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La villa medicea di Careggi risplenderà entro il 2024

villa medicea di careggi

Entro il 2022 fruibili la Limonaia ed il giardino della villa medicea di Careggi: il restauro completo previsto per la fine del 2024

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Entro il 2022 la Limonaia ed il giardino della Villa medicea di Careggi, luogo di immenso valore storico-culturale e prima delle ville monumentali acquistate dalla famiglia Medici, torneranno ad essere fruibili al pubblico. Per il restauro dell’intera Villa si dovrà attendere il 2024, ma l’intenzione della Regione Toscana, ente proprietario dell’immobile, è quella di terminare a breve il restauro dell’intero complesso e farlo divenire la seconda sede fiorentina degli Uffizi, tramite il progetto ‘Uffizi diffusi’.

Il punto sul restauro e sul futuro della Villa è stato fatto dal presidente della Toscana Eugenio Giani nei giorni scorsi.

“Abbiamo terminato il restauro della facciata, che già fa intuire il fascino e la bellezza della villa – ha spiegato il presidente Giani -. Abbiamo bandito la gara per l’utilizzo della Limonaia. I lavori dureranno circa un anno ed al loro termine avremo uno spazio di ristoro, che farà da punto di riferimento per chi vorrà godersi almeno l’eterno della villa. Infatti entro il 2022 vorremmo rendere fruibili sia la Limonaia che il giardino. L’obiettivo è arrivare al restauro completo entro il 2024, dotando inoltre la villa dei sistemi che possano rendere possibile il trasferimento di opere dagli Uffizi e la sua destinazione a seconda sede degli uffizi a Firenze”.

“Restituire la Villa medicea di Careggi ai fiorentini ed ai toscani è uno degli obiettivi del mio programma elettorale – ha concluso il presidente -. Qui ho anche voluto convocare la prima seduta della Giunta regionale da me guidata. Questa è una villa storica, la prima tra le ville monumentali comprate da Giovanni de Bicci, il padre di Cosimo il Vecchio. E qui Cosimo prima e Lorenzo dopo, vollero far riunire l’Accademia Platonica guidata da Marsilio Ficino. Lorenzo era così legato a questa villa che scelse questo luogo per morire a 43 anni, afflitto dalla gotta. Nelle sale c’è ancora l’affresco che racconta la tragica fine inflitta dalla famiglia al medico che tentò alcune cure sperimentali per salvarlo senza tuttavia riuscirci”.

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