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Lupus in remissione: l’idrossiclorochina non va sospesa

I pazienti con Lupus eritematoso sistemico hanno un rischio di infezioni gravi che necessitano di ospedalizzazione da 2 a 4 volte più elevato

Meglio non interrompere o ridurre il trattamento con idrossiclorochina nei pazienti con lupus in remissione secondo un nuovo studio

I risultati di uno studio presentato nel corso del congresso dell’American College of Rheumatology suggeriscono di non interrompere o ridurre il trattamento con idrossiclorochina nei pazienti con lupus in remissione. Tale prassi, infatti, si associa ad un rischio maggiore di recidive in questi pazienti, oppure ad un peggioramento dell’attività di malattia.

Razionale e disegno dello studio
“Per quanto l’idrossiclorochina rappresenti un farmaco basilare nel trattamento del lupus – ricordano gli autori nella presentazione in streaming del loro lavoro – è consuetudine dei medici e dei pazienti di prendere in considerazione la riduzione o l’interruzione della somministrazione del farmaco, soprattutto quando il paziente è in remissione o in ridotta attività di malattia, al fine di limitare i possibili problemi di tossicità a lungo termine, come quelli dovuti al danno della retina o ad altro danno d’organo”.

Per esaminare l’associazione tra l’attività di malattia e le recidive di lupus a seguito della riduzione o della sospensione del trattamento con idrossiclorochina, rispetto alla terapia di mantenimento, i ricercatori hanno analizzato i dati prospettici provenienti dalla coorte di pazienti SLICC (the Systemic Lupus Erythematosus International Collaborating Clinics).

Messa a punto nel 1999, SLICC ha reclutato pazienti con diagnosi di malattia entro 15 mesi, provenienti da 33 siti dislocati in Europa, Asia e Nord America, seguendoli con visite di controllo a cadenza annuale.

Per lo studio presentato al Congresso, i ricercatori hanno preso in considerazione 1.460 pazienti di questa coorte, trattati inizialmente con idrossiclorochina, registrando per ciascuno di essi gli eventi di riduzione della posologia o di sospensione eventuale del trattamento. In questo modo, i ricercatori hanno implementato due coorti di pazienti, sulla base della riduzione della posologia (prima volta) o della sospensione del trattamento.

I dati relativi a ciascuna di queste coorti sono stati incrociati con quelli di un numero eguale di coorti di confronto rappresentate da pazienti che non avevano interrotto o ridotto il trattamento con questo farmaco.

La coorte di pazienti che aveva ridotto la posologia di somministrazione di idrossiclorochina era costituita da 564 pazienti (1.063 persone-anno). Questa coorte è stata messa a confronto con la coorte di mantenimento del trattamento con il farmaco, costituita da 778 pazienti (1.242 persone-anno).

La coorte di pazienti che, invece, aveva interrotto il trattamento era costituita da 389 pazienti (657 persone-anno) ed è stata messa a confronto con una coorte di mantenimento del trattamento con idrossiclorochina, costituita da 577 pazienti (924 persone-anno).

I pazienti erano rimossi dall’analisi al decesso, all’ultimo follow-up, fino alla fine dello studio nel mese di aprile 2019, oppure quando hanno cominciato a fornire dati ad altre coorti (per sopraggiunto cambio di regime terapeutico eventuale).

La recidiva di LES era definita o dall’incremento della terapia successivo all’evento, o da un incremento di almeno 4 punti dell’indice SLEDAI-2K di attività di malattia o dall’ospedalizzazione per LES.

Le analisi condotte includevano la valutazione dei tassi grezzi stimati di recidiva, la determinazione degli hazard ratio aggiustati e degli intervalli di confidenza relativi alla prima recidiva di malattia occorsa nelle coorti di pazienti che riducevano o interrompevano il farmaco, rispetto al regime di mantenimento.

Successivamente, i dati sono stati stratificati in base a LDA o allo stato di remissione, con tutti i modelli aggiustati in base alle caratteristiche cliniche e demografiche al tempo zero.

Risultati principali
Dai dati è stato stimato dai ricercatori che:
– il 5% dei pazienti poteva aver ridotto la terapia con idrossiclorochina sulla base delle linee guida AAO (The American Academy of Ophthalmology).
– Quasi il 55% poteva aver ridotto la posologia di somministrazione di idrossiclorochina in base a LDA
– Il 40% rimanente poteva averlo fatto per altre ragioni, probabilmente per intolleranza al trattamento o in base alle preferenze del singolo paziente.
– Tra quelli che hanno abbandonato il trattamento, il 4% di questi ha accusato problemi oculari, mentre il 15% era in remissione clinica.
– I pazienti rimanenti hanno interrotto la terapia per ragioni sconosciute (probabilmente intolleranza al farmaco o preferenze dei pazienti

I pazienti che riducevano o interrompevano il trattamento con idrossiclorochina tendevano a mostrare un numero maggiore di recidive di LES, rispetto a quelli che non interrompevano il farmaco.  Non solo: il mantenimento del trattamento con idrossiclorochina è risultato associato ad un numero inferiore di recidive di LES, soprattutto nei pazienti già in LDA o in remissione al tempo zero.

In particolare, è stato osservato che, tra i pazienti in remissione, la riduzione o l’interruzione del trattamento con idrossiclorochina era legato ad un raddoppio del rischio di recidiva rispetto ai pazienti in terapia di mantenimento.

Va detto che quelli che non erano in remissione o LDA tendevano ad andare incontro a recidive di malattia indipendentemente dal regime di trattamento utilizzato (ininterrotto o ridotto nella posologia). Ciò nonostante, il rischio di recidiva era maggiore nei pazienti che interrompevano il trattamento.

In conclusione, lo studio dimostra che il mantenimento del trattamento con idrossiclorochina si associa con un rischio ridotto di recidiva in tutti i sottogruppi di pazienti considerati. Inoltre, nei pazienti con LES in remissione, la riduzione o la sospensione del trattamento con il farmaco si associa ad un “rischio 2 volte più elevato di recidiva di malattia rispetto ai pazienti in terapia di mantenimento.

E’ auspicabile, concludono i ricercatori, che questi risultati siano confermati in studi ulteriori, al fine di rendere possibile il raggiungimento del traguardo dell’ottimizzazione della terapia in questi pazienti.

Bibliografia
Brasil C et al. Impact of Systemic Lupus Disease Activity State on Flare Risk After Hydroxychloroquine Maintenance, Reduction or Discontinuation in a Multinational Inception Cohort. ACR 2021; Abs. 0959

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