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Emilia-Romagna protagonista nella Cooperazione Territoriale Europea

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Emilia-Romagna protagonista nella Cooperazione Territoriale Europea. Nel periodo 2014-2020, il territorio ha partecipato a 215 progetti, finanziati con 56 milioni di euro

L’Emilia-Romagna è una delle regioni europee più attive nella Cooperazione territoriale europea. Ricopre il ruolo di Autorità di Gestione del Programma di Cooperazione transnazionale Adrion che insiste sull’area adriatico-ionica, ruolo confermato anche per il periodo di programmazione 2021-27, di co-presidente del Comitato nazionale e Punto di contatto nazionale, attraverso ART-ER, del Programma di cooperazione transnazionale Med, attivo sull’area mediterranea europea, e di vice-presidente del Comitato nazionale del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia e del Programma Espon. È inoltre coordinatore regionale del pilastro 3 della strategia macro-regionale Eusair, dedicato alla qualità ambientale.

Oltre a questi Programmi di cooperazione, i soggetti del territorio regionale (enti locali, università, centri di ricerca, imprese, fondazioni, agenzie di sviluppo, etc.) partecipano attivamente anche al Programma di cooperazione transnazionale Central Europe e ai Programmi di cooperazione interregionale Interreg Europe e Urbact.

Alcuni dati sul ruolo della Regione Emilia-Romagna e dei soggetti del territorio regionale nella Cooperazione territoriale europea sono stati forniti nel corso di un recente webinar in cui si è delineato il quadro delle opportunità di finanziamento offerte nel nuovo periodo di programmazione dei Fondi europei (2021-2027), alla luce dei risultati e delle esperienze sviluppate durante il periodo di programmazione Interreg 2014-2020 (programmazione finanziata con 10,4 miliardi di euro a livello europeo). Al dibattito sono intervenuti rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche di Coesione, dell’Agenzia per la cooperazione territoriale, del Ministero della transizione ecologica, della Conferenza delle Regioni Periferiche e Marittime e altri soggetti.

In riferimento ai Programmi di cooperazione e ai due Programmi Spazio alpino e ENI CBC MED, il sistema regionale ha partecipato a 215 progetti con ruolo di partner (162) e lead-partner (53), per un ammontare complessivo di fondi FESR ed ENI pari a circa 56 milioni di euro. I temi dei progetti fanno riferimento prioritariamente alla salvaguardia e alla sostenibilità ambientale, alla creazione di soluzioni per il miglioramento dell’accessibilità e dei trasporti locali (intermodalità), allo sviluppo del sistema imprenditoriale e alla diversificazione dell’offerta turistica.

La vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, ha così commentato: “Nel Programma di mandato dell’attuale Giunta regionale abbiamo posto in primo piano gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 ed è su questi temi e con questo spirito che ci apprestiamo a partecipare attivamente all’attuazione della Programmazione europea 2021-2027. La programmazione regionale dei fondi europei dovrà essere coerente con i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, con le 6 missioni del PNRR,  con il Documento strategico regionale – DSR e il Patto per il lavoro e per il clima. Siamo consapevoli che le sfide su cui ci giochiamo il futuro sono comuni a livello europeo e che anche la drammatica vicenda dell’epidemia di covid-19, che ha causato una crisi trasversale, ci debba oggi offrire un’opportunità di reagire insieme, con strumenti e risorse comuni, con sempre maggiore cooperazione, sinergie, scambio di buone pratiche e, soprattutto, la solidarietà reciproca. La cooperazione territoriale europea è un importante strumento che l’Europa ci offre per lavorare insieme con i Paesi vicini, più o meno simili al nostro, a risposte anche di medio-lungo periodo e per sostenere una doppia transizione – ecologica e digitale, da attuarsi rafforzando la coesione sociale. Per realizzare questi obiettivi avremo risorse dedicate per un totale di quasi 948 milioni di euro (947.705.559 euro) a livello italiano provenienti dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr). Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, forti dell’esperienza maturata, lavoreremo per valorizzare la prossimità, ricucire le distanze territoriali, assumendo l’obiettivo strategico di ridurre le disuguaglianze territoriali attraverso un insieme di politiche integrate a livello territoriale e che diano priorità alle persone e alla tutela dei diritti. Grazie allo strumento della Cooperazione territoriale, infatti, possiamo sperimentare l’integrazione fra le diverse politiche e promuovere iniziative di sviluppo locale, coinvolgendo gli stakeholder, rafforzando la partnership pubblico-privato che coinvolge, al fianco di Regione ed enti locali, università, centri di ricerca e fondazioni, valorizzando le infrastrutture già presenti nella nostra regione“.

La CTE è una politica che ha il compito di rafforzare la coesione economica e sociale tra gli Stati Membri e tra questi e i Paesi confinanti, attraverso un approccio integrato, che prevede la collaborazione tra Paesi sui confini terrestri e marittimi, in spazi geografici estesi definiti dalla Commissione Europea e tra i territori regionali dell’Unione. Nel corso del webinar è stato presentato un report, curato dalla Direzione Generale Risorse, Europa, Innovazione e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la Divisione Sviluppo Territoriale Sostenibile di ART-ER, realizzato con l’obiettivo di offrire una riflessione sul contributo della Cooperazione Territoriale Europea al raggiungimento degli obiettivi delle policy regionali, per valorizzare l’apporto fornito dalle pratiche di cooperazione allo sviluppo locale. Nel report è “misurato” l’impatto dei progetti della CTE sul programma di mandato 2020-2025 della giunta della Regione Emilia-Romagna e il loro contributo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Onu.

Ulteriori dati su Programmazione 2021/2027:

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