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Tumori: nuove scoperte sulla resistenza ai farmaci

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Dal Belgio arrivano nuove scoperte sulla resistenza ai farmaci utilizzati per combattere i tumori, che non sempre dipende da mutazioni genetiche

La resistenza ai farmaci non è solo una questione di genetica. A volte per questo fenomeno le cellule utilizzano vie non genetiche, che permettono loro di resistere alla pressione dei trattamenti. I ricercatori guidati da Jean-Christophe Marine del VIB- KU Leuven Center for Cancer Biology, in Belgio, hanno identificato proprio una di queste vie.

“Fino a poco tempo fa si pensava che la resistenza alle terapie anti-cancro dipendesse da mutazioni a livello del DNA, ma sono sempre più numerosi gli studi che ci dicono che questa non è l’unica via” dicono gli autori, che hanno pubblicato sulla rivista Cancer Cell i risultati della loro ultima fatica.

La ricerca si è concentrata in particolare sul melanoma e ha portato a una conclusione molto interessante sotto diversi aspetti. La via di resistenza utilizzata dalla cellula (genetica o non genetica) sembra non essere casuale, ma in certa misura predeterminata.

Secondo gli autori si tratta infatti di una scelta dettata anche dalla presenza di alcune cellule staminali della cresta neurale che, almeno nel melanoma, sembra indirizzare il tumore verso meccanismi di resistenza non genetici. Una delle ipotesi è che questo tipo di cellule staminali sia particolarmente “plastico” a livello genetico e che sia quindi in grado di “riprogrammarsi” contrastando così gli effetti delle terapie.

Ma non è tutto: Jean-Christophe Marine e colleghi hanno scoperto che la proteina FAK ha un ruolo di primo piano in questi meccanismi, tanto che, bloccandola, sono riusciti a ridurre lo sviluppo di resistenza in esperimenti di laboratorio.

Come spiegano gli esperti, queste scoperte hanno diverse implicazioni cliniche. Innanzitutto mostrano che è possibile eliminare la resistenza non genetica bloccando FAK, ma ci aiutano anche – osservando i tipi di cellule presenti – a predire quale tipo di resistenza verrà privilegiata, un altro passo verso una terapia sempre più personalizzata ed efficace.

FONTE: AIRC

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