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Asma severo eosinofilico: nuove conferme per benralizumab

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Asma severo eosinofilico: al congresso ERS presentati nuovi dati di studi scientifici a supporto dell’impiego di benralizumab

Nel corso del congresso ERS sono state presentate diverse analisi post-hoc relative all’impiego di benralizumab nel trattamento dell’asma severo eosinofilico.

Tra queste, due analisi post-hoc degli studi ANDHI (1) e ANANKE (2) (il primo un trial clinico randomizzato, il secondo uno studio condotto nella real life) sull’identificazione dei pazienti cosiddetti “super-responder” al trattamento e sul ruolo del peso corporeo e dell’obesità sul successo della terapia, rispettivamente.

Primo studio: analisi post-hoc studio ANDHI
Un numero crescente di osservazione riconosce, ormai, nell’asma eosinofilico severo, l’esistenza di un fenotipi eterogeneo. La valutazione delle caratteristiche cliniche dei pazienti che presentano una risposta marcata alla terapia (super-responder) potrebbe essere di aiuto nella comprensione dell’asma severo.

Lo studio ANDHI è uno studio in doppio cieco, controllato vs. placebo, della durata di 6 mesi, condotto in pazienti asma severo non controllato e conta di eosinofili nel sangue ≥150/μL.

Per essere inclusi nello studio, i pazienti con conta eosinofili nel sangue compresa tra 150 e <300 cellule/µL era richiesto il soddisfacimento di almeno uno dei requisiti seguenti:
– Impiego steroidi orale come terapia di mantenimento
– Presenza di poliposi nasale
– FVC<65% predetta
– Numero riacutizzazioni pari almeno a 3 nel corso dell’anno precedente l’inizio dello studio
– Almeno 18 anni di età

Lo studio ANDHI è stato concepito allo scopo di migliorare le conoscenze sull’efficacia e la sicurezza di benralizumab in pazienti con asma severo eosinofilico.
A tal scopo, pazienti adulti con asma eosinofilico severo (più di 2 episodi di riacutizzazione nonostante l’impiego di ICS a dosaggi elevati e farmaci aggiuntivi “controller” e conta eosinofili nel sangue  ≥150 cellule/µL) erano stati randomizzati, secondo uno schema 2:1, al trattamento per 24 settimane con benralizumab (30 mg ogni 8 settimane – le prime 3 somministrazioni a cadenza mensile) o a placebo.

Nell’analisi post-hoc presentata al Congresso, sono stati valutati i tassi di risposta e le caratteristiche cliniche dei cosiddetti pazienti “super-responder” alla terapia assegnata dalla randomizzazione (Tab.1).

Risultati principali
Dall’analisi dei dati è emerso il soddisfacimento della condizione di “super-responder” nel 53% dei pazienti trattati con benralizumab e nel 35% di quelli del gruppo placebo (OR=2,14; p<0,0001) (fig.1), nonché nel 60% dei pazienti trattati con benralizumab che avevano una conta di eosinofili nel sangue ≥300/μL.

I pazienti super-responder a benralizumab si caratterizzavano, rispetto ai non responder per:
– Una conta di eosinofili nel sangue maggiore (≥450/μL; 54% vs 27%)
– Il maggior impiego di steroidi orali (23% vs 17%),
– L’insorgenza di asma nell’adulto (79% vs 62%)
– La presenza di poliposi nasale (40% vs 27%)

I risultati di questa analisi, pertanto, suggeriscono che alcune caratteristiche cliniche sono associate ad una marcata risposta a benralizumab, fornendo informazioni aggiuntive sul fenotipo asmatico eosinofilico.

Secondo studio: analisi post-hoc studio ANANKE
Obiettivo e disegno dello studio
L’obesità è un fattore di rischio di asma severo eosinofilico e potrebbe influenzare negativamente gli effetti dei farmaci utilizzati nell’asma.

Lo studio ANANKE è uno studio real life osservazionale, multicentrico e retrospettivo, attualmente in corso, sulle caratteristiche cliniche e e le riacutizzazioni asmatiche in pazienti italiani affetti da asma severo eosinofico, sottoposti almeno a 12 settimane di trattamento con l’anticorpo monoclonale che inibisce selettivamente il recettore di IL-5, coinvolto nel meccanismi patogenetici di malattia.

