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Studio CMCC: così l’agricoltura si adatta ai cambiamenti climatici

L’Italia va a processo per inazione climatica: 203 ricorrenti, tra cui 24 associazioni, accusano lo Stato di inadempienza nel contrasto all'emergenza climatica

Da Fondazione CMCC uno studio sulle principali opzioni di adattamento ai cambiamenti climatici in agricoltura nei Paesi del Vicino Oriente e del Nord Africa

La Fondazione CMCC, il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici fondato nel 2005 su iniziativa dei Ministeri dell’università, dell’ambiente, delle politiche agricole e dell’economia con sede centrale a Lecce e uffici e sedi operative a Bologna, Capua, Milano, Sassari, Viterbo e Venezia, ha realizzato con la collaborazione di TIMAC AGRO Italia S.p.A. e commissionato dalla FAO uno studio sulle principali opzioni di adattamento ai cambiamenti climatici in agricoltura nei Paesi del Vicino Oriente e del Nord Africa.

Questi costituiscono una delle regioni del mondo con la minore disponibilità di risorse naturali pro capite e una delle più vulnerabili ai cambiamenti climatici e qui il settore agricolo rappresenta il principale mezzo di sussistenza per la popolazione rurale, che costituisce il 38% della popolazione totale della regione.

L’analisi ha evidenziato come l’integrazione di diverse tecniche di gestione agricola, quali la combinazione di tecniche di gestione della coltura, dell’acqua e del suolo, possa apportare maggiori benefici rispetto all’applicazione di una sola pratica. Inoltre, un approccio alla gestione agricola che tenga conto delle interrelazioni tra sicurezza alimentare – cambiamenti climatici – agricoltura conservativa e che eviti o riduca al minimo la lavorazione dei terreni e preveda una loro copertura organica costante, possono apportare benefici sia in termini di adattamento che di mitigazione dei cambiamenti climatici.

«È necessario – hanno affermato Valentina Mereu e Antonio Trabucco, i ricercatori CMCC tra gli autori dello studio – intensificare gli sforzi di ricerca: servono più studi che stimino costi e benefici delle misure di adattamento e che utilizzino un solido approccio decisionale per valutare le opzioni anche in condizioni climatiche di elevata incertezza.
È inoltre fondamentale indagare in maniera approfondita le principali ragioni, che possono essere istituzionali, economiche, politiche, informative, tecniche, che stanno alla base di una mancata attuazione o dell’abbandono di queste pratiche di adattamento».

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