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I presidi chiedono di rivedere le quarantene a scuola

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Il grido di allarme dei presidi sulle quarantene a scuola: “Necessario ripensare i tempi, così è peggio dell’anno scorso”

È necessario trovare un altro sistema per le quarantene. Immaginare di fare un altro anno così non è percorribile. Sarà ancora più faticoso dello scorso anno”. Cristina Costarelli, presidente della sezione Lazio dell’Associazione nazionale dirigenti della scuola (Anp) e preside del liceo ‘Newton’ di Roma, lancia il suo appello a poco meno di una settimana dall’inizio delle lezioni.

Più che il controllo dei green pass, a preoccupare i dirigenti sono le quarantene degli alunni. Al Newton, dopo tre giorni di scuola, già due classi intere sono tornate alla Dad perché due alunni sono risultati positivi. Ben venga, quindi, la proposta dell’assessore alla sanità Alessio D’Amato di mettere in quarantena solo i contatti stretti degli alunni positivi – come i compagni di banco – e non l’intera classe.

“È un’idea positiva- dice Costarelli all’agenzia di stampa Dire- possiamo ragionare su questa strada o su quella di ridurre ulteriormente la quarantena per chi è già vaccinato. Così le classi dove tutti gli studenti sono vaccinati potrebbero andare in Dad solo 3-4 giorni”. Attualmente le quarantene sono modulate in 3 diverse tempistiche: 7 giorni per i vaccinati, 10 per i non vaccinati, 14 per chi non vuole sottoporsi al tampone. “È una gestione ancora più faticosa dello scorso anno- commenta la presidente di Anp Lazio- se la situazione resta così mi chiedo cosa sia cambiato dall’anno scorso. Non parlo da esperta, ma così passa il messaggio che il vaccino non serva a nulla”.

Oltre al problema degli alunni, la gestione delle quarantene riguarda anche i docenti, per i quali non c’è una specifica regolamentazione: sono le Asl a decidere di volta in volta. Nel caso della Asl Roma1, ai docenti che sono stati in classi con positivi viene chiesto di compilare un questionario con 4 domande sulla permanenza nell’aula, l’areazione degli spazi, il distanziamento e l’utilizzo delle mascherine.

“Oggi i docenti delle classi in quarantena sono venuti a scuola, in attesa di risposte da parte della Asl – spiega Costarelli alla Dire (www.dire.it) – ma se l’Asl dovesse decidere di mandarli in quarantena, come facciamo con le altre classi in cui insegnano? Non posso più mettere in Dad le altre classi del docente se non ci sono positivi. Da alcuni punti di vista, così è peggio dello scorso anno”.

“Mi dispiace per i ragazzi- aggiunge la preside- in questo modo avremo ancora intere classi che per due settimane torneranno alla Dad. Bisognerebbe trovare un’altra strada per rendere più contenuto l’impatto delle quarantene”.

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