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Cooperativa Il Forteto punta sul latte toscano

L’export dei formaggi Made in Italy nel 2021 ha raggiunto quota 3,6 miliardi di euro, facendo registrare una crescita pari al +12,3% in valore e al +10,6% in volume

Cooperativa Il Forteto, nel 2021 lavorato solo latte italiano e prevalentemente toscano: sui prodotti freschi è stata lanciata una nuova linea con lo slogan “sa di Toscana”

Anche alla fine di un anno particolarmente difficile per l’approvvigionamento di latte ovino, la Cooperativa Il Forteto conferma il suo impegno a fianco dei produttori.
“Anche nel 2021 abbiamo lavorato solo latte italiano e in gran parte toscano 
– afferma il presidente della cooperativa agricola Il Forteto Maurizio Izzo -. Per quanto riguarda il latte ovino la percentuale proveniente da allevatori toscani supera l’80%, tutti produttori agricoli di base a cui la cooperativa ha garantito tutto l’anno il totale ritiro a un prezzo concordato. Ancora più alta la percentuale di latte toscano per quanto riguarda le produzioni a base di latte vaccino che supera abbondantemente l’80%. Gran parte di questo latte proviene da piccoli allevatori della Garfagnana che hanno avuto nella cooperativa Il Forteto un valido supporto ottenendo, anche in questo caso, il totale ritiro della produzione.

In particolare, sui prodotti freschi a base di latte vaccino (mozzarelle, burrate, trecce) Il Forteto ha lanciato una nuova linea con lo slogan “sa di Toscana” proprio a evidenziare la caratteristica della provenienza del latte. Il rinnovato packaging permette anche di accedere a contenuti multimediali per vedere le stalle da dove proviene il latte e conoscere i produttori.

Nei prossimi anni Il Forteto conta di aumentare la lavorazione di latte vaccino, disponendo delle capacità tecniche e professionali per farlo, puntando su nuovi prodotti e valorizzando ulteriormente la filiera.

“Anche per il 2022 Il Forteto proseguirà con questo impegno nella valorizzazione del prodotto locale – conclude Izzo – certi che i consumatori sapranno distinguere e privilegiare prodotti che non solo sono buoni ma fanno bene anche al territorio mentendo presidi importanti in zone a serio rischio di abbandono”.

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