Site icon Corriere Nazionale

Se Donatello si affaccia su TikTok

A Firenze dal 19 marzo si apre la retrospettiva più completa dedicata a Donatello, 130 opere dai più importanti musei del mondo. E un canale TikTok per dialogare anche con i giovanissimi

Una sala del Bargello che con Palazzo Strozzi ospita la mostra “Donatello, il Rinascimento”, foto E. Bialkowska Okno Studio

Lo scultore maestro del Rinascimento sbarca su TikTok. La più completa retrospettiva mai dedicata a Donatello, che apre il 19 marzo a Firenze, si annuncia anche come la più social di sempre, e oltre al pubblico abituale strizza l’occhio ai giovanissimi, al pubblico degli under 25. Con l’inaugurazione di “Donatello, il Rinascimento”, in programma fino al 31 luglio tra Palazzo Strozzi e il Bargello, la Fondazione Palazzo Strozzi si affaccia sulla piattaforma TikTok (la preferita dai giovani, che snobbano Facebook e Instagram) con un proprio profilo, affidando a tre popolari TikToker creatori di contenuti il racconto della mostra, in modo da proiettare nel 2022 l’arte di Donatello, raccontata attraverso il linguaggio contemporaneo. L’attrice e star del web Maryna (@marynaofficial) porta il suo punto di vista ironico e brillante all’interno della mostra, Giovanni Arena conduce la sua community di giovani viaggiatori tra le sale di Palazzo Strozzi, mentre il fiorentino WikiPedro esporta la sua “toscanità” assieme a quella di Donatello in tutta Italia. La mostra sarà poi raccontata di settimana in settimana attraverso speciali video che porteranno i follower di Palazzo Strozzi tra le sale espositive.  

Evento culturale di punta del 2022, la mostra  “Donatello, il Rinascimento” mira a ricostruire il percorso eccezionale di uno dei maestri più importanti e influenti dell’arte italiana di tutti i tempi, a confronto con capolavori di artisti a lui contemporanei quali Brunelleschi e Masaccio, Mantegna e Giovanni Bellini, ma anche successivi come Raffaello e Michelangelo. Scultore supremo del Quattrocento  e prediletto della famiglia Medici, insieme a Brunelleschi e Masaccio, Donatello diede il via alla straordinaria stagione del Rinascimento, proponendo nuove idee e soluzioni figurative che hanno segnato per sempre la storia dell’arte occidentale.  

Una sala di Palazzo Strozzi con le opere di Donatello in mostra (ph. E. Bialkowska – Okno Studio)

Curata da Francesco Caglioti,  Donatello, il Rinascimento ospita circa 130 opere tra sculture, dipinti e disegni con prestiti unici, alcuni dei quali mai concessi prima, provenienti da quasi sessanta tra i più importanti musei e istituzioni al mondo.

Distribuita su due sedi, Palazzo Strozzi e il Museo Nazionale del Bargello, la mostra propone un viaggio attraverso la vita e la fortuna di Donatello articolato in quattordici sezioni. Si inizia dagli esordi e dal dialogo con Brunelleschi, proponendo il confronto tra i due celebri Crocifissi lignei provenienti dalla Basilica di Santa Croce e da quella di Santa Maria Novella. Si procede poi attraverso i luoghi per cui Donatello ha lavorato (Siena, Prato e Padova, oltre a Firenze), trovando moltissimi seguaci, entrando in dialogo con altri celebri artisti molto più giovani quali Mantegna e Bellini. Conclude la mostra una sezione speciale dedicata all’influenza di Donatello sugli artisti a lui successivi, tra cui Raffaello, Michelangelo e Bronzino. 

A PALAZZO STROZZI

A Palazzo Strozzi la mostra si dispiega in un percorso cronologico-tematico che ricostruisce la biografia artistica di Donatello attraverso cento capolavori quali il David in marmo e l’Amore-Attis del Bargello, gli Spiritelli del Pergamo del Duomo di Prato, il Crocifisso, il Miracolo della mula e l’Imago Pietatis dell’altare maggiore della Basilica di Sant’Antonio a Padova, oltre a numerose opere provenienti da famosi musei stranieri come il Louvre di Parigi, il Metropolitan Museum di New York o la National Gallery di Londra. Per la prima volta nella storia, inoltre, sono esposti fuori dal loro contesto originario il Convito di Erode, la Fede e la Speranza dal Fonte battesimale di Siena, oltre alle straordinarie porte bronzee della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo a Firenze, che sono alcune tra le numerose opere oggetto di grandi restauri realizzati in connessione con la mostra. 

AL MUSEO DEL BARGELLO

Al Museo Nazionale del Bargello il percorso comprende opere iconiche di Donatello dal San Giorgio marmoreo, con lo straordinario rilievo in schiacciato del San Giorgio che libera la principessa, al David in bronzo a confronto con il Filippo Scolari detto Pippo Spano e con il Farinata degli Uberti, affreschi staccati di Andrea del Castagno, dalle Gallerie degli Uffizi, quindi il David Martelli di Desiderio da Settignano, eccezionalmente concesso in prestito dalla National Gallery of Art di Washington, per proseguire con la Madonna delle nuvole del Museum of Fine Arts di Boston, la Madonna Dudley del Victoria and Albert Museum di Londra e la Madonna della scala di Michelangelo dalla Fondazione Casa Buonarroti di Firenze. La sezione che accoglie quest’ultimo rilievo illustra attraverso una serie di serrati confronti inediti l’influenza fondamentale che Donatello ebbe sull’opera del Buonarroti e sulla Maniera Moderna. 

LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE DEL PROGETTO
Donatello, il Rinascimento è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dai Musei del Bargello di Firenze, in collaborazione con gli Staatliche Museen di Berlino e il Victoria and Albert Museum di Londra (che terranno le rispettive mostre sull’artista dal 2 settembre 2022 all’8 gennaio 2023 presso la Gemäldegalerie di Berlino e nella primavera 2023 presso il museo londinese). Le quattro istituzioni hanno lavorato insieme per costruire il più grande e completo progetto espositivo mai realizzato sull’artista. Le sedi di Firenze, Berlino e Londra creeranno tre mostre distinte ma complementari, che riuniranno opere mai esposte prima insieme, offrendo così ai visitatori una visione unica del genio di Donatello e del ruolo centrale che il maestro ha interpretato nella storia dell’arte. 

DONATELLO IN TOSCANA
La mostra si espande in tutta la città di Firenze e nella Regione Toscana grazie anche alla collaborazione con le più importanti istituzioni culturali del territorio, tra cui spiccano l’Opera di Santa Maria del Fiore, l’Opera di Santa Croce, l’Opera Medicea Laurenziana e l’Opera della Metropolitana di Siena, che custodiscono fondamentali capolavori inamovibili dell’artista. La Fondazione Palazzo Strozzi propone infatti la speciale iniziativa Donatello in Toscana, un progetto che mira alla valorizzazione del patrimonio artistico regionale, da Firenze a Siena, da Prato ad Arezzo, da Pontorme a Torrita di Siena: un itinerario che, attraverso una mappa tematica fisica e digitale, conduce alla scoperta di oltre 50 opere di Donatello e rappresenta l’occasione, durante il periodo della mostra, di un’ulteriore immersione nell’universo donatelliano. Il volume Donatello in Toscana, in uscita in maggio ed edito come il catalogo da Marsilio Arte, sarà anch’esso curato da Francesco Caglioti. 

Exit mobile version