Site icon Corriere Nazionale

Il WWF monitora la megafauna nelle acque della Sardegna

il regno delle balene

The "Cap Cetacés" missions start in 2000, aiming at improving the conservation state of the cetacean populations of the Pelagos sanctuary in the North -Western Mediterranean. The last six years, the programme, led by Denis Ody, cetacean and ambassador boat programme officer, focus on contamination and collision issues for the larger species: fin whales (Balaenoptera physalus), sperm whales/cachalot (Physeter macrocephalus) and pilot whales (Globicephala). We deploy tags to understand better their behavior in the vincinity of ships, and we collect biopsies of skin and blubber. Skin sampling makes it possible to know the sexing, to identify the animal, its relationship, its genetic structure, the size of its population. Fat gives information about her pregnancy status and the rate of contaminants (phthalates) in the body.

Il WWF monitorerà da fine settembre cetacei, tartarughe, balene e squali nelle acque del Sud della Sardegna con strumenti tecnologici

Ricercare e monitorare la megafauna – cetacei, tartarughe e squali – nella zona sud della Sardegna, con strumentazione e attrezzatura specifica (droni, idrofoni, macchine fotografiche e videocamere) per analizzare la distribuzione e il comportamento di queste specie e raccogliere dati acustici fondamentali per valutare la presenza dei cetacei e gli impatti dell’inquinamento acustico. Questo l’obiettivo della spedizione che tra la fine di settembre e ottobre vedrà protagonisti il WWF e altri enti di fama internazionale: a bordo di una goletta di 18 metri un team di biologi ed etologi, affiancati dai viaggiatori, aggiorneranno alcuni studi effettuati nell’area risalenti a oltre 40 anni fa.

“Ricercare vuol dire conoscere, conoscere vuol dire saper tutelare, saper tutelare vuol dire garantire alla fauna un habitat naturale consono e protetto da interventi dell’uomo che possano minare l’equilibrio dell’ecosistema” commenta Laura Pintore, naturalista ed esperta di cetacei del WWF Italia. “Con questo spirito è nata una nuova spedizione che partirà tra la fine di settembre e i primi di ottobre”.

“Nel Mediterraneo infatti, vengono spesso progettate opere edili senza una reale verifica sui potenziali impatti dell’inquinamento acustico sulla megafauna marina, composta anche da specie in via di estinzione” spiega Pintore. Nell’area, che non viene studiata da circa 40 anni, il WWF vuole far luce su tutte le potenziali minacce, dalla pesca (bycatch) al traffico navale, dall’inquinamento acustico, alla plastica.

La spedizione di ricerca (qui per info e prenotazioni ) contribuirà alla raccolta di informazioni utili alla comunità scientifica su un’area ancora poco studiata e che potrebbe rappresentare un hotspot di biodiversità e una zona importantissima di alimentazione, migrazione e riproduzione per balene, delfini, tartarughe e squali. La spedizione è promossa all’interno della Campagna GenerAzioneMare del WWF che mira a proteggere il Capitale Blu del Mediterraneo.

“Partecipare a questa spedizione è un’esperienza unica e irripetibile: i 10 partecipanti potranno affiancare i professionisti impegnati nella salvaguardia della fauna marina e dell’ecosistema. E’ adatta a tutti, velisti e non, basta avere dimestichezza con il mare ed essere pronti a vivere grandi emozioni” commenta Francesca Ellisse, responsabile della comunicazione in Sailsquare.

Exit mobile version