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Laura Guglielmi in libreria con “Lady Constance Lloyd”

laura guglielmi

Disponibile nei negozi fisici e online il libro “Lady Constance Lloyd. L’importanza di chiamarsi Wilde” di Laura Guglielmi

Fu una donna libera, colta e impegnata in battaglie sociali importanti con un’insaziabile sete di conoscenza. Lady Constance Lloyd. L’importanza di chiamarsi Wilde di Laura Guglielmi è il romanzo ispirato alla vita della moglie del celebre scrittore Oscar Wilde dell’autrice Laura Guglielmi.

Colta, ironica e attraente, Lady Constance Lloyd (Dublino, 1858 – Genova, 1898), scrittrice, giornalista e attivista, è una figura femminile che deve ancora trovare la sua giusta collocazione nella Storia. Oscurata dalla fama e dagli scandali del marito, dal quale ebbe due figli Cyril e Vyvyan, Constance è una donna che merita di essere riscoperta. Femminista e progressista, è stata paladina di una rivoluzione culturale che voleva migliori condizioni di vita e istruzione per tutte le fasce “deboli” della società inglese, a partire proprio dalle donne. Ai suoi tempi era conosciuta quasi quanto Wilde per il suo impegno nella rigida, e spesso ipocrita, società vittoriana. Erano la coppia più in vista della scena londinese.

Un intero capitolo del romanzo, “Finalmente in Italia” è dedicato al suo agognato viaggio a Firenze. Appassionata di Dante e dei pittori Preraffaelliti, la sua relazione con Wilde è già in crisi quando visita la città con la zia e le cugine. Sa bene dove andare e scatta diverse foto con la sua Kodak. Rimane colpita dal quadro del Botticelli, “Pallade e il Centauro”. Visita con attenzione Santa Croce, leggendo i “Sepolcri” del Foscolo. Sosta a lungo sotto la statua di Dante. A Firenze, viveva per diversi mesi l’anno una folta comunità di inglesi. Constance è ospite di amici, tra cui la pittrice Laura Troubridge, che con il marito Adrian Hope diventeranno i tutori dei figli di Constance e Oscar.

Nel 1896, dopo lo scandalo che investì il marito, Constance si trasferì in Italia, nella Riviera Ligure, dove viveva l’amica Lady Margaret Brooke, la sua “principessa asiatica”: prima a Nervi e poi a Villa Elvira a Bogliasco. È sepolta nel cimitero monumentale di Staglieno a Genova.

Sinossi – Tre atti, come la celebre commedia, L’importanza di chiamarsi Ernesto, che decretò il successo di Oscar Wilde. La vita di Lady Constance Lloyd, però, non fu leggera e scoppiettante come una pièce dello scrittore che scelse per marito, ma nemmeno infelice. Di origine irlandese, come Wilde, crebbe in una famiglia agiata, con una madre insoddisfatta e violenta e un padre assente ed egoista. Molto più dotata del fratello Otho, non ebbe accesso alla sua stessa formazione perché le donne non potevano frequentare l’università. Conobbe Wilde in un salotto in cui lei, timida e bellissima, leggeva in italiano un canto della Divina Commedia. L’amore fu immediato e reciproco: insieme avrebbero conquistato Londra e incarnato un modello di coppia innovativa e originale.
Ma il sogno è destinato a infrangersi contro i continui debiti contratti da Wilde e con l’affacciarsi, nella loro vita, di Lord Alfred Douglas, Bosie. La relazione omosessuale tra Oscar e il giovane aristocratico sfocerà nel famoso processo per “sodomia” e “atti osceni”, che vedrà Wilde come protagonista e unico condannato. Pur essendo l’artista più famoso del suo tempo, Wilde verrà messo all’indice dalla bigotta società vittoriana, che prima lo aveva acclamato. Ma Lady Constance non abbandonerà mai il marito e saprà anche difendere i suoi figli dalla pesante eredità del nome che portano e reinventare se stessa, fuggendo dall’Inghilterra. Innamorata dell’Italia, dopo un viaggio a Roma e a Firenze, diversi soggiorni in Svizzera e Germania, si stabilisce nella Riviera Ligure. Forte e coraggiosa, nonostante i suoi problemi di salute, continuerà fino all’ultimo a credere in se stessa e nelle sue capacità, vivendo anche una nuova intensa relazione.

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