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Naufragio Costa Concordia: dai fondali riscontri positivi

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Terzo anno dei lavori di ripristino ambientale dei fondali compromessi dall’incidente della Costa Concordia. Osservatorio di monitoraggio: buono lo stato ambientale

Nei giorni scorsi si è riunito l’Osservatorio di monitoraggio Concordia che ha convalidato il rapporto relativo al terzo anno di attività del Consorzio per il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata “G. Bacci” di Livorno (CIBM), per il ripristino ambientale dei fondali colpiti dal naufragio della nave Costa Concordia.

L’Osservatorio ha verificato le attività di reimpianto di Posidonia oceanica e di gorgonie previste dal “Piano di recupero ambientale e di monitoraggio a lungo termine”.

Dopo la rimozione del relitto della “Costa Concordia” avvenuta a fine luglio 2014, sono iniziati i lavori di ripristino dei fondali che hanno previsto una prima fase di pulizia dai rifiuti generati dal relitto e dal cantiere e una seconda fase di reimpianto di Posidonia oceanica e di gorgonie con relativo monitoraggio. Le attività di questa seconda fase sono realizzate dal CIBM, verificate da subacquei dell’ISPRA e dell’ARPA Toscana e validate annualmente dall’Osservatorio anche sulla base di resoconti quindicinali.

Nella riunione del 15 settembre u.s. l’Osservatorio ha verificato che le attività del terzo anno (svolte da maggio a settembre) sono in linea con quanto previsto dal Piano di recupero ambientale e di monitoraggio a lungo termine ed evidenziano i risultati positivi delle attività di reimpianto. Le immagini del fondo sabbioso mostrano i primordi di una nuova prateria di Posidonia mentre sui costoni rocciosi interessati dall’incidente si notano le gorgonie reimpiantate.

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