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Bpco peggiorata dalla sintomatologia depressiva

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Nei pazienti con Bpco la sintomatologia depressiva, rispetto alla funzione polmonare, è più strettamente associata ad outcome peggiori riferiti dai pazienti

Nei pazienti con Bpco, la sintomatologia depressiva, rispetto alla funzione polmonare, è più strettamente associato ad outcome peggiori riferiti dai pazienti, sia al basale che nel corso del tempo. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su Annals of the American Thoracic Society che suggerisce l’opportunità di riconoscere precocemente e incorporare nella valutazione complessiva di questi pazienti l’impatto dei sintomi depressivi al fine di implementare cure adattate al singolo e migliorare, così, gli outcome di malattia respiratoria.

Razionale e disegno dello studio
“Le linee guida GOLD aggiornate enfatizzano l’outcome riferito dai pazienti (PRO) come una componente chiave delle decisioni relative alla gestione clinica della malattia, come pure la valutazione del controllo di malattia in luogo della sola valutazione della funzione polmonare – scrivono i ricercatori nell’introduzione allo studio”.

“Questo cambiamento di approccio riflette la mole crescente di studi in letteratura che dimostrano come la funzione polmonare da sola non permetta di predire totalmente il rischio di riacutizzazioni di malattia o di intercettare l’impatto della malattia sullo stato funzionale e i PRO come la qualità della vita”.

I ricercatori hanno utilizzato i dati provenienti da 1.830 individui affetti da Bpco (età media= 65,1 anni; 43% donne) provenienti dallo studio “the Subpopulations and Intermediate Outcome Measures in COPD Study” per valutare la morbilità da Bpco mediante registrazione delle differenze di distanza percorsa al test della deambulazione (6MWD) e di alcuni PRO insieme con le variazioni temporali di questi parametri influenzate dalla sintomatologia depressiva o dalla funzione polmonare.

A tal scopo, hanno misurato la sintomatologia depressiva utilizzando una scala ad hoc (the Hospital Anxiety and Depression Scale) e la percentuale predetta di FEV1 per misurare la funzione polmonare.

I ricercatori hanno ottenuto informazioni sui PRO mediante completamento dei questionari SGRQ, CAT,  “Functional Assessment of Chronic Illness Therapy Fatigue e mediante la scala MMRC relativamente al sintomo dispnea.

Risultati principali
La percentuale predetta di FEV1 nella coorte considerata è stata pari al 60,9%. Il 20% degli individui considerati mostrava sintomi depressivi clinicamente significativi, con un punteggio medio riportato sulla scala “Hospital Anxiety and Depression” pari a 4,9.

Punteggio più elevati riportati sulla scala in  questione e valori percentuali predetti di FEV1 più bassi sono risultati associati con PRO peggiori al basale nei modelli aggiustati (p<0,001).

Rispetto alla percentuale predetta di FEV1, la sintomatologia depressiva ha reso conto di una più ampia variabilità al basale dei punteggi riportati al questionario SGRQ, al test CAT e al test sulla fatigue (eterogeneità dei risultati compresa in un range 30-67%).

Invece, la percentuale predetta di FEV1 ha reso conto di una maggiore variabilità al basale del punteggio riportatato sulla scala relativa alla dispnea, come pure in termini di distanza percorsa al test della deambulazione (eterogeneità dei risultati compresa in un range 16-32%).

Da ultimo, mentre la sintomatologia depressiva ha reso conto di una variabilità nel tempo di alcuni PRO (eterogeneità dei risultati compresa in un range 3-17%), la variabilità indotta dalla percentuale predetta di FEV1 si è attestata in un range 1-4%.

“Alla luce di questi risultati – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro – una analisi ulteriore di come la sintomatologia depressiva abbia un impatto sui PRO legati alla Bpco, sarà di aiuto nello sviluppo di un approccio alla cura maggiormente integrato e onnicomprensivo, non solo limitato alla funzione respiratoria”.

Riferimenti
O’Toole J et al. Comparative Impact of Depressive Symptoms and Fev1% on Chronic Obstructive Pulmonary Disease. Ann Am Thorac Soc. 2021;doi:10.1513/AnnalsATS.202009-1187OC. Leggi

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