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Mal di schiena troppo sottovalutato: servono più diagnosi precoci

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Ancora troppe persone sottovalutano i sintomi del mal di schiena e la pandemia ha aumentato il tempo per ricevere una diagnosi corretta e tempestiva

Ancora troppe persone sottovalutano i sintomi del mal di schiena e la pandemia ha aumentato il tempo per ricevere una diagnosi corretta e tempestiva. Fondamentale risulta il ruolo del medico di medicina generale nel riconoscere i primi segnali di gravi patologie. Per questo ha preso il via la campagna (Ri)conosci il mio mal di schiena promossa dall’ANMAR ONLUS (Associazione Nazionale Malati Reumatici) insieme alla FIMMG – Federazione Italiana Medici di Medicina Generale. L’iniziativa è realizzata grazie al supporto non condizionato di Novartis Italia e ha l’obiettivo di favorire un nuovo percorso di diagnosi precoce di patologie, come la spondilite anchilosante, poco riconoscibili e poco conosciute.

Il mal di schiena da malattia reumatologica può essere molto doloroso e impattante sulla vita dei pazienti. Il 39% sostiene infatti di averlo anche dopo il riposo. Per sette su dieci il dolore si è sviluppato gradualmente nel tempo, il 54% soffre di rigidità mattutina per oltre 30 minuti. Per l’85% il mal di schiena migliora con l’uso dei farmaci. Questi dati arrivano da un sondaggio condotto sui pazienti attraverso il proprio medico di famiglia. Il progetto (Ri)conosci il mio mal di schiena è iniziato con un’iniziativa pilota che ha visto il coinvolgimento dei medici di medicina generale di Veneto e Campania (per una durata di 4 mesi) con lo scopo di disegnare un percorso virtuoso che possa migliorare la tempestività di diagnosi delle principali patologie, anticipando la presa in carico del paziente da parte dello specialista. Da un punto di vista operativo, ciò che è stato chiesto ai MMG (raggiunti attraverso la piattaforma Net Medica Italia in uso da un’ampia platea di professionisti) è la somministrazione, ai pazienti che lamentassero “mal di schiena generico”, del questionario creato dal comitato scientifico di ANMAR e tradotto in soluzione applicativa web all’interno della piattaforma Net Medica Italia. Oltre il 30% dei medici FIMMG di Campania e Veneto ha partecipato all’iniziativa. “Lo straordinario lavoro svolto dai MMG a supporto dei loro pazienti, dei cittadini e della collettività tutta, in questo periodo drammatico causato dalla pandemia Covid-19, è stato non solo utile, ma determinante – afferma Silvia Tonolo (Presidente ANMAR) –. Con questa iniziativa abbiamo chiesto uno sforzo per aiutarci a disegnare un percorso virtuoso che possa migliorare la tempestività di diagnosi delle principali malattie reumatiche, anticipando la presa in carico del paziente da parte dello specialista, ma anche la gestione della patologia nella sua cronicità”. Nello specifico, si è pensato alla realizzazione di un progetto di sensibilizzazione e screening che permetta di misurare su aree predefinite l’impatto di un’attività di comunicazione condivisa tra i principali stakeholders che ruotano intorno alle persone affette da spondilite anchilosante.

L’obiettivo è stato raggiunto perché, attraverso l’implementazione di un opportuno flusso di ingaggio dei MMG, la somministrazione di un questionario con le red flags a pazienti che indicano “mal di schiena generico” si può certamente configurare quale strumento proattivo per favorire valutazioni reumatologiche che favoriscano la diagnosi precoce e l’indicazione reumatologica.

“La possibilità di usufruire di strumenti innovativi di rilevazione dei sintomi contestuali al momento di confronto e visita dei nostri assistiti consente ai MMG di intercettare con efficacia casi clinici che diversamente potrebbero essere comunque individuati in una fase evoluta della malattia” ha commentato Domenico Crisarà – Vicesegretario Nazionale della FIMMG.

Il 31,7% dei medici che ha visionato la soluzione applicativa ha poi compilato almeno un questionario. L’attività è stata realizzata su un arco temporale di circa 4 mesi e con tre comunicazioni, al termine del quale oggi analizziamo i questionari, monitorando gli accessi dei pazienti che, dopo consulto dal MMG, sono stati inviati al reumatologo. “Per raggiungere livelli efficaci di valutazioni preliminari che suggeriscano valutazioni specialistiche, è necessario che le soluzioni tecnologiche siano sempre più integrate con i percorsi gestionali e assistenziali del MMG, semplificando notevolmente l’attività burocratica e sostenendo l’attività clinica nei confronti del paziente” afferma Silvestro Scotti – Segretario Generale Nazionale della FIMMG. “Plaudiamo all’iniziativa promossa da ANMAR – conclude il prof. Roberto Gerli, Presidente Nazionale della Società Italiana di Reumatologia (SIR) -. Il ruolo del medico di famiglia è fondamentale anche in ambito reumatologico e bisogna rafforzare la collaborazione anche ricorrendo alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie”.

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