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Un progetto per salvare la biodiversità delle isole Quirimbas

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Il progetto Pharo finanziato dall’Aics ha l’obiettivo di salvare la biodiversità del Parco nazionale delle isole Quirimbas, nel Nord del Mozambico

Proteggere il patrimonio unico di biodiversità del Parco nazionale delle isole Quirimbas, situato nel nord del Mozambico, lungo la costa dell’Oceano Indiano, “armonizzando” la tutela dell’ambiente con la crescita economica e sociale e contribuendo a rendere le comunità locali più resilienti ai cambiamenti climatici. È l’obiettivo del progetto Pharo, finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) e implementato dall’Istituto Oikos. L’iniziativa, che è nata nel 2014, è stata presentata nell’ambito della due giorni degli European Development Days, promossi dalla Commissione Europea. A parlarne sono stati la capo progetto di Oikos Tania Miorin e il “team leader” per l’ambiente della sede Aics di Maputo, Leone Tarabusi.

Miorin ha premesso che l’area d’intervento, appunto il Parco nazionale delle isole Quirimbas, nella provincia di Cabo Delgado, è “sempre più minacciato dall’eccessivo sfruttamento ittico, da un’agricoltura condotta in modo non sostenibile e dalla caccia illegale” oltre che dagli effetti dei cambiamenti climatici. Per questo il progetto, ha evidenziato la responsabile di Oikos, si concentra “sia sulla tutela dell’ambiente marino e costiero che sul contribuire a garantire la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile della comunità autoctona”, il cui pieno coinvolgimento, anche insieme al governo, alle università e alle ong locali, è “uno degli aspetti più importanti”.

Tre gli assi lungo cui si sviluppa l’iniziativa, ha evidenziato Miorin: “Promuovere la ricerca scientifica per la tutela della biodiversità; contribuire allo sviluppo di pratiche di pesca sostenibili e resilienti; lavorare per la diversificazione dell’economia locale e il rafforzamento delle capacità imprenditoriali“.

Proprio in quest’ultimo ambito, centrato sul “turismo eco e ‘community based’”, ha sottolineato Miorin, ha preso vita l’idea di “costruire un eco-lodge che possa essere un luogo di ospitalità ma anche di scambio culturale”. Tra gli obiettivi raggiunti dal progetto, ha spiegato la responsabile di Oikos, anche “la creazione e la distribuzione nelle scuole primarie di un manuale scolastico sull’educazione ambientale, uno per gli insegnanti e uno per gli allievi, che è stato adottato anche dal governo centrale ed è in fase di pubblicazione a livello nazionale in questi giorni”.

La formazione è uno dei punti più importanti dell’approccio adottato da Aics in Mozambico, ha ricordato Tarabusi alla Dire (www.dire.it). “Sosteniamo la ricerca per i decisori politici locali – ha detto il ‘team leader’ – puntando su università e centri di ricerca”. Tarabusi ha ricordato che nel Paese Aics “ha iniziato a lavorare negli anni ’70 concentrandosi soprattutto sullo sviluppo rurale”, ma che “in una fase recente ha iniziato anche a lavorare con maggiore impegno sulla protezione dell’ambiente”. In questo senso, uno dei prossimi obiettivi è “la costituzione di un centro di ricerca sulla biodiversità ‘community based’” ha detto Tarabusi. L’ambito sarebbe quello del progetto Requalification of Natural History Museum – Resources, Innovation and Development for the Conservation Areas in Mozambique (Rino).

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