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Gotta: stessi risultati con allopurinolo e febuxostat

Allopurinolo e febuxostat si equivalgono per efficacia nel controllare le recidive di gotta, anche nei pazienti con nefropatia cronica allo stadio 3

Allopurinolo e febuxostat si equivalgono per efficacia nel controllare le recidive di gotta, anche nei pazienti con nefropatia cronica allo stadio 3

Allopurinolo e febuxostat si equivalgono, sostanzialmente, per efficacia nel controllare le recidive di gotta, anche nei pazienti con nefropatia cronica allo stadio 3.
Queste le conclusioni di un trial di non-inferiorità, pubblicato recentemente su NEJM Evidence.

Il trial in questione, noto con la sigla CSP594 (Comparative Effectiveness in Gout: Allopurinol versus Febuxostat trial) ha messo a confronto in doppio cieco i due farmaci da tempo utilizzati con successo nel trattamento della gotta, randomizzando 940 pazienti con gotta e iperuricemia a trattamento con allopurinolo o febuxostat a dosi titolate fino al raggiungimento di un target di uricemia pari o inferiore a 6 mg/dl (5 mg/dl in presenza di tofi).

Quasi un terzo dei pazienti di entrambi i gruppi era affetto anche da nefropatia cronica allo stadio 3 (30-59 mL/min/1.73 m2, utilizzando la formula del tasso stimato di filtrazione glomerulare corretta per l’adozione di una dieta specifica per malattia renale).

Lo studio prevedeva tre fasi: I pazienti, inizialmente trattati con allopurinolo 100 mg o febuxostat 40 mg, rispettivamente, sono andati incontro ad una prima fase di titolazione della dose (fino a 800 e 120 mg, rispettivamente) in relazione al raggiungimento del target di uricemia prefissato o della dose massimale (da 0 a 24 settimane).
A questa è seguita una seconda fase (di mantenimento, da 25 a 48 settimane) e una terza fase di osservazione (da 49 a 72 settimane).

I pazienti erano stati anche sottoposti a trattamento profilattico anti-infiammatorio con colchicina, FANS o glucocorticoidi (secondo le linee guida vigenti).

Dopo la fase di mantenimento, il protocollo del trial non consentiva più aggiustamenti della posologia dei farmaci un uso, prevedendo anche la sospensione d’impiego dei farmaci anti-infiammatori, tranne che nei casi di attacchi recidivanti di gotta.

L’endpoint primario dello studio era rappresentato dalla proporzione di pazienti andati incontro ad uno o più episodi di gotta recidivante durante la terza fase del trial, con un margine pre-specificato di non-inferiorità pari a meno otto punti percentuali tra allopurinolo e febuxostat.

Tra gli endpoint secondari vi erano l’efficacia nei pazienti con nefropatia cronica, la proporzione di pazienti a target di uricemia raggiunto e il riscontro di eventi avversi seri.

Risultati principali
Il 36,5% dei pazienti del gruppo allopurinolo e il 43,5% di quelli del gruppo febuxostat ha soddisfatto l’outcome primario (uno o più episodi di recidiva di gotta nel corso della fase di osservazione del trial) – con una differenza tra i due gruppi del 7%, soddisfacente il criterio di non-inferiorità pre-specificato.

Non solo: tra il pazienti con nefropatia cronica di fase 3, è stata nuovamente dimostrata la non-inferiorità di allopurinolo rispetto a febuxostat, con una percentuale di pazienti con recidiva di gotta pari al 31,9% vs. 45,3%.

Inoltre, in entrambi i gruppi in studio, l’80% dei pazienti – compresi quelli con nefropatia cronica allo stadio 3 – ha raggiunto e mantenuto il target di uricemia ad un anno.

Safety
Per quanto riguarda la sicurezza dei trattamenti in esame messi a confronto, non sono state documentate differenze di incidenza di eventi avversi seri tra i due gruppi in studio, considerando anche gli eventi CV [eventi avversi seri totali: 26,7% vs. 26,1%; eventi avversi CV: 8,1% vs. 6,8%].

Questo dato è molto interessante alla luce delle questioni di safety CV sollevate da Fda nel 2019 relativamente all’impiego di febuxostat nello studio CARES (Cardiovascular Safety of Febuxostat and Allopurinol in Patients with Gout) trial.

Già nel 2020, però, lo studio FAST (Febuxostat versus Allopurinol Streamlined Trial) aveva dato rassicurazioni in tal senso, non rilevando un innalzamento del rischio di eventi CV con febuxostat rispetto ad allopurinolo.

Nel trarre le conclusioni di quanto osservato per la safety, i ricercatoti hanno ipotizzato che la profilassi con colchicina nelle prime fasi abbia potuto mitigare il rischio CV associato ai trattamenti.

Nel complesso, I risultati dello studio hanno documentato la simil efficacia e sicurezza di allopurinolo e febuxostat nel raggiungere i target di uricemia prefissati nei pazienti con gotta, evidenziando la non inferiorità del trattamento con allopurinolo rispetto a febuxostat nel controllare le recidive. Lo studio, inoltre, ha documentato risultati simili anche nei partecipanti con nefropatia cronica allo stadio 3, suffragando i dati degli studi precedenti.

Bibliografia
O’Dell JR et al. Comparative effectiveness of allopurinol and febuxostat in gout management. N Engl J Med. Evidence Published online February 3, 2022. doi:10.1056/EVIDoa2100028. Leggi

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