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Al via il progetto Amulet per abbattere le emissioni di CO2

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Al via il progetto Amulet, con l’obiettivo di elevare le competenze delle Pmi nei processi di lightweighting nei settori automotive, energia, aerospazio

Sviluppare prodotti più leggeri per abbattere  le  emissioni di CO2. Un concetto semplice, ma i processi e le tecnologie necessarie a raggiungere risultati significativi sono sfide attuali e di grande complessità. 

Proprio di queste sfide si occupa il Progetto AMULET (Advanced Materials & manufacturing United for LightwEighT) che vede Clust-ER MECH  l’associazione Meccatronica e Motoristica della Regione Emilia-Romagna – come uno dei protagonisti all’interno di un consorzio internazionale di 13 organizzazioni provenienti da 10 Paesi europei e coordinate dall’Università Tecnica di Chemnitz.

Il progetto, avviato nei giorni scorsi, ha un valore complessivo di 5 milioni di euro per la durata di 3 anni ed è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma di ricerca ed innovazione Horizon 2020.

Uno degli obiettivi del progetto è quello di sviluppare il potenziale inespresso di innovazione delle imprese – in particolare delle Pmi – per identificare nuove opportunità nell’ambito dei materiali avanzati e per introdurre l’alleggerimento strutturale nello sviluppo di nuovi prodotti come condizione prioritaria per contribuire significativamente alla riduzione della CO2.

AMULET sosterrà lo sviluppo di nuove filiere produttive favorendo l’introduzione di nuove soluzioni (sia di sviluppo che applicative) in quattro settori principali: automobilistico, energetico, edile, aerospaziale e aeronautico

Grazie al lancio di 12 sfide tematiche (innovation challenge) da parte di grandi aziende all’interno del consorzio, AMULET incoraggerà lo sviluppo di progetti pilota delle Pmi, seguendo un approccio basato sull’open innovation e favorendo la crescita di tecnologie a supporto della decarbonizzazione e dell’efficienza energetica.

Oltre ad un contributo economico per lo sviluppo del progetto, le  Pmi che parteciperanno ad AMULET avranno l’opportunità di ricevere formazione tecnica e coaching per accelerare la commercializzazione delle loro soluzioni innovative.

All’interno di AMULET, l’Emilia-Romagna sarà rappresentata dal Clust-ER MECH Meccatronica e Motoristica“.

“Vincere e partecipare ad AMULET è un ottimo risultato e potrà generare valore per tutta la rete MECH, che è arrivata a coinvolgere ormai 115 soggetti tra imprese, laboratori ed enti di formazione sul territorio, e per il tessuto Emiliano-Romagnolo in generale – ha commentato la presidente di Clust-ER MECH, Mariacristina Gherpelli – Conferma inoltre la  nostra volontà d di consolidare il percorso in ambito “alleggerimento“, già iniziato con l’adesione alla rete europea ELCA (European Lightweight Cluster Alliance) e proseguito con l’aggiudicazione del primo progetto COSME ELCA, che ha l’obiettivo di “esportare” le competenze europee in ambito lightweight”.

Per lo svolgimento del progetto il Clust-ER MECH si avvale dell’Università di Bologna, attraverso il CIRI MAM (Centro interdipartimentale di ricerca industriale – Meccanica Avanzata e Materiali) per le soluzioni innovative adottate nel campo delle fibre di carbonio ed il trasferimento tecnologico operato verso le Pmi, in particolare  per le attività di coaching individuale delle idee progettuali.

Grazie a questo progetto, una parte dell’ecosistema dell’innovazione della Regione, in particolare quello collegato ai temi dei materiali per la meccatronica e la motoristica, potrà ulteriormente svilupparsi e costruire nuove relazioni con molteplici realtà europee. Sempre di più i Clust-ER regionali, nati anche su impulso di ART-ER, grazie all’Open Innovation, confermano di essere soggetti dinamici e attivi nel favorire processi d’innovazione con ricadute su tutto l’ecosistema“,  ha commentato Giovanni Anceschi, presidente di ART-ER.

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