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G20 al via a Roma: i grandi della Terra discutono di clima e Covid

Clima, Covid e aiuti ai Paesi poveri: a Roma inizia il G20

Clima, Covid e aiuti ai Paesi poveri: a Roma inizia il G20: alla Nuvola dell’Eur si aprono i lavori tra i leader delle venti maggiori potenze economiche mondiali

Scendono dall’auto, sfilano sulla passarella rossa accolti ufficialmente da militari dell’ottavo reggimento dei lancieri di Montebello in grande uniforme, e poi si avviano, togliendosi la mascherina, verso un pedana dove ad attenderli c’è il primo ministro Mario Draghi. Dopo i saluti e le foto di rito, si avviano verso l’interno del Convention center La Nuvola dell’Eur, sede dei lavori. È la cerimonia di apertura del forum del G20, al via oggi a Roma, e ad arrivare nell’avveniristico edificio a firma Studio Fuksas sono i capi di Stato e di governo delle venti maggiori economie del mondo, insieme ai vertici degli organismi multilaterali internazionali più importanti. Tra i primi obiettivi raggiunti, l’accordo per una minimum tax globale.

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I LEADER PRESENTI

Primo a scendere dall’auto, racconta la Dire (www.dire.it) il direttore generale della Fao, QU Dongyu, uno dei pochi partecipanti all’incontro che non ha dovuto intraprendere un lungo viaggio: la sede dell’ente dell’Onu che presiede si trova nella capitale. Tra i primi capi di Stato e di governo accolti dal premier, l’omologo britannico Boris Johnson, quello canadese, Justin Trudeau e indiano, Narendra Modi. È giunta alla Nuvola anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Alla riunione del G20 all’Eur insieme a Draghi ci sono anche Alberto Fernandez (Argentina), Scott Morrison (Australia), Jair Bolsonaro (Brasile), Emmanuel Macron (Francia), Angela Merkel (Germania), Joko Widodo (Indonesia), Moon Jae-in (Corea del Sud), Cyril Ramaphosa (Sudafrica), Recep Tayyip Erdogan (Turchia), Joe Biden (Stati Uniti). Interverranno invece da remoto Fumio Kishida (Giappone), Manuel Lopez Obrador (Messico), il re Salman (Arabia Saudita). I presidenti di Cina e Russia Xi Jinping e Vladimir Putin hanno invece scelto di inviare a Roma i ministri degli Esteri e di collegarsi da remoto. A Roma ci sono anche il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, e il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus.

DRAGHI: “IL MULTILATERALISMO È LA RISPOSTA MIGLIORE AI PROBLEMI”

“La pandemia ci ha tenuti distanti, è un piacere avervi qui. Più andiamo avanti e affrontiamo tutte le sfide e più diventa chiaro che il multilateralismo sia la risposta migliore a tutti i problemi, sotto tanti punti di vista è l’unica risposta. Dobbiamo fare tutto il possibile per superare le nostre differenze“. Lo dice Mario Draghi, aprendo la prima sessione dei lavori del G20. “Finalmente possiamo guardare al futuro con un po’ di ottimismo. Le campagne di vaccinazione hanno permesso all’economia globale di potersi riprendere“, prosegue il premier, ma “la pandemia non è terminata, ci sono ancora disparità nella distribuzione dei vaccini”.

“DISPARITÀ INACCETTABILI NELLA DISTRIBUZIONE DEI VACCINI”

Secondo il padrone di casa del G20 in corso alla Nuvola dell’Eur “ci sono disparità sconvolgenti nella distribuzione globale dei vaccini. Nei Paesi ad alto reddito, oltre il 70% della popolazione ha ricevuto almeno una dose. Nei Paesi più poveri, questa percentuale crolla a circa il 3%. Queste differenze – sottolinea Draghi – sono moralmente inaccettabili, e minano la ripresa globale. Siamo molto vicini a raggiungere l’obiettivo posto dall’Oms di vaccinare il 40% della popolazione globale entro la fine del 2021. Ora – prosegue il premier italiano – dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per raggiungere il 70% entro la metà del 2022. Dobbiamo anche continuare a investire in ricerca, eliminare le barriere commerciali che riguardano i vaccini anti Covid-19, e migliorare la prevedibilità nella loro consegna. E dobbiamo rafforzare le catene di approvvigionamento globali, aumentando al contempo la capacità produttiva a livello locale e regionale”.

