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Diabete: dieta ipocalorica esclude cure per ipertensione

Gli adulti con diabete di tipo 2 e un indice di massa corporea elevato sono a maggior rischio di sviluppare una nefropatia diabetica

Una dieta ipocalorica può eliminare la necessità della terapia antiipertensiva nei pazienti con diabete di tipo 2

Negli adulti con diabete di tipo 2 la sostituzione dei farmaci antiipertensivi con una dieta ipocalorica per indurre la perdita di peso riduce in modo sostanziale la pressione sanguigna e spesso evita di reintrodurre la terapia fino a 2 anni, secondo i risultati di un’analisi post hoc dello studio DiRECT, pubblicati sulla rivista Diabetologia.

La riduzione della glicemia e dell’emoglobina glicata ritarda o previene le complicanze microvascolari del diabete di tipo 2, ma l’aspettativa di vita per chi ne soffre è comunque ridotta nonostante la terapia raccomandata dalle linee guida, hanno premesso gli autori. L’eccesso di morbidità e la mortalità precoce sono prevalentemente dovute alle complicanze vascolari causate dalla sindrome metabolica sottostante, in particolare legate alla pressione elevata che è tipicamente presente nel diabete di tipo 2.

«Il processo patologico che collega il diabete di tipo 2 e l’ipertensione, con tutte le loro complicanze invalidanti e dolorose, può essere arrestato perdendo circa 15 kg di peso» ha affermato l’autore senior dello studio Michael Lean, professore di nutrizione umana presso l’Università di Glasgow. «Il fattore chiave è migliorare il mantenimento a lungo termine di una sostanziale perdita di peso. I nostri nuovi metodi dietetici sono molto migliorati, ma questo continua a essere il problema principale dei nostri pazienti».

Analisi di soggetti diabetici e ipertesi
In un’analisi post hoc del trial DiRECT (Diabetes Remission Clinical Trial) i ricercatori hanno analizzato le variazioni della pressione arteriosa, le prescrizioni di farmaci antipertensivi e i sintomi dei 143 partecipanti sottoposti alla dieta sostitutiva Counterweight-Plus e di un sottogruppo di pazienti (69) che hanno sospeso la terapia antiipertensiva all’inizio della dieta.

Questa forniva circa 830 kcal al giorno e prevedeva la riduzione di tutti i nutrienti, compreso il sodio, per ottenere un bilancio energetico marcatamente negativo e una rapida perdita di peso nel giro di 12-20 settimane. La pressione arteriosa veniva monitorata regolarmente ed era previsto un protocollo di reintroduzione dei farmaci antiipertensivi sulla base delle linee guida. All’interno della coorte, 81 partecipanti avevano ricevuto una diagnosi di ipertensione e a 78 (55%) erano stati prescritti al basale farmaci per il controllo pressorio.

Meno farmaci per la pressione con la perdita di peso
La pressione arteriosa media complessiva è diminuita dall’inizio della sostituzione totale della dieta (settimana 1) e risultava significativamente più bassa alla settimana 20 e dopo 12 e 24 mesi. Per i partecipanti senza storia di ipertensione al basale, la riduzione pressoria è stata definita immediata e piuttosto sostanziale.

Tra i soggetti a cui erano stati prescritti degli antipertensivi, l’83% ha interrotto l’assunzione di tutti i farmaci e il 55 ne ha sospesi alcuni. Tra quelli trattati per l’ipertensione e che hanno sospeso la terapia non sono state osservate variazioni pressorie fino alla settimana 9, dopo di che si sono ridotte sia la pressione sistolica (in media -4,5 mmHg, p=0,03) e diastolica (in media –2,5 mmHg, p=0,03).

Nel 27,5% dei casi, durante la sostituzione totale della dieta, sono stati reintrodotti i farmaci antipertensivi, per lo più entro le prime 3-7 settimane.

Dei 69 partecipanti che hanno interrotto alcuni o tutti i farmaci antipertensivi, 19 (28%) sono rimasti senza farmaci dopo 24 mesi. Tra i 53 pazienti che hanno raggiunto una remissione prolungata del diabete di tipo 2 a 24 mesi, con una perdita di peso media di 11,4 kg, 31 erano stati precedentemente trattati per l’ipertensione.

In un modello di regressione a effetti misti che ha valutato tutti i pazienti che hanno iniziato la sostituzione totale della dieta, il cambiamento di peso è risultato essere un predittore del cambiamento della pressione arteriosa, con una diminuzione di 0,53 mmHg di quella sistolica e di 0,34 mmHg della diastolica per chilogrammo perso (p<0,0001 per entrambi).

Nel complesso 51 soggetti hanno riportato vertigini da lievi a moderate, facendo pensare una certa ipotensione posturale. Tra questi, 15 avevano vertigini già al basale e 9 stavano assumendo farmaci antipertensivi o diuretici.

«Interrompere gli antiipertensivi è sicuro, ma la pressione arteriosa dovrebbe essere monitorata regolarmente, soprattutto in coloro che assumono due o più antipertensivi, poiché oltre i due terzi richiederanno la reintroduzione di alcuni farmaci», hanno scritto i ricercatori. «Il supporto a lungo termine per mantenere la perdita di peso è indispensabile».

Bibliografia

Leslie WS et al. Antihypertensive medication needs and blood pressure control with weight loss in the Diabetes Remission Clinical Trial (DiRECT). Diabetologia. 2021 May 31. 

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