L’obiettivo di questa seconda analisi post-hoc su benralizumab presentata al Congresso è stato quello di verificare se l’efficacia del farmaco fosse influenzata dal BMI in pazienti con asma severo eosinofilico.

A tal scopo, è stata effettuata una stratificazione dei dati dei pazienti dello studio in questione in base al BMI, differenziandoli in:
– Pazienti con BMI nella norma/sottopeso (BMI<25)
– Pazienti in sovrappeso (BMI 25-29)
– Pazienti obesi (BMI≥30).
A questo punti, i ricercatori hanno riportato le caratteristiche cliniche, il controllo dell’asma (in base ai risultati ottenuti al test ACT e i tassi di riacutizzazione annuali dei tre gruppi sia prima che dopo la somministrazione di benralizumab.

Risultati principali
L’analisi ha preso in considerazione i dati relativi a 182 pazienti così ripartiti nei 3 gruppi:
– Individui normopeso/sottopeso=70 (68,6% di sesso femminile; età media=55±12,8; mediana durata assunzione benralizumab = 9,2 mesi)
– Individui in sovrappeso=79 (48,1% di sesso femminile; età media= 56,6±12,9; mediana durata assunzione benralizumab= 9,4 mesi)
– Individui obesi= 33; (75,8% di sesso femminile; età media= 56,5±14,7; mediana durata assunzione benralizumab= 10,2 mesi).

Il tasso annuale di riacutizzazioni asmatiche è passato da 4,49 a 0,18 (-96%) nei pazienti normopeso; da 3,99 a 0,32 (-92%) nei pazienti in sovrappeso; da 3,72 a 0,34 (-90,9%) nei pazienti obesi. Il tasso annuale di riacutizzazioni severe è variato da 1,32 a 0,04 (-97%) nei pazienti normopeso; da 1,12 a 0,1 (-91,1%) nei pazienti sovrappeso; da 1,13 a 0,08 (-92,9%) nei pazienti obesi.

Passando, invece, al controllo dell’asma (espresso dal punteggio riportato al test ACT dal basale a 48 settimane), questo è aumentato da un valore mediano di 15 a 22 nei pazienti normopeso; da un valore mediano di 14 a 23 nei pazienti sovrappeso; da un valore pari a 13  a 22 nei pazienti obesi.

Dunque, alla luce di questi risultati real life ottenuti nel nostro Paese, si deduce che l’efficacia di benralizumab nei pazienti con asma severo eosinofilico non sembra essere influenzata dall’obesità, manifestandosi con un controllo dell’asma e ad una riduzione delle riacutizzazioni severe e non severe >90%, indipendentemente dal valore di BMI.

Informazioni su benralizumab
Benralizumab, sviluppato da Astrazeneca, è un anticorpo monoclonale che si lega direttamente al recettore IL-5α posto sugli eosinofili. Induce un esaurimento diretto e quasi completo degli eosinofili tramite citotossicità cellulare mediata da anticorpi (ADCC) causando una notevole riduzione di eosinofili nel sangue e dei loro precursori midollari. Questo farmaco, quindi, ha un meccanismo di azione diverso da mepolizumab e reslizumab che si legano direttamente all’IL-5.

E’ indicato come trattamento per i pazienti adulti con asma grave eosinofilico non adeguatamente controllato malgrado l’impiego di corticosteroidi per inalazione (ICS) a dosi elevate e beta-agonisti a lunga durata d’azione (LABA).

Dallo scorso anno è disponibile anche nel nostro Paese una nuova ‘penna’ pre-riempita che rende possibile  l’autosomministrazione di questo farmaco semplificando la somministrazione della terapia, senza dover necessariamente recarsi in un centro ospedaliero per effettuare l’iniezione e consentendo ai pazienti di risparmiare tempo limitando i propri spostamenti verso le strutture sanitarie.

Bibliografia
1. Jackson D et al. Identifying super-responders to benralizumab in severe asthma. ERS 2021; Abstract
2. Menzella F et al. Real-life impact of weight in severe eosinophilic asthma patients treated with benralizumab. ERS 2021; Abstract

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