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Tumori gastrointestinali e pandemia: in Giappone meno diagnosi

Nei pazienti con disturbi dell'interazione intestino-cervello, la valutazione dei sintomi correlati ai pasti può migliorare ed è possibile personalizzare il trattamento

La pandemia di COVID-19 in Giappone associata a una riduzione della percentuale dei nuovi casi e delle diagnosi in stadio precoce di alcuni tumori gastrointestinali

Nello studio Kuzuu K. e colleghi hanno osservato che la pandemia di COVID-19 in Giappone era associata a una riduzione della percentuale dei nuovi casi e delle diagnosi in stadio precoce di alcuni tumori gastrointestinali.

Lo studio retrospettivo di coorte, pubblicato su JAMA Network Open, ha incluso i dati di pazienti da un registro oncologico ospedaliero con diagnosi di tumori gastrointestinali (esofageo, gastrico, colorettale, pancreas, fegato, vie biliari) di due ospedali terziari giapponesi. L’analisi ha interessato 5.167 pazienti, tra cui 4.218 con diagnosi ricevuta nel periodo pre-COVID-19, da gennaio 2017 a febbraio 2020, e 949 pazienti con diagnosi formulata durante il periodo della pandemia, da marzo a dicembre 2020.

Relativamente al periodo COVID-19 vs pre-COVID-19, sono state osservate riduzioni significative nella media di nuove diagnosi mensili per il tumore gastrico (30,63 vs 22,40; variazione di –26,87%; p < 0,001) e per il tumore del colon-retto (41,61 vs 36,00; variazione di –13,47%; p = 0,03). Non sono state registrate differenze significative per il tumore del pancreas (14,00 vs 14,10; p = 0,93), dell’esofago (8,82 vs 8,70; p = 0,91), carcinoma epatocellulare (8,89 vs 7,50; p = 0,20), o tumore delle vie biliari (7,05 vs 6,20; p = 0,42).

Durante la pandemia, sono stati osservati diminuzioni significative nei valori medi di nuove diagnosi mensili nel tumore gastrico in stadio I (21,55 vs 13,90; variazione di –35,51%; p < 0,001), tumore del colon-retto in stadio 0 (10,58 vs 7,10; variazione di –32,89%; p = 0,008), colon-retto in stadio I (10,16 vs 6,70; variazione di –34,04%; p = 0,003) e colon-retto in stadio II (7,42 vs 4,80; variazione di –35,32%; p = 0,01), mentre si è verificato un significativo aumento del tumore del colon-retto in stadio III (7,18 vs 12,10; variazione del 68,42%; p < 0,001).

Sempre durante la pandemia di COVID-19, non sono stati osservati aumenti numericamente significativi dei tassi di diagnosi mensili per il tumore gastrico in stadio IV, tumore del pancreas in stadio III o IV, tumore dell’esofago in stadio III o IV, carcinoma epatocellulare in stadio III o IV e tumore delle vie biliari in stadio II.

Gli autori concludono che “in questo studio di coorte, di pazienti inclusi in un registro oncologico ospedaliero giapponese, un numero significativamente inferiore ha ricevuto diagnosi di tumore gastrico e del colon-retto in stadio I durante la pandemia di COVID-19. Di conseguenza, il numero di diagnosi attraverso gli screening può essere diminuito e il tumore del colon-retto può essere stato diagnosticato in stadio più avanzato”.

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