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Quanto costa lo psicologo: Roma e Cagliari le città più care

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Quanto costa uno psicologo: Roma e Cagliari le città più care con una media di 75€/ora, Venezia è quella con il costo per ora più basso 52€/ora

Gli italiani sono sempre più sensibili alla cura della propria salute mentale. L’avvento della pandemia ha messo tutti a dura prova e non sono pochi coloro che hanno deciso di affidarsi al supporto di una figura esperta per superare problemi personali di varia natura, che rendono faticosa o addirittura impossibile la vita quotidiana.

Proprio per questo Guidapsicologi.it, il portale leader nel campo della psicologia e del benessere emotivo, ha realizzato uno studio sulla psicologia includendo oltre 500 professionisti presenti sull’intero territorio nazionale per analizzare le tendenze e i costi del settore, mettendo in luce quali sono le principali differenze a livello regionale.

Quanto costa andare dallo psicologo in Italia?

Benché si tratti di un unico paese, le differenze di prezzo non solo tra regioni, ma anche tra una città e l’altra, sono decisamente elevate. Il prezzo medio per una seduta è di 67 €,* ma il prezzo di una seduta varia dai 45 € a un massimo di 75 €.

Al primo posto tra le città più care per rivolgersi a uno psicologo troviamo Cagliari e Roma (prezzo medio di 75 € circa), al secondo posto, Milano (71 €), al terzo Bari (70 €).

Con un prezzo leggermente inferiore alla media nazionale troviamo invece Torino e Palermo (65 €), e poi Bologna (61 €), Napoli, Reggio Calabria e Firenze (60 €). La città più conveniente per intraprendere un percorso terapeutico è Venezia, dove il prezzo a seduta è di 52 €.

Per quanto riguarda il costo attuale della terapia online, 8 psicologi su 10 affermano che la tariffa oraria rimane invariata, indipendentemente dal fatto che si prediliga l’opzione presenziale rispetto a quella virtuale.

Boom della terapia online in Toscana, Lazio, Veneto e Lombardia

A seguito della pandemia, anche il settore sanitario ha subito una forte digitalizzazione, e gli psicologi non sono si sono certo tirati indietro: l’86,7% degli psicologi intervistati dichiara infatti di realizzare sedute online (dato luglio 2021), mentre quattro anni fa, nel 2017, erano meno della metà (37,8%) quelli che offrivano questo tipo di servizio.

Se guardiamo i dati a livello regionale, vi sono differenze importanti. La Toscana si aggiudica il primo posto a livello di digitalizzazione delle sedute terapeutiche con il 96% dei professionisti che realizzano terapia online. Segue al secondo posto il Lazio con il 95%, e chiude il podio il Veneto con il 94%. Rimangono fuori dal podio la Lombardia (90%), Puglia (87%), Sicilia e Piemonte (86%), Emilia-Romagna (83%), Sardegna e Campania (80%). Chiudono la classifica le Marche con il 62%.

Per realizzare le sedute online più della metà dei professionisti utilizza Skype, e nel 48% dei casi sono stati gli stessi pazienti a proporre questa modalità di consulenza ai propri psicologi. Si tratta di un metodo che ha grandi vantaggi, ma che può incontrare alcuni ostacoli, come ad esempio la velocità di connessione, che causa ritardo nella ricezione e disturbi nella comunicazione (32,8%), la perdita di informazioni legate alla comunicazione non verbale (22,5%) e la difficoltà di stabilire una buona relazione con il paziente (11%).

Psicologia online: il 68% degli utenti ha meno di 35 anni

A fare grande uso del servizio di terapia online sono i millennials e i centennials (68%). Le generazioni più giovani mostrano infatti una grande capacità di adattamento e si muovono con destrezza nel mondo virtuale. Ma non solo, Generazione X e Generazione Y stanno buttando giù numerosi tabù, tra i quali proprio quelli legati alla salute mentale e alla decisione di intraprendere un percorso terapeutico con un professionista: senza vergogna ma con la ferma volontà di prendersi cura di sé e di stare bene. Altro dato interessante riguarda la composizione ampiamente femminile degli utenti (71,8%).

Per quanto riguarda infine le patologie più diffuse, al primo posto troviamo ansia e depressione (49,5%), al secondo la terapia di coppia (24.8%), le cui richieste hanno registrato un aumento con la pandemia e conseguente lockdown, e al terzo i disturbi alimentari (11,3%).

*Dati sondaggio luglio 2021 realizzato con oltre 500 professionisti dal portale Guidapsicologi.it

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