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Startup: gli elementi più dimenticati nel business plan

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Luca Ferrara, Startup Analyst di Startup Geeks, spiega quali sono gli elementi più dimenticati dagli startupper durante la creazione del business plan

Quando una startup decide di fare il passo in avanti per ottimizzare il proprio progetto, rendendolo scalabile e presentandolo ad un pubblico più vasto, una delle cose da fare è presentare la propria azienda e le proiezioni per il futuro a degli investitori che sceglieranno poi se puntare e dunque partecipare alla crescita della realtà.

Tra i vari documenti che si presentano per avere quella chance, c’è il business plan che riassume non solo l’intero progetto ma svela anche la strategia che si vuole attuare per far decollare la startup.

Tuttavia, nella scrittura di questo documento chiave, talvolta scritto prendendo risorse gratuite online da fonti incerte, spesso si commettono degli errori e si dimenticano dei dati fondamentali per presentarsi in modo strutturato, serio e professionale.

Luca Ferrara, Startup Analyst dello Startup Builder, incubatore di oltre 300 startup progettato da Startup Geeks, ha il compito di supportare le startup durante il loro percorso, aiutandole a ottimizzare tutti i documenti da presentare agli investitori. Nella sua esperienza ha notato 7 elementi che spesso vengono dimenticati dagli startupper nella stesura del business plan e che diminuiscono notevolmente le chance di successo.

Si tratta di informazioni che danno solidità al progetto e che se non vengono date agli investitori possono dare l’idea di avere a che fare con imprenditori poco consapevoli che non conoscono le potenzialità del proprio progetto, abbassando dunque le chance di ottenere un investimento.” spiega Ferrara.

7 elementi che tanti dimenticano di inserire nel business plan

Un ultimo consiglio: esercitati a raccontare il tuo progetto d’impresa

Una volta che il Business Plan è ultimato e si è davanti a dei potenziali investitori, bisogna saper raccontare il proprio progetto in modo impeccabile, mostrando le competenze necessarie affinché possano dare fiducia non solo al business ma anche all’imprenditore o all’imprenditrice a capo di quell’idea.

Nel percorso dello Startup Builder, ad esempio, una volta ultimati tutti i documenti necessari per presentarsi agli investitori, si fanno delle sessioni per migliorare anche la loro presentazione, grazie all’aiuto di mentor, solitamente startupper seriali, business angels o manager con consolidata esperienza, che possono dare feedback e consigli per migliorare e presentarsi al meglio.

Oltre ad insegnare agli startupper, tra l’altro, come costruire un business plan efficace, nel nostro incubatore diamo molto spazio a come questo e gli altri documenti fondamentali vengono presentati così che si possa essere preparati a tutte le eventuali obiezioni che gli investitori potranno fare, consolidando in loro l’idea che stanno puntando non solo su una startup ma anche un founder capace e che farà fruttare al meglio il loro investimento” conclude Luca Ferrara.

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