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Terremoto Haiti: distrutte 94 scuole su 255

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On 17 August 2021, sustained damage to College Mazenod in Camp-Perrin, Les Cayes, Haiti from the 7.2 magnitude earthquake that struck Haiti on 14 August 2021. At 17 August 2021, UNICEF estimates that about 1.2 million people, including 540,000 children, have been affected by the powerful earthquake that hit Haiti on 14 August 2021. The hardest hit departments of South, Nippes and Grand’Anse are being drenched by Tropical Depression Grace, which is further disrupting access to water, shelter, and other basic services. Flooding and mudslides are likely to worsen the situation of vulnerable families and further complicate the humanitarian response. Search and rescue efforts are under way, with official reports of over 1,400 deaths and 7,000 injured. More than 84,000 houses have been damaged or destroyed, along with public infrastructure, including hospitals, schools and bridges. Criminal violence and insecurity complicate the humanitarian response, and the main road from Port-au-Prince to the south of the country is controlled by gangs. Nevertheless, UNICEF was able reach affected areas with medical supplies within hours of the earthquake. A UNICEF truck delivered six medical kits to three hospitals in Les Cayes, with enough supplies – including gloves, painkillers, antibiotics and syringes – to treat 30,000 earthquake victims over three months. UNICEF and partners are distributing tarpaulins for emergency shelter, latrines and showers; water reservoirs for safe water distribution; and hygiene kits including water treatment tablets, soap, menstrual hygiene material, and jerrycans. Additional supplies, including education and recreational kits will be rapidly mobilized. UNICEF is planning community-based engagement activities to prevent family separation and to ensure protection and psychosocial support for children. UNICEF is working closely with the government and partners to carry out rapid assessments of children’s needs. UNICEF estimates that it will n

Terremoto Haiti, l’UNICEF lancia l’allarme: distrutte o danneggiate 94 scuole su 255. Oltre duemila le vittime accertate e quasi 10mila feriti

Il numero ufficiale delle morti e delle distruzioni ad Haiti dopo il forte terremoto continua a crescere. Alla fine della giornata di martedì, almeno 1.941 persone risultavano uccise e oltre 9.900 feritePiù di 115.000 case risultavano danneggiate o distrutte, e quasi 580.000 persone, ovvero circa il 40% della popolazione dei tre dipartimenti, avevano bisogno di assistenza di emergenza. 

Le valutazioni preliminari condotte martedì dall’UNICEF e dai funzionari haitiani in uno dei tre dipartimenti più duramente colpiti dal terremoto di sabato, seguito da Tropical Depression Grace lunedì, hanno rivelato una vasta distruzione delle scuole, a poche settimane dalla loro riapertura.

Le stime iniziali mostrano che 94 delle 255 scuole del Dipartimento Sud sono completamente distrutte o hanno subito danni parziali. Le valutazioni devono ancora avere luogo nei dipartimenti di Nippes e Grand’Anse, così come altre comunità che devono ancora essere raggiunte.

“Sarà estremamente difficile per i genitori, gli insegnanti e il governo riportare i bambini a scuola in sicurezza tra sole tre settimane, quando le scuole riapriranno il 7 settembre”, ha detto Bruno Maes, Rappresentante dell’UNICEF ad Haiti, dopo aver visitato una scuola danneggiata a Mazenod, vicino a Les Cayes. “Ma è così cruciale per i bambini – che hanno appena vissuto questa traumatica esperienza di terremoto e clima estremo – avere la normalità e la stabilità di essere in una classe con i loro amici e insegnanti”.

L’ultima calamità si aggiunge a due anni che hanno visto i bambini fuori dalla scuola per mesi a causa di problemi politici o di sicurezza e della pandemia COVID-19, ha detto Maes. “I bambini di Haiti hanno bisogno di solidarietà e sostegno. I genitori e gli insegnanti che hanno perso tutto avranno bisogno di sostegno. E avremo bisogno di risorse per ricostruire alcune scuole, riabilitarne altre, dotare le classi di banchi, insegnanti e studenti di kit pedagogici e scolastici. Rimettere i bambini nelle aule è forse il modo migliore per assicurarsi che essi – e le loro famiglie e comunità – possano riprendersi”.

L’UNICEF sta facendo affluire nelle aree colpite aiuti salvavita tra cui medicine, acqua sicura, materiale igienico-sanitario e teloni, anche se le inondazioni e gli smottamenti ostacolano gli sforzi per il soccorso.

L’UNICEF stima che avrà bisogno di 15 milioni di dollari per rispondere ai bisogni più urgenti di almeno 385.000 persone, compresi 167.000 bambini sotto i cinque anni, per un periodo di otto settimane. Questo richiesta iniziale di finanziamento sarà rivista e aggiornato nelle prossime settimane, man mano che l’impatto sui bambini e sulle famiglie diventerà più chiaro.

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