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Dal calcio alle serie: mania da Pay TV per gli italiani

Mania da Pay TV, il 70% degli italiani ha almeno un abbonamento: secondo una ricerca il 10% spende oltre 635 euro l'anno (anche se non li usa)

Mania da Pay TV, il 70% degli italiani ha almeno un abbonamento: secondo una ricerca il 10% spende oltre 635 euro l’anno (anche se non li usa)

Mail, storage online, tv in streaming e podcast: le possibilità di fruire di servizi in abbonamento – si tratti di contenuti come musica, video o giochi, app o software – sono ormai davvero infinite. Tanto che 7 italiani su 10 sono ormai abbonati ad almeno un servizio in “subscription”.

Il dato viene da una ricerca realizzata da Switcho (www.switcho.it), l’app del risparmio personalizzato che aiuta gli utenti a risparmiare sulle proprie spese ricorrenti, che ha analizzato le abitudini di un campione di oltre 1800 utenti. E se è vero, appunto, che 7 utenti su 10 sono abbonati ad almeno un servizio tra streaming, musica on-demand e pay tv, la ricerca fa emergere anche l’altro lato della medaglia: 1 utente su 10 arriva a spendere oltre 635 euro l’anno in servizi in abbonamento, e più di 1 su 3 (il 38%) dichiara di “non sapere o non ricordare” né a quanti servizi è abbonato, né quanto spende ogni mese.

“Serie tv, film, calcio, podcast, musica: per qualsiasi cosa è necessario ormai attivare un abbonamento. E, specialmente quando l’impegno economico mensile è minimo, l’attivazione di un abbonamento ricorda gli acquisti d’impulso: si attiva il periodo di prova, si inseriscono i dati della carta di credito e poi, un po’ per pigrizia un po’ per mancanza di attenzione, ci si ritrova a rimanere abbonati a qualcosa che non si usa davvero. Al punto che molti non hanno idea di quanto spendono al mese in servizi in abbonamento  – spiega Redi Vyshka, COO e co-founder di Switcho – Dimenticare di disattivare un abbonamento che non si usa alla lunga può incidere sul budget: con una media di spesa di oltre 8 euro al mese, chi è particolarmente avvezzo alle sottoscrizioni e ne ha più di una può ritrovarsi a fine anno con spese fisse superiori ai 500 euro”.

Ecco, quindi, che arriva la tecnologia ad aiutare i più distratti: “Switcho è l’unica app in Italia che lega l’analisi delle proprie spese a un’azione di risparmio. In altre parole, tramite il protocollo PSD2 (che garantisce sicurezza e protezione) l’utente può collegare la nostra app al proprio conto corrente e iniziare gratuitamente a sfruttare le funzionalità di analisi, catalogazione e visualizzazione delle spese che offriamo – commenta Redi Vyshka, di Switcho – Sulla base dell’analisi delle spese, poi, proponiamo le migliori soluzioni di risparmio, dal cambio fornitore nel caso di spese domestiche come luce, gas, internet o telefonia, fino alla disdetta nel caso degli abbonamenti. In entrambi i casi, aiutiamo l’utente anche nella gestione della pratica di switch o di disdetta, facendoci addirittura carico di tutta la eventuale burocrazia necessaria”.

Ma quali sono i servizi in abbonamento più diffusi tra gli italiani? Il podio si definisce per distacco, con 3 servizi che rappresentano da soli un terzo degli abbonamenti analizzati: al primo posto c’è Netflix, che con il 13% di sottoscrizioni rappresenta l’abbonamento più scelto, seguita da Amazon Prime (11%) e da Spotify (9%). Seguono le Pay TV, che insieme, a loro volta, rappresentano il 23.5% del totale degli abbonamenti, trainate dal calcio di Sky (10%) e di Dazn (5%), oltre che da Infinity e Now TV (rispettivamente al 4% e 3%). In coda alla classifica, attestandosi in una forbice di “diffusione” tra il 4% e il 2%, gli abbonamenti a podcast come Audible, console come Nintendo, Xbox e Playstation e software-as-a-service come Microsoft o Dropbox.

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