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Covid, Valle d’Aosta in zona arancione e Campania in giallo

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Covid, nuova ordinanza del Ministero della Salute: la Valle d’Aosta finisce in zona arancione. La Campania diventa gialla

“Alla luce del flusso dei dati del monitoraggio Iss, ministero della Salute e Regioni, il ministro Speranza ha firmato l’ordinanza che porterà la Campania in giallo e la Valle d’Aosta in arancione“. Lo dichiara in una nota il ministero della Salute. Il cambio di colore sarà effettivo a partire da lunedì 17 gennaio. In zona bianca restano quindi soltanto Basilicata, Molise, Puglia, Umbria e Sardegna.

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Gli statistici: “Dati patrimonio comune, no ad abolizione bollettino quotidiano”

LEVAVEZ: “SERVONO RIFLESSIONI SEVERE SUI NO VAX”

Da lunedì prossimo, 17 gennaio, come spiega la Dire (www.dire.it) la Valle d’Aosta passa in zona arancione. Lo ha comunicato il ministero della Salute all’amministrazione regionale. La decisione è stata assunta tenendo in considerazione i dati del monitoraggio sanitario relativo ai casi Covid-19 che, nel bollettino di ieri, indicavano 574 nuovi positivi, 266 guariti, per un totale di 5.848 contagiati, 7 pazienti ricoverati in terapia intensiva e 53 nei reparti Covid dell’Ospedale Umberto Parini di Aosta.

“L’attenta analisi dei dati relativi ai ricoveri – commenta il presidente della Regione Erik Lavevaz – ci porta a riflessioni severe nei confronti della scelta di non vaccinarsi. Emerge infatti che della totalità dei positivi Covid curati nel nostro nosocomio la stragrande maggioranza (42 persone) o non ha il vaccino oppure è vaccinata in maniera inefficace (da più di 120 giorni). Colpisce in particolare che 6 dei 7 pazienti Covid in terapia intensiva non abbiano ricevuto il vaccino”.

Per Lavevaz, “quella di non vaccinarsi è una scelta di pochi, che però può avere gravi conseguenze per tutti”. “La situazione della Valle d’Aosta- aggiunge- ne è purtroppo l’esempio lampante: la situazione ospedaliera sarebbe radicalmente diversa se tutta la popolazione fosse vaccinata. Con le regole in vigore, piccolissimi numeri sui ricoveri possono far cambiare la collocazione della regione: vaccinarsi è oggi più che mai un segno di responsabilità e di solidarietà, cui siamo chiamati tutti indistintamente se vogliamo contribuire alla ripartenza della Valle d’Aosta”.

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