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Sanità digitale: nuovi obiettivi per AiSDeT

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AiSDeT, l’Associazione italiana di Sanità Digitale e Telemedicina nata 4 anni fa, prova a ridisegnare i processi di cura e di assistenza

Promuovere la costruzione di ecosistemi e ambienti digitali che coinvolgano l’insieme degli attori sanitari (dai medici, al management apicale, amministrativo, IT e ingegneristico, fino alle professioni sanitarie e socio-sanitarie) – non ultimo anche il segmento dell’industria – impegnati a ridisegnare i processi di cura e di assistenza e a introdurre nuove modalità di relazione tra Sistema Sanitario e cittadino/paziente. È questo, in sintesi, l’obiettivo di AiSDeT, l’Associazione italiana di Sanità Digitale e Telemedicina, un’organizzazione nata 4 anni fa, che riunisce un network nazionale di oltre 600 professionisti e cultori dell’innovazione digitale in Sanità.

L’Associazione comprende al suo interno professionalità che, all’interno delle Aziende sanitarie pubbliche e private e delle stesse Regioni, affrontano trasversalmente quotidianamente le sfide lanciate dalle piattaforme e dalle soluzioni innovative, per migliorare il governo della Sanità, l’efficienza e l’efficacia clinica e assistenziale.

Questa premessa, nella consapevolezza che l’impatto dei linguaggi digitali stimoli nuovi modelli organizzativi di servizi, sostiene l’appropriatezza delle cure, permette di ridurre di tempi di risposta e consente la messa a punto processi di cure a domicilio.

“La nostra Associazione è composta principalmente da esperti che operano all’interno della sanità pubblica e in particolare da clinici. Sono quindi figure che rappresentano la domanda di sistema per l’innovazione digitale”, ha spiegato Ottavio Di Cillo, Presidente AiSDeT.

“Ci impegniamo ad intercettare la domanda di innovazione per strutturarla in direzione di una messa a sistema. Abbiamo scelto come luogo di elezione il sud Italia, questo perché molti delle persone che operano all’interno dell’Associazione provengono dall’Italia meridionale e perché questi territori hanno maggior bisogno di sviluppo e quindi la domanda dovrebbe essere maggiore”, ha aggiunto il Segretario generale Massimo Caruso.

Per AiSDeT, l’innovazione non è solo una questione di puramente tecnologica, tecnica, amministrativa e normativa, ma deve incidere, con rapidità, sugli ambiti della comunicazione e dei linguaggi.

L’Associazione vuole così accompagnare questo processo, presentandosi come un laboratorio di riflessione, di studio e di proposte, che possano essere di riferimento all’intero mondo sanitario, istituzionale e industriale, nell’ottica di favorire nuove competenze, inter e trans-disciplinari, e orientare l’informazione sui temi della Sanità digitale e della Telemedicina in maniera più ampia, fondata e sistemica.

Principali attività di AiSDeT
Fare network per favorire lo sviluppo del digitale in ambito sanitario è l’obiettivo principale dell’associazione. Per questo motivo AiSDeT ha stretto diverse collaborazioni con diverse istituzioni tra cui l’Agenzia per l’Italia Digitale, l’Università Federico II di Napoli e il Politecnico di Milano.

“Il nostro obiettivo principale è quello di intercettare il bisogno di innovazione nelle aziende sanitarie per indirizzarlo verso la progettualità e verso eventuale accesso ai finanziamenti dei piani di sviluppo nazionali ed europei. Facciamo una forte attività territoriale parlando con i medici e organizziamo molti incontri di natura formativa, perché riteniamo fondamentale il trasferimento delle conoscenze e il miglioramento delle competenze di base”, ha sottolineato Caruso.

L’Associazione si è dotata di una serie di strumenti di comunicazione importanti. Oltre al sito web, trasmette dei format periodici sulla piattaforma televisiva siciliana Medical Excellence TV, con copertura nazionale attraverso i canali social Youtube e Facebook. Inoltre, AiSDeT distribuisce su tutto il territorio italiano la rivista trimestrale “Innovazione e Salute”, con approfondimenti su diverse tematiche nel campo dell’innovazione digitale in sanità. Le 3000 copie distribuite sono una conferma del successo dell’iniziativa.

“Organizziamo anche cicli di incontri in cui vengono riuniti degli specialisti attorno a un tema che riguarda l’innovazione e in cui cerchiamo di capire, da un lato quale sia lo stato dell’arte e i luoghi che sono ancora immaturi e le parti più critiche che devono essere discusse e dall’altra avviamo un processo di approfondimento allargando continuamente il nostro network. Abbiamo 630 iscritti ma la comunità che gira intorno a noi è costituita da più di 2mila persone, ha precisato Caruso.

“Un alto aspetto che ci interessa da vicino è quello del “Procurement”, perché bisogna far capire alle aziende come acquisire l’innovazione, perché c’è una distanza tra innovazione e quotidianità. Stiamo seguendo molto anche tutto quello che riguarda l’inclusione dell’offerta Pharma nella revisione dei processi organizzativi di continuità assistenziale e di distribuzione del farmaco. E poi c’è il tema delle terapie digitali”, ha aggiunto Caruso.

Tra le prossime iniziative, da segnalare il II Congresso nazionale che si terrà il prossimo novembre a Bari, la presentazione, a settembre, di una ricerca sullo stato di sviluppo della Telemedicina nel Sud Italia, realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Economia gestionale dell’Università Federico II di Napoli e l’Unione Industriale di Napoli e un incontro nazionale sull’intelligenza artificiale che si terrà a Roma a marzo 2022.

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