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Schizofrenia: paliperidone riduce le recidive

Schizofrenia: aripiprazolo sarà il primo antipsicotico iniettabile a lunga durata d’azione (LAI) con somministrazione una volta ogni due mesi

Schizofrenia: recidive e riospedalizzazioni ridotte da trattamento con paliperidone per 3 mesi secondo una nuova ricerca

I pazienti con schizofrenia che sono stati trattati con paliperidone per 3 mesi in ambito clinico necessitano di riospedalizzazione con minore frequenza, secondo uno studio britannico a immagini speculari della durata di 5 anni pubblicato sul “Journal of Psychiatric Research”.

Disegno dello studio a immagini speculari
«Gli studi a immagini speculari (nei quali cioè si confrontano i risultati prima e dopo un evento, in questo caso l’ospedalizzazione 3 anni prima e 2 anni dopo l’impiego iniziale di paliperidone. NdR) suggeriscono una significativa riduzione della degenza ospedaliera, delle ricadute e dei giorni di pernottamento nosocomiale nei pazienti ai quali è stato prescritto PP1M [paliperidone 1 iniezione al mese]» scrivono i ricercatori, guidati da Phoebe Wallman,  del dipartimento di farmacia del Maudsley Hospital nel sud di Londra.

Tre iniezioni mensili dopo stabilizzazione con una dose al mese
«Tre iniezioni mensili (PP3M) sono prescritte a pazienti che sono clinicamente stabili con PP1M (che cioè hanno ricevuto cinque dosi [4 mesi] di PP1M). Un nostro precedente studio di follow-up a 2 anni suggerisce che PP3M è un trattamento di mantenimento altamente efficace per la schizofrenia e con un rischio molto basso di recidiva e successivo ricovero in ospedale» proseguono.

Wallman e colleghi hanno cercato di indagare sul numero di giorni di pernottamento e ricovero ospedaliero nei pazienti del Regno Unito con schizofrenia ai quali è stato prescritto PP3M dopo la stabilizzazione su PP1M, poiché le associazioni tra il trattamento iniziale con PP1M seguito dalla continuazione con PP3M e i ricoveri o i giorni a letto non sono ben noti.

Lo studio inizialmente comprendeva 378 partecipanti che sono stati avviati su PP3M, con 76 trattenuti (di età compresa tra 22 e 65 anni; 58 erano maschi) per il trattamento presso un’organizzazione urbana specializzata in salute mentale a Londra.

Ridotti durata delle degenze e numero dei giorni a letto
L’intervallo di tempo per l’uso di PP1M prima di PP3M era compreso tra 3 e 18 mesi. Dei 76 pazienti citati, 13 hanno interrotto il PP3M o sono stati persi al follow-up entro 2 anni dall’inizio della PP1M.

Wallman e colleghi hanno scoperto che i ricoveri medi per i pazienti in studio all’anno sono diminuiti da 0,55 (SD, deviazione standard 0,46) prima di PP3M a 0,05 (SD 0,19) dopo il suo inizio (P < 0,001), mentre solo 5 dei 76 partecipanti PP1M / PP3M sono stati ricoverati in ospedale durante il follow-up di 2 anni. I dati hanno inoltre mostrato una significativa diminuzione del numero medio di giorni a letto all’anno prima del PP3M (32,2) e dopo il suo inizio (23,0).

«I tassi di ospedalizzazione sono estremamente bassi nei pazienti a cui è stato prescritto PP1M seguito da PP3M, e quindi questa combinazione sequenziale può essere fortemente raccomandata per coloro che tollerano risperidone/paliperidone» scrivono Wallman e colleghi.

Paliperidone appartiene alla categoria farmacologica degli antipsicotici atipici ed è il metabolita attivo di un altro antipsicotico, il risperidone, appunto. «Il passaggio da PP1M a PP3M presenta un basso rischio di interruzione del trattamento e deve essere considerato in tutti i pazienti con PP1M» concludono.

Riferimento bibliografico:
Wallman P, Clark I, Taylor D. Effect of 3-monthly paliperidone palmitate on hospitalisation in a naturalistic schizophrenia cohort – A five-year mirror image study. J Psychiatr Res. 2022;148:131-6. doi: 10.1016/j.jpsychires.2022.01.044. Link

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