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Alopecia areata: con baricitinib ricrescono i capelli

Alopecia areata, una forma modificata del Jak inibitore ruxolitinib passa in fase III: ha mantenuto performance elevate di efficacia e tollerabilità

Alopecia areata: rilevante ricrescita dei capelli grazie al JAK inibitore baricitinib secondo i risultati di un nuovo studio

Nei pazienti con alopecia areata l’inibitore orale delle Janus chinasi 1 e 2 baricitinib ha prodotto una sostanziale ricrescita dei capelli, abbinata una tollerabilità accettabile, secondo i risultati di due studi di fase III presentati al congresso European Academy of Dermatology and Venereology (EADV) 2021.

L’alopecia areata è un disturbo che può avere un forte impatto negativo sulla qualità di vita. Attualmente non vi sono terapie approvate per questa condizione, con un conseguente grande bisogno insoddisfatto.

In entrambi gli studi, denominati BRAVE-AA1 e BRAVE-AA2, è stata osservata una risposta con baricitinib dopo circa 4 settimane, che è cresciuta costantemente durante tutte le 36 settimane di trattamento. Alla fine del follow-up, quando le curve di risposta mantenevano ancora una traiettoria puntata verso l’alto, la percentuale dei soggetti trattati con baricitinib alla dose di 4 mg che avevano raggiunto un punteggio SALT (Severity of Alopecia Tool) ≤ 20 erano del 35,2% e del 32,5% nei due studi.

Gli studi BRAVE-AA1 e BRAVE-AA2
Si tratta di due trial con un disegno quasi identico, che hanno arruolato rispettivamente 654 e 546 pazienti assegnati in modo casuale in rapporto 3:2:2 a ricevere baricitinib 4 mg, baricitinib 2 mg o placebo, tutti in monosomministrazione giornaliera.

In entrambe le sperimentazioni l’alopecia areata grave, definita come un punteggio SALT (Severity of Alopecia Tool) ≥50, era un requisito per l’arruolamento. L’endpoint primario era un punteggio SALT di 20, che indica una copertura dell’80% del cuoio capelluto, mentre la ricrescita di ciglia e sopracciglia erano endpoint secondari.

«Il punteggio medio SALT all’ingresso era 85» ha riferito il primo autore Brett King, professore associato di dermatologia alla Yale University School of Medicine, a New Haven, in Connecticut. «La scala si estende da 0 (nessuna perdita di capelli) a 100 (perdita di capelli completa). Circa il 45% dei pazienti negli studi di fase III era affetto da alopecia universalis».

Efficacia correlata alla dose
I risultati hanno mostrato un chiaro effetto della dose, infatti la crescita dei capelli è aumentata più rapidamente con la dose da 4 mg rispetto a quella da 2 mg. La differenza tra la terapia attiva e il placebo era significativa entro 16 settimane con la dose da 4 mg, mentre per i 2 mg sono state necessarie 24 settimane. Il tasso di risposta con la dose da 4 mg è stato quasi il doppio. Le differenze nelle risposte con le dosi da 4 mg e da 2 mg erano significativamente più elevate rispetto al placebo (p< 0,001 per entrambe).

Al temine delle 36 settimane, la percentuale di pazienti trattati con baricitinib 2 mg che ha raggiunto l’endpoint primario era del 21,7% e del 17,3% rispettivamente in BRAVE-AA1 e BRAVE-AA2. Tra i pazienti che assumevano placebo, l’endpoint primario è stato raggiunto rispettivamente dal 5,3% e dal 2,6% alla fine dei due studi.

Utilizzando un sistema di punteggio per la caduta dei capelli di sopracciglia e ciglia, anche la percentuale di pazienti che ha ottenuto un punteggio di 0 (copertura completa) o 1 (divario minimo) è stata superiore in entrambi gli studi nei pazienti sottoposti alla dose più alta di baricitinib. Questo livello di risposta è stato raggiunto da circa il 31% al 35% rispettivamente in BRAVE-AA1 e BRAVE-AA2 (p≤0,001 rispetto al placebo). Con la dose più bassa, i tassi erano rispettivamente del 19,1% e del 13,5%, un endpoint raggiunto solo dal 3% circa dei pazienti che hanno assunto placebo.

I tassi di eventi avversi erano leggermente più elevati nei due gruppi di trattamento attivo rispetto al gruppo placebo. Come riportato da King, gli eventi avversi più comuni con baricitinib includevano infezioni del tratto respiratorio superiore, nasofaringite, infezioni del tratto urinario e cefalea.

«La maggior parte degli eventi avversi sono stati da lievi a moderati» ha affermato. «Nessuno di questi si è verificato in più del 10% dei pazienti e non sono stati riportate infezioni opportunistiche, eventi tromboembolici o perforazioni gastrointestinali. I tassi di interruzione a causa di eventi avversi con la terapia attiva erano inferiori al 3% in entrambi gli studi».

«Anche se è necessario un follow-up più lungo per valutare l’efficacia e la sicurezza del farmaco, abbiamo ottenuto risultati promettenti per una terapia con benefici clinicamente significativi» ha concluso King.

Un’opzione terapeutica ben accolta dai dermatologi
Diversi casi clinici di ricrescita dei capelli con baricitinib hanno portato a uno studio di fase II, pubblicato di recente sul Journal of the American Academy of Dermatology. In questo trial la terapia ha prodotto benefici sostanziali anche per i pazienti con alopecia areata. Il beneficio di baricitinib è attribuito all’inibizione della segnalazione JAK1 e JAK2, che è stata implicata nella disfunzione immunitaria mediata dalle citochine che porta al danneggiamento dei follicoli piliferi.

Questo punto è stato ribadito da Yolanda Gilaberte Calzada, a capo del Servizio di Dermatologia presso l’Ospedale Universitario Miguel Servet di Saragozza, in Spagna, che è stata moderatrice della sessione in cui sono stati presentati i dati. Ha espresso entusiasmo per i risultati, in particolare per quanto riguarda la sostanziale percentuale di pazienti che hanno raggiunto livelli significativi di ricrescita dei capelli.

«Tutti noi saremo felici di disporre di opzioni terapeutiche per l’alopecia areata» ha commentato, prevedendo che per il proseguo dello sviluppo clinico verrà selezionata la dose più alta di baricitinib, considerata la sua maggiore efficacia abbinata a solo un piccolo incremento dei problemi di sicurezza.

Bibliografia

King B et al. Efficacy and safety of baricitinib in adults with alopecia areata: Phase 3 results from two randomized controlled trials (BRAVE-AA1 and BRAVE-AA2). European Academy of Dermatology and Venereology: Abstract 605. Presented October 2, 2021.

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