L’ACCORDO SULLA MINIMUM TAX

Un accordo definito “storico”, teso a garantire “un sistema fiscale più efficiente e più giusto” è stato rilanciato oggi dai capi di Stato e di governo del G20 riuniti a Roma: ad annunciarlo, nel suo intervento di apertura del vertice, il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi. Le sue parole, rispetto a una “global minimum tax” con aliquota del 15 per cento per tutte le aziende, sono state rilanciate dai quotidiani e dalle testate online di più Paesi.

Secondo il New York Times, che ha pubblicato un articolo subito dopo la conclusione del discorso, l’intesa mira a impedire alle “grandi società” di trasferire profitti e lavoro oltre confine per evitare di pagare le tasse. L’accordo, già presentato nei mesi scorsi durante la presidenza italiana del G20, è stato negoziato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) con circa 140 Paesi firmatari. Secondo le stime dell’organismo con sede a Parigi, l’intesa potrebbe consentire di recuperare circa 150 miliardi di dollari l’anno da multinazionali che eludono il fisco usando schemi aggressivi.

Il New York Times cita Apple o Bristol Myers Squibb, sottolineando il valore politico dell’intesa anche per Joe Biden. La tesi del giornale è che per il presidente americano negoziare l’intesa si sia rivelato più facile che alzare le tasse per le “corporations” negli Stati Uniti. Proprio alla vigilia della partenza per Roma, Biden ha annunciato un piano per consolidare il sostegno del Partito democratico alla sua agenda, mettendo però da parte la proposta di portare l’aliquota per le aziende dal 21 al 28 per cento. Sarebbe dunque fallito un tentativo di invertire la rotta fissata dal suo predecessore Donald Trump, che aveva abbassato in modo radicale la percentuale dovuta dalle “corporations”, in passato al 35.

Del piano di Biden fanno parte due nuove aliquote del 15: sui guadagni realizzati da società americane all’estero e sui profitti che le grandi “corporations” distribuiscono ai loro azionisti. Tra le proposte del presidente figurano poi multe per i gruppi che operano negli Stati Uniti ma mantengono la propria sede in Paesi che non sottoscrivono l’accordo sulla global minimum tax.

L’IMPEGNO SUL CLIMA

L’impegno a contrastare “una minaccia esistenziale”, riconoscendo che l’impatto di un aumento delle temperature di 1,5 gradi è “molto inferiore” di quello derivante da un incremento di 2 gradi, è al centro di una bozza di dichiarazione sul clima del G20 a Roma. Nel testo, stando a fonti di stampa internazionali, si rilancerebbero gli obiettivi già prefigurati nel 2015 dagli Accordi di Parigi. “Riconosciamo che le conseguenze del cambiamento climatico con un aumento della temperatura di 1,5 gradi sono molto inferiori rispetto a quelle derivanti da un incremento di 2 gradi e che per questo deve essere adottata un’azione immediata”. Ancora ieri il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha chiesto ai capi di Stato e di governo che si incontreranno oggi e domani al G20 e poi alla Cop26 al via a Glasgow di scongiurare “una catastrofe” e di “accelerare il passo” sugli “obiettivi climatici”.

