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Rischio insufficienza cardiaca aumenta con prediabete e diabete

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Maggior rischio di insufficienza cardiaca con prediabete e diabete di lunga durata secondo nuovi risultati di una ricerca scientifica

La durata del diabete, compreso il prediabete, è indipendentemente associata al rischio insorgenza di insufficienza cardiaca, in particolare nelle donne e negli adulti di colore, secondo i dati presentati al congresso Heart in Diabetes.

«La maggior parte dei medici ha familiarità con il concetto di “pacchetti di sigarette/anni di tabagismo”, che contempla sia il carico del fumo (pacchetti al giorno) sia la durata (anni di fumo). Allo stesso modo è stato introdotto il concetto di “colesterolo/anni”: anche le persone che presentano un aumento moderato del colesterolo LDL, se sostenuto per molti anni, andranno incontro in media a un esordio più precoce del rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica rispetto a chi ha un simile aumento del colesterolo LDL ma per una durata di tempo più breve» ha dichiarato la relatrice Erin Michos della Johns Hopkins School of Medicine.

«Abbiamo scoperto che le persone a cui è stato diagnosticato il diabete per periodi di tempo più lunghi erano a maggior rischio di insufficienza cardiaca, e questo anche dopo aver tenuto conto dell’età e di altri fattori di rischio, come indice di massa corporea (BMI), pressione sanguigna, lipidi, funzionalità renale e concomitante malattia coronarica» ha continuato.

Analisi su quasi 10mila diabetici
I ricercatori hanno analizzato i dati di quasi 10mila adulti senza insufficienza cardiaca o malattia coronarica (età media 63 anni, per il 58% donne, per il 22% neri) che hanno partecipato allo studio Atherosclerosis Risk in Communities (ARIC) dal 1987 al 1998.

Basandosi sullo stato del diabete in quattro visite distanziate di 3 anni e la data di diagnosi auto-riferita per i soggetti con diabete al basale, hanno riscontrato un aumento di quasi tre volte del rischio di insufficienza cardiaca per chi soffriva di diabete da almeno 15 anni (HR = 2,82). Inoltre, ogni aumento di 5 anni della durata del diabete era associato a un aumento relativo del 17% del rischio di scompenso cardiaco. I risultati erano simili per l’insufficienza cardiaca di nuova insorgenza sia con frazione di eiezione conservata che ridotta.

Tra i partecipanti con diabete da almeno 15 anni, il rischio di insufficienza cardiaca aumentava in misura più decisa negli adulti di colore (HR = 4,19) rispetto ai bianchi (HR = 2,04) e nelle donne (HR = 4,49) rispetto agli uomini (HR = 1,39). Nei soggetti con diabete da almeno 15 anni che avevano una HbA1c inferiore al 7% all’ultima visita ARIC avevano un rischio raddoppiato di insufficienza cardiaca (HR = 2,03) e quelli con HbA1c almeno del 7% presentavano un rischio triplicato (HR = 3,2).

Prediabete da non sottovalutare
Il prediabete, definito come livelli di HbA1c tra il 5,7% e il 6,4%, ha aumentato il rischio di scompenso cardiaco del 16% (HR = 1,16).

«I pazienti e forse i loro medici potrebbero non pensare che il prediabete sia un grosso problema, tranne forse per l’aumento del rischio associato di sviluppare il diabete» ha detto Michos. «Ma di per sé il prediabete è un fattore di rischio indipendente per l’insufficienza cardiaca. Si tratta di un concetto rilevante, dal momento che 88 milioni di adulti, più di 1 su 3, hanno il prediabete e più di 8 adulti su 10 non sanno di averlo».

Le strategie per ridurre il rischio di insufficienza cardiaca dovrebbero includere la prevenzione del diabete o il ritardarne l’insorgenza e gli sforzi maggiori per prevenirla dovrebbero essere attuati nei soggetti con diabete di durata più lunga, ha concluso.

Bibliografia

Michos ED. Duration of Diabetes and Incident Heart Failure. Presented at: Heart in Diabetes Annual Meeting; Sept. 10-12, 2021 (hybrid meeting).

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