La tomaia di ‘Spirit’ è realizzata in cotone canvas 70% riciclato e 30% biologico, la suola Presa by Scarpa ha un’intersuola in Eva, di cui il 15 % è riciclato, mentre il battistrada è realizzato per un 40% di gomma riciclata ed un 30% di gomma naturale.

Il nome “Spirit” è un acronimo: S come sostenibilità (di obiettivi concreti e misurabili), C come cura (fattura accurata di prodotti che durano nel tempo), A come aria (la vocazione per le attività all’aria aperta), R come rispetto (per la natura e per le persone), P come performance (prodotti innovativi), A come autenticità (essere trasparenti). Anche la nascita dell’azienda è fondata su di un acronimo. Tutto inizia ad Asolo nel 1938: lord Rupert Edward Cecil Guinness, membro della famiglia di produttori di birra, riunì le eccellenze locali nella lavorazione della pelle e fondò la Società Calzaturieri Asolani Riuniti Pedemontana Anonima (acronimo di SCARPA). A metà degli anni Cinquanta fu rilevata dai fratelli Luigi, Francesco e Antonio Parisotto. La seconda generazione dei Parisotto ha fatto di SCARPA un’azienda di importanza internazionale, leader per le calzature da sci alpinismo, telemark, climbing, hiking e trail running.

Sandro Parisotto, presidente SCARPA, afferma: “All’inizio dell’anno abbiamo lanciato il nostro “Green Manifesto”, un impegno programmatico che allinea l’attività della nostra azienda ai migliori standard internazionali in termini di sostenibilità. A distanza di pochi mesi abbiamo proposto sul mercato due prodotti che rappresentano per noi un passaggio fondamentale all’interno di questo percorso. Da sempre produciamo calzature che durano nel tempo e dedichiamo importanti risorse allo studio di soluzioni innovative che bilancino tecnologia, scelta dei materiali e gusto estetico. Oggi compiamo un salto di qualità che proietta la nostra azienda in una dimensione totalmente nuova e traccia la rotta per il futuro di un intero comparto”.