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LA LOTTA ALLA PANDEMIA

Al centro dei lavori a Roma anche i temi della sanità, con la lotta contro la pandemia di Covid-19 e l’impegno in favore di una distribuzione dei vaccini meno iniqua a livello planetario. Riferimenti sul possibile esito della due giorni romana sono emersi ieri nel corso di una riunione dei ministri della Salute e delle Finanze dei “grandi”. L’obiettivo fissato è stato di garantire una copertura vaccinale al 70 per cento della popolazione mondiale entro la metà del 2022. Parte della strategia indicata sono “iniziative per sostenere le forniture di vaccini e prodotti medici essenziali” anche “rimuovendo ostacoli di carattere finanziario” a beneficio dei Paesi in via di sviluppo. I ministri si sono impegnati a dar vita a una G20 Joint Finance-Health Task Force, un organismo chiamato a rafforzare la cooperazione internazionale per il contrasto alla pandemia.

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I TEMI FINANZIARI

Sul tavolo oggi e domani anche i nodi più strettamente finanziari. Parte dei negoziati a Roma, in tema di debito e sostenibilità, dovrebbe essere la riallocazione di “diritti speciali di prelievo” presso il Fondo monetario internazionale a beneficio dei governi dell’Africa e delle aree del mondo con meno mezzi: la cifra che è circolata nelle settimane scorse è di 650 miliardi di dollari. Tra le prime fotografie del presidente del Consiglio italiano Mario Draghi oggi all’arrivo delle delegazioni al Convention Center La Nuvola c’è anche quella con Moussa Faki Mahamat, presidente della Commissione dell’Unione Africana.

L’invito del dirigente al forum era stato annunciato l’8 ottobre dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, al termine delle conferenze romane intitolate ‘Incontri con l’Africa’. La prospettiva, evidenziata dalla presidenza italiana del G20, è quella di riservare uno spazio e un’attenzione maggiori al continente africano, anche per via dei cambiamenti climatici, che colpiscono in modo particolare la regione subsahariana, pure tra le meno responsabili delle emissioni di gas serra.

BIDEN E DRAGHI SI RIVEDONO

Secondo incontro in meno di 24 ore tra Joe Biden e Mario Draghi: il presidente americano è stato accolto dal premier italiano al Convention Center La Nuova, nel quartiere dell’Eur, per il forum del G20. Biden è stato uno degli ultimi capi di Stato a raggiungere la struttura.

IL PREMIER MODI INVITA PAPA FRANCESCO IN INDIA

Il primo ministro dell’India, Narendra Modi, è stato ricevuto oggi in udienza in Vaticano da Papa Francesco. Nel corso dell’incontro il premier ha invitato il Pontefice a recarsi nel Paese asiatico. Lo ha reso noto lo stesso Modi su Twitter. “Ho avuto un incontro molto caloroso con Papa Francesco. Ho avuto la possibilità di discutere di un’ampia gamma di questioni e lo ha anche invitato a visitare l’India”, si legge sul profilo social del premier. Il premier, si apprende da Agensir, ha poi salutato il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, e anche il segretario per i rapporti con gli Stati, monsignor Paul Gallagher. In India, Paese a maggioranza induista, vivono circa 20 milioni di cattolici, stando ai dati della Santa Sede.

GUTERRES (ONU): “STIAMO ANCORA ANDANDO VERSO CATASTROFE CLIMATICA”

Solo con “l’ambizione” e “l’azione” sarà posssibile trasformare la Cop26 in “un successo” e scongiurare “una catastrofe climatica”: parole del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, affidate a un tweet pubblicato dopo l’arrivo al forum del G20 al via oggi a Roma. Alle spalle del dirigente, nella foto pubblicata sui social network, si intravede la parola “planet”, insieme a “people” e “prosperity” una delle tre scelte dalla presidenza italiana per la due giorni. Secondo Guterres, “c’è il rischio che la Cop26 non dia risultati“. In vista della conferenza delle Nazioni Unite, al via a Glasgow domani, il segretario ha aggiunto: “Anche se le recenti promesse sono state chiare e credibili – e ci sono punti interrogativi su alcune di loro – stiamo ancora andando verso una catastrofe climatica”.

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