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Guerra in Ucraina: Scholz chiede tregua a Putin, giallo sulla fuga di Zelensky

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Guerra in Ucraina: Scholz chiede la tregua a Putin, il presidente russo nega i bombardamenti. Per Mosca Zelensky sarebbe in Polonia, Kiev smentisce

Nel giorno della paura per le bombe sulla centrale nucleare più grande d’Europa, il presidente della Russia Vladimir Putin e il Cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno avuto un colloquio telefonico di un’ora.

Come spiega la Dire (www.dire.it), hanno discusso delle evacuazioni dei civili vittime dell’operazione militare russa in corso in Ucraina.

Stando a quanto riferisce il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit, rilanciato dal Deutsche Welle, il capo dell’esecutivo di Berlino ha esortato Putin a “cessare immediatamente tutte le ostilità” in Ucraina e “a consentire l’accesso umanitario alle aree” colpite dal conflitto.

Secondo l’agenzia russa Ria Novosti il presidente russo, dal canto suo, ha chiesto a Scholz di fare pressione su Kiev affinché permetta a “circa 6mila studenti stranieri bloccati in Ucraina” di lasciare il Paese. A detta del capo del Cremlino questi individui rischiano di essere impiegati come “scudi umani” dai vari “gruppi radicali di estrema destra” che parteciperebbero al conflitto dal lato ucraino.

Putin, sempre stando a quanto riferisce l’agenzia russa, ha più volte fatto riferimento a queste organizzazioni paramilitari “neonaziste” sottolineando che l’Occidente ne starebbe “ignorando i crimini”. Il capo dello Stato ha inoltre affermato che “le informazioni relative ai bombardamenti in corso nelle grandi città ucraine” sarebbero per lo più “fake news”.

Dal colloquio telefonico, riportano fonti del governo tedesco, sarebbe emersa la volontà russa di organizzare un terzo round di negoziati con Kiev già nel fine settimana.

DOVE SI TROVA ZELENSKY?

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lasciato l’Ucraina e si trova ora in Polonia: lo ha riferito Vyacheslav Volodin, portavoce della Duma di Stato, la Camera bassa del parlamento russo, citato dalle agenzie di stampa Ria Novosti e Tass.

Stando a questa ricostruzione, Volodin ha sostenuto che i deputati ucraini “non riescono a trovare” Zelensky a L’viv, una città dell’Ucraina occidentale a circa 50 chilometri dal confine con la Polonia dove si sono trasferite dalla capitale Kiev diverse ambasciate europee.

Nel rilanciare le dichiarazioni di Volodin, Tass e altre fonti russe sottolineano che l’obiettivo dell’”operazione speciale” avviata da Mosca il 24 febbraio, su richiesta delle repubbliche del Donbass, “non è l’occupazione del territorio dell’Ucraina ma la demilitarizzazione e denazificazione del Paese”.

Kiev però ha smentito quanto rilanciato dalla Russia sul presidente Zelensky.

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