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Capienza concerti, Conte insegue Fedez

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Fedez attacca il mondo della politica sulla capienza massima per concerti e spettacoli. Il leader del M5s Conte: “Ha ragione, ripartiamo tutti insieme”

Fedez attacca, Conte risponde. E gli dà ragione. Il rapper ha pubblicato una serie di stories su Instagram criticando i politici per non aver permesso al mondo dello spettacolo di tornare alle capienze piene nei locali, nei cinema e nei teatri, mentre in altre circostanze (e fa l’esempio di un comizio dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in una piazza gremita) gli assembramenti non mancano. “Fate cagare”, è la conclusione del rapper.

“Buongiorno Fedez, mi rivolgo a te e agli artisti che, come te, in queste ore stanno lamentando le attuali restrizioni per la cultura e lo spettacolo, mentre invece gli incontri della politica avvengono con piazze gremite di gente. Non va bene e infatti sono quattro o cinque giorni che lo sto dicendo in tanti punti stampa“, dice Giuseppe Conte, leader del M5s, in video pubblicato sui social. “Dobbiamo ripartire tutti insieme – aggiunge l’ex premier come riferisce la Dire (www.dire.it) – e la filiera della cultura, dello spettacolo ma anche degli eventi sportivi che ha tanto sofferto, deve poter ripartire. Non va bene portare la capienza all’80%, dobbiamo portarla al 100%. Dobbiamo ripartire forti, dobbiamo ripartire tutti insieme”.

Calcutta e Mahmood: lo sfogo degli artisti

“Perché lui sì e noi no? Vogliamo spiegazioni e intanto il nostro settore sta ancora aspettando”, si domanda  Mahmood nelle stories di Instagram senza risparmiare una faccina che vomita. Amareggiato anche Fedez, il quale non usa mezzi termini: “Mi continuo a domandare perché solo in Italia non si fa letteralmente nulla per introdurre norme e progettualità per far ripartire il mondo dello spettacolo con gli strumenti che oggi ci sono a disposizione e che potrebbero garantire la sicurezza di tutti”.

E incalza: “Se da una parte il Ministero dei Beni Culturali e il Governo non fanno nulla, dall’altra veniamo deliziati da queste immagini festose che rappresentano un vero e proprio schiaffo in faccia per intere famiglie che per voi sono evidentemente inesistenti. La vostra propaganda non può venire prima delle persone”.

Questo perché: “Quando parliamo di concerti e spettacoli non stiamo parlando di stronzate di poco conto ma parliamo di più di 200mila lavoratori falcidiati da due anni di immobilità quasi totale e politiche assenti. C’è un intero settore in ginocchio da due anni, dimenticato da tutti”.

Sui social oggi è una scia di post contro Conte a far da padrone. Contro il maxi assembramento anche Salmo (il quale non le manda di certo a dire),  Alessandro Borghi, Ketama126 (che si lancia nella frase “Stato criminale”), Ludovico Di Martino, Ermal Meta, Bugo, Madame, Sfera Ebbasta, Motta, e Calcutta. Quest’ultimo chiede direttamente alla politica e al comitato tecnico scientifico perché le immagini pubblicate da Conte non corrispondano a un pericolo per la salute comune.

Ora tutti gli occhi sono puntati sulla data del 30 settembre quando il governo deciderà sulla questione delle limitazioni, la capienza delle location predisposte a concerti e spettacoli dovrebbe essere ampliata all’80%. Una percentuale che, secondo lo stesso Conte, non basta per sostenere pienamente i lavoratori del settore e un progressivo ritorno alla normalità.

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