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Altre faggete italiane nel Patrimonio Unesco

Presentato il dossier per il riconoscimento delle nostre faggete vetuste all’interno del sito Patrimonio Mondiale Naturale

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Dall’Unesco primo parere favorevole all’ingresso di nuove faggete italiane nel Patrimonio Mondiale Naturale: ora si attende la valutazione del Comitato

A Giugno è stato trasmesso ufficialmente il rapporto di valutazione IUCN sulla proposta di estensione del sito transnazionale naturale delle Antiche faggete d’Europa (“Ancient and Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe”) che verrà discussa e decisa dal 16 al 31 luglio in occasione della 44° sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO. L’Italia è tra i pochi paesi che hanno ottenuto una valutazione pienamente favorevole per tutte le nuove faggete proposte in diverse regioni senza raccomandazioni specifiche su gestione o stato di conservazione.

Il Comitato del Patrimonio Mondiale sarà chiamato a valutare l’estensione del più grande articolato sito – e network – forestale sul piano continentale, in un processo che coinvolge, oltre all’Italia altri 9 paesi europei (Bosnia-Erzegovina, Francia, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Repubblica ceca, Serbia, Slovacchia, Svizzera). Il processo di estensione, seguito dal MiTE e con il coordinamento operativo del Parco Nazionale Lazio, Abruzzo e Molise, riguarda i complessi forestali: la faggeta “Pollinello”, estensione di quella di “Cozzo Ferriero” già facente parte del sito, nel Parco Nazionale del Pollino; la foresta “Valle Infernale” nel Parco nazionale dell’Aspromonte; un’ulteriore parte della “Foresta Umbra”, già riconosciuta.

Nel complesso, in caso di conferma della valutazione tecnica operata dall’IUCN, il Comitato UNESCO di luglio iscriverà oltre 8.000 ettari di foreste italiane come Patrimonio Mondiale dell’Umanità a riconoscimento dell’unicità degli ecosistemi naturali del nostro paese e dell’efficacia delle azioni di conservazione delle aree protette nazionale.

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