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Sana Slow Wine Fair arriva a Bologna

Dal 26 febbraio a Bologna la prima edizione di Sana Slow Wine Fair, la manifestazione internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto

Svolta green nel bicchiere dove mai così tanto vino biologico è stato versato dagli italiani con un balzo record del 45% nelle vendite del 2017

Dal 26 febbraio a Bologna la prima edizione di Sana Slow Wine Fair, la manifestazione internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto

Oltre 800 cantine daranno vita alla prima edizione di Sana Slow Wine Fair, la manifestazione internazionale dedicata al vino buono, pulito e giusto, in programma a Bologna dal 26 febbraio al 1° marzo, organizzata da BolognaFiere, con la direzione artistica di Slow Food, la collaborazione di Società Excellence e la partecipazione di FederBio.
Il catalogo conta già oltre 3700 etichette che rispondano ai principi che guidano la Slow Wine Coalition e scritti nel Manifesto Slow Food: vini che rispettino la sostenibilità ambientale, la tutela del paesaggio e il ruolo culturale e sociale che le aziende vitivinicole possono giocare nei territori dove operano. Ci saranno produttori provenienti da ogni angolo d’Italia e centinaia di realtà estere provenienti da due dozzine di Paesi dei cinque continenti.

Rispettare l’ambiente significa dire no alla chimica e agli erbicidi in agricoltura e soprattutto nei vigneti. Ma vuol dire anche la biodiversità, la ricchezza di varietà vegetali che fertilizza il suolo restituendo i propri nutrienti ai futuri frutti. Va in questa direzione la reintroduzione nei vigneti di farfalle, uccelli, insetti, rettili e innumerevoli organismi del suolo per una interazione che garantisca un ecosistema stabile, ampiamente autoregolante, un genuino equilibrio e qualità del terroir.

Importante poi usare energia pulita e ridurre gli sprechi e instaurare rapporti di lungo termine e di fiducia con le persone che lavorano in vigna o in cantina. Il terzo capito dei principi contenuti nel Manifesto Slow Food è quello della difesa della bellezza del paesaggio. La vite è la coltura che più dialle colline del Prosecco qualunque altra contribuisce a definire l’aspetto delle aree collinari e precollinari e per questa ragione è indispensabile che i viticoltori se ne prendano cura. Da questo punto di vista ancor più si giustifica il riconoscimento che l’Unesco ha conferito alle Colline del Prosecco e premia i produttori che qui producono.

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