? È a Londra per lavoro“. Così il leader della Lega ha liquidato la richiesta di spiegazioni sull’assenza del senatore leghista in Aula durante il messaggio del presidente ucraino.

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CONTE: “DISCORSO ACCORTO ED EQUILIBRATO PER LA PACE”

“Zelensky ha offerto una testimonianza, a nome di tutto il popolo ucraino, di grande sofferenza ma con piena dignità. È stato un discorso accorto ed equilibrato in cui è spesso risuonata l’invocazione della pace”. Così il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte parlando con la stampa all’esterno di Montecitorio.

“Continuiamo ad esprimere la massima solidarietà alla popolazione ucraina, abbiamo grande attenzione per l’accoglienza e sosteniamo un percorso di pace. Auspichiamo che l’intera comunità internazionale prema in questa direzione”, ha concluso il leader pentastellato.

MELONI: “FDI COMPATTA CONTRO NEOIMPERIALISMO RUSSO”

“Quello del presidente Zelensky al Parlamento italiano è l’intervento di un leader europeo, che parla al cuore e ai valori della nostra comune civiltà“. Questo il commento della presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, al discorso del capo dello Stato ucraino a Montecitorio. “È questa la ragione del nostro impegno: l’invasione dell’Ucraina configura un’aggressione all’Europa, alla democrazia e alla sovranità delle Nazioni. Fratelli d’Italia, compattamente presente in Aula, ringrazia Volodymyr Zelensky per le sue parole. Siamo consapevoli che il nostro futuro e la nostra libertà dipendono anche dal coraggio del popolo ucraino di opporsi al neoimperialismo russo”.

RENZI: “UE-NATO TROVINO FIGURA PER LA PACE, MERKEL LA MIGLIORE”

“L’Unione europea e la Nato, insieme, individuino una figura autorevole che metta allo stesso tavolo russi e ucraini. Si deve incoraggiare la diplomazia“. Lo ha detto Matteo Renzi all’uscita dalla Camera. “Ben venga che Zelensky parli in Parlamento ed è giusto il dibattito sulle sanzioni. Poi però bisogna trovare qualcuno che faccia la pace. Ci prova mezzo mondo, Cina e Israele, e non lo fa l’Europa? Dal primo giorno dico che il nome migliore è Angela Merkel. Prodi? Pure lui, purché si trovi qualcuno”, ha aggiunto il leader di Italia Viva.

PIÙ EUROPA LANCIA L’HASHTAG #ZFORZELENSKY

+Europa lancia una mobilitazione social con l’hashtag #ZforZelensky in sostegno del popolo ucraino e contro l’invasione di Putin: “Alla Z dello Zar, preferiamo la Z di Zelensky”, si legge sui canali social del partito. “Nella propaganda di Putin la Z è diventata il simbolo della ‘operazione militare’ per ‘denazificare l’Ucraina’ – spiega +Europa – . La Z nell’alfabeto cirillico neppure esiste, così come non esiste nulla di quello che Putin racconta ai russi: i cittadini ‘liberati’ sono in realtà ammazzati dalle bombe, le città ‘salvate’ sono in realtà distrutte, i suoi ‘eroi’ sono in realtà ragazzi spesso giovanissimi mandati a morire mentre credevano di compiere un’esercitazione. Di fronte a tutto questo non si può restare equidistanti. Noi siamo con il popolo ucraino e il suo presidente democraticamente eletto. Per questo alla Z dello Zar Putin preferiamo #ZforZelensky”, conclude +Europa.

ALTERNATIVA: “DRAGHI IMBARAZZANTE, GETTA BENZINA SUL FUOCO”

Chi invece va fuori dal coro è Alternativa, che già nei giorni scorsi si era schierata contro l’intervento di Zelensky, definito “uno show”. Il gruppo degli ex M5S esprime “massima vicinanza al popolo ucraino di fronte a questa aggressione, basta all’ipocrisia di chi invoca la pace inviando armi come fa il governo Draghi e la maggioranza che lo sostiene. Gli ucraini – proseguono i parlamentari di Alternativa – assieme a tutti i popoli d’Europa meritano pace e sicurezza, non l’escalation del conflitto a cui li si espone inviando armi in zona di guerra ed insistendo nello spingere la Nato fin ai confini della Russia”.

“La retorica bellicista dell’imbarazzante intervento di Draghi seguito alle parole di Zelensky che possiamo pure comprendere in un momento così drammatico getta benzina sul fuoco. A fare le spese di questi errori e di queste posture che aumentano tensione e contrapposizioni è la popolazione ucraina che paga per tutti noi con l’aggressione illegale della Russia. Se amiamo il popolo ucraino – concludono i parlamentari di Alternativa – sosteniamo un percorso di pace, non una nuova guerra fredda in cui sprofondare il mondo per altri 50 anni”.

LE EX M5S DI MANIFESTA: “DA ZELENSKY PAROLE PERICOLOSE, NON CAPIAMO SUA PRESENZA”

“Non comprendiamo il senso della presenza in Aula del presidente Zelensky e come possa essere utile e contribuire a fermare il conflitto. Più che altro perché lo schema sarà una dichiarazione a senso unico con replica del presidente Draghi e standing ovation certa del Parlamento. Come in un teatro, come da copione, dall’esito già noto”. Lo hanno dichiarato le deputate della componente ManifestA del Gruppo Misto alla vigilia della seduta comune delle Camere in cui è previsto l’intervento in videoconferenza del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky.

ManifestA riunisce Simona Suriano, Doriana Sarli, Yana Ehm e Silvia Benedetti, elette con il Movimento 5 Stelle e che dopo aver lasciato la formazione pentastellata si sono ‘gemellate’ con Potere al Popolo e Rifondazione. “Zelensky non è un leader pacifico, usa metodi che non condividiamo, sia interni che esterni al suo Paese, invoca da settimane una no-fly zone, asserendo che la Terza guerra mondiale presto travolgerà tutti. Dichiarazioni pericolose, senza diritto di replica, ascoltate da settimane. Il popolo ucraino è stato mandato al macello in una guerra di interesse ben più ampio. Una guerra che se non fermata subito, rischia di protrarsi per molti anni, e non saranno le nostre armi a difenderli”.

“La guerra chiama guerra, le armi chiamano altre armi, solo pace chiama pace – proseguono le deputate come riferisce la Dire (www.dire.it) – il nostro Paese deve mediare per un cessate il fuoco immediato e spingere per intraprendere vie diplomatiche. In una discussione totalmente appiattita dall’informazione che tende a polarizzare le posizioni e seguire solo il mainstream, la nostra posizione, terza, può dare adito ad attacchi e fraintendimenti. Deve essere chiaro, quindi, che condanniamo senza riserve l’invasione di Putin e una guerra che non è del popolo russo. Chiedere la pace e la diplomazia non significa essere insensibili al massacro degli ucraini cui assistiamo tutti i giorni. Siamo assolutamente certe, però, che la via intrapresa dal nostro Governo alimenta solo la guerra e non sederà in alcun modo questa escalation“, concludono da ManifestA